di redazione [user #116] - pubblicato il 24 giugno 2015 ore 09:30
Posizionare il microfono davanti all'amplificatore è un lavoro che spetterebbe al fonico. Ma, soprattutto in situazioni non proprio professionali, non sempre c’è un fonico disponibile o, talvolta, non c’è proprio un fonico. Aiutiamo i chitarristi a rendersi autonomi in questa delicatissima operazione
Continuiamo questa serie di appuntamenti dedicati alla cura e consapevolezza del proprio suono una volta che questo, fatto, suonato e impacchettato a dovere esce dal cono del nostro amplificatore.
Nel precedente appuntamento si è sottolineato quanto sia frequente che un suono curato in ogni piccolo dettaglio (dalla chitarra ai pick up, passando per cavi, pedali, testate, plettro…) rischi di essere compromesso da una microfonazione approssimativa o scorretta.
Nonostante questo sia un lavoro che spetterebbe ai fonici, è importante che un chitarrista sia autonomo nel gestire anche questa fase perché – soprattutto in situazioni non totalmente professionali - non sempre c’è un fonico disponibile o, talvolta, non c’è proprio un fonico.
Affinare questo tipo di competenze permette poi al chitarrista di sviluppare una certa sensibilità: scoprire che sul suo amplificatore quel tale microfono, posizionato in una certa maniera, gli permette di avere il suono che ama lo aiuterà a interagire meglio con tecnici e fonici.
L’obbiettivo finale è far sì che il suono erogato dal nostro amplificatore resti il più possibile invariato quando esce da dall’impianto voce che lo amplifica.
Oggi ci concentreremo proprio sul posizionamento del microfono davanti al cono.
Osserveremo come lo spostamento del microfono dal lato al centro dell’altoparlante agirà come un equalizzatore sulla ricezione del suono.