di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 03 luglio 2015 ore 20:10
Oggi, trent'anni fa, compariva nelle sale americane il primo episodio di Back To The Future, una saga destinata a rivoluzionare il cinema, al contempo contribuendo a ricostruire l'immagine del guitar hero che cominciava ad appannarsi.
Marty McFly, impegnato nel passato a salvare l'amore dei suoi genitori e quindi la propria esistenza, deve salire sul palco a sostituire il chitarrista e imbraccia una Gibson 345 rossa. Propone un pezzo "oldie", ma... che ancora doveva essere scritto, in uno straordinario loop temporale.
Tocco di genio in un film geniale, la telefonata del chitarrista della band, Marvin Berry, che fa ascoltare in anteprima il pezzo al cugino Chuck, destinato a diventare icona del rock and roll proprio grazie a Johnny B. Goode.
Il solo in realtà fu eseguito dal session man Tim May con una solid body, una Superstrat costruita da Valley Arts con corpo in palissandro, manico in acero fiammato, tastiera in ebano e pickup EMG. La chitarra è stata recentemente messa all'asta per raccogliere fondi destinati a sostenere la fondazione creata da Michael J. Fox per sostenere gli studi sul Parkinson.
Nell'evoluzione dell'assolo Marty cita le sue icone della chitarra: Chuck Berry con suo il duck-walk (eseguito alla perfezione), poi il tapping di Eddie Van Halen, il calcio all'amplificatore di Pete Townshend, le contorsioni di Angus Young.
Due curiosità. La scena è diventata forse la più famosa della serie, ma è interessante sapere che stava per essere tagliata. Venne inserita di nuovo all'ultimo. Il pezzo suona in Si bemolle, come la suona Chuck Berry nella realtà, ma nella scena le dita di Marty - che si era fatto insegnare la progressione per mimarla correttamente - eseguono il pezzo in Si.