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Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
di [user #116] - pubblicato il

Una buona pennata alternata è tra le tecniche più ambite da ogni solista moderno. A parità di velocità di un'esecuzione in legato è in grado di offrire al fraseggio maggiore attacco, aggressività e incisività ritmica. Per queste caratteristiche è una delle più utilizzate in ambito metal.

Per parlare di questa tecnica abbiamo coinvolto Bruce Bouillet.
Bouillet è stato uno dei protagonisti della rivoluzione chitarristica shred degli anni ’80.
Poco più che ventenne fu invitato dal suo insegnante di chitarra Paul Gilbert ad aggiungersi ai Racer X band icona di quel periodo musicale e dedita a uno speed metal ultra tecnico e con forti commistioni neoclassiche. I Racer X proponevano un repertorio quasi interamente costruito attorno alle acrobazie di Gilbert e Bouillet che, soprattutto dal vivo, si lanciavano in unisoni e armonizzazioni mozzafiato sviluppate perlo più in pennata alternata, tecnica che i due stavano spingendo letteralmente ai limiti delle possibilità concepibili.
Abbiamo chiesto a Bruce Bouillet di di spiegarci la base della sua impostazione di plettraggio e di suggerirci qualche esercizio.
 
“Quando nella metà degli anni ’80 conobbi Paul Gilbert, era veramente un plettratore formidabile. L’efficacia della meccanica della sua tecnica di plettraggio era strepitosa. Paul sostanzialmente prendeva elementi del fraseggio e della tecnica di plettraggio di Al Di Meola e di tanti altri chitarristi progressive e jazz rock degli anni settanta ma la sua intuizione era quella di adattarli nel suono e nell’intenzione a un linguaggio molto più aggressivo, attuale e veloce: quello dello speed metal allora imperante. Questo era un esercizio che Paul mi insegnò e sul quale lavorammo moltissimo per la costruzione dei nostri fraseggi più veloci. Si tratta di un patter molto semplice me realmente basilare nella nostra tecnica di plettraggio.”
 
Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
 
Prendiamo un power chord di E e affianchiamoci una sequenza di quattro note che suoniamo, ritornellate avanti e indietro.
 
Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
 
Le note suonate sono B, C, D e E in relazione al bicordo di E5 quinta, sesta minore, settima minore e fondamentale. Non essendoci la terza possiamo interpretare con una certa libertà la scala sottintesa. Ma visto il genere musicale le opzioni principali potrebbero essere E Frigio (o E Frigio di dominante) o E Eolio, tutte scale molto usate nel Metal per quella certa sonorità cupa e melodrammatica che si portano appresso e – soprattutto - accomunate da 5, b6, b7 e fondamentale, le note che compongono il nostro pattern.
E Frigio: E, F, G, A, B, C, D
E Frigio maggiore: E, F, G#, A, B, C, D
E Eolio: E, F#, G, A, B, C, D
 
Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
 
Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
 
Subito osserviamo che suonando avanti e indietro il nostro esercizio la divisione ritmica più funzionale è in sestine. Riusciamo a raggruppare l’intero sviluppo del pattern in un solo movimento ritrovandoci sul battere di ogni colpo di metronomo – punto in cui marcare con forza l’accento - sulla prima nota del gruppo di sei sedicesimi e sempre con la pennata nella stessa direzione della partenza. 
Ovviamente il punto nevralgico di questo esercizio risiede nel cambio di corda.
 
Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
 
Spostandosi dalla corda di D a quella di G e viceversa, naturalmente la destra sarebbe portata ad assecondare il movimento ascendente o discendente con due pennate nella stessa direzione. Invece in questa tecnica di plettraggio il movimento non interrompe mai il suo flusso alternato nemmeno nei cambi di corda. Ma in questo modo, nonostante il grosso lavoro di meccanica e coordinazione necessari per la mano destra il suono del fraseggio ne beneficia per incisività, attacco, aggressività e definizione ritmica.
 
Bruce Bouillet: la pennata alternata dal progressive al metal
 
Attenzione al movimento della destra. Bouillet si mostra allievo di Gilbert anche nell’impostazione del plettraggio e, come il suo maestro, affida interamente al polso il ruolo di propulsore.
 
 
Per chi ha voglia di rispolverare il chitarrismo shred neoclassico di Racer X, Vinnie Moore & Co. suggeriamo di ripassare questa lezione con fraseggi in quello stile: TRE SCHEGGE NEOCLASSICHE (Clicca)
bruce bouillet lezioni
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..diobell comm el va.. ...
di delmo79 [user #26678]
commento del 06/07/2015 ore 13:07:14
..diobell comm el va..
Rispondi
Non ci sta niente da ...
di DaRTaRieLLo [user #19718]
commento del 07/07/2015 ore 10:53:02
Non ci sta niente da fare...trucchetti per l'alternato non ce ne sono! Accendi il metronomo e preparati a non vedere più la luce per mesi...
Rispondi
Re: Non ci sta niente da ...
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 07/07/2015 ore 10:54:56
Drammaticamente vero!
Ed è anche la più traditrice delle tecniche. La prima a voltarti le spalle se molli il ritmo anche per pochi giorni.
Rispondi
di stratoide76 [user #43221]
commento del 10/07/2015 ore 21:54:19
Ciao,mia piccola esperienza..ho passato anni a studiare l alternata con il metronomo. Oltre ad altre tecniche. Rimango però convinto che il tratto distintivo di un chitarrista lo fanno ancora il tocco ,il bending, il suono.
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di guitar73 [user #7041]
commento del 10/07/2015 ore 11:50:58
Ciao a tutti.Io ho un paio di dilemmi che mi perseguitano da mesi: 1 può essere che ci si trovi più a a proprio agio nell' inside picking rispetto all'outside? e questo può essere un limite? 2 perchè mi trovo piu a mio agio quando devo fare delle sequenze scalari discendenti cioè dalle note piu acute a quelle piu gravi?mentre se devo partire dalle note basse in alternata mi sembra di fare piu fatica e essere meno sciolto?è solo una questione di pratica oppure la mia mano può avere dei limiti fisici tali per cui oltre una certa velocità non riesco ad andare?
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di eddvedd1978 [user #14754]
commento del 10/07/2015 ore 13:29:59
Ciao, mi permetto di darti il mio parere a riguardo. Si, è possibile che ci si trovi più a proprio agio con un movimento rispetto ad un altro. Mi sarei aspettato di sentirti dire che ti trovi meglio con l'outside picking, ma non fa differenza: dipende dalla impostazione personale. Ti trovi più a tuo agio in sequenze discendenti perchè gli esercizi di tecnica che hai fatto hanno favorito la corretta esecuzione di quella sequenza, esercitata in maniera più rilassata e gradevole per il tuo corpo; evidentemente, in fase ascendente cambia qualcosa. Nella esecuzione della stessa sequenza al contrario ti sembra di fare più fatica perchè non adotti la stessa impostazione della mano che usi quando la suoni in maniera discendente, anche se alla vista potrebbe non sembrarti cosi (si tratta di impostazioni della mano che possono variare in maniera impercettibile). E' solo una questione di pratica, non esistono limiti fisici (a meno che non si parli di danni che compromettono il normale movimento del polso e delle dita).
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di guitar73 [user #7041]
commento del 10/07/2015 ore 14:22:3
Grazie mille per l'esauriente risposta.In effetti anche qualcun altro mi aveva detto che ci si dovrebbe trovare piu a proprio agio con l'outside, però a me sembra con l'inside che il plettro si discosti meno dalle corde quindi deve fare meno movimento, mentre con l'outside il plettro deve "circondare" la corda e quindi impercettibilmente fa un po piu movimento....il problema è che pur facendo molti esercizi al metronomo mi sembra di non migliorare mai....per esempio ho provato a studiare il chop builder di Gambale e se la prima sezione va via liscia, la seconda continuo a far fatica e la devo fare a una velocità inferiore...per questo alle volte penso di avere qualche limite fisico....osservo attentamente grandi plettratori come Malmsteen e mi sembra incredibile vedere come la sua mano destra sembra quasi immobile
Rispondi
di eddvedd1978 [user #14754]
commento del 10/07/2015 ore 17:55:16
Mi rendo perfettamente conto della tua frustrazione perchè è la stessa che ho provato anche io (e che mi capita ancora di provare quando mi spingo oltre i limiti della mia tecnica) e che credo abbiano provato molti altri, chi più e chi meno. L'unica cosa che posso consigliarti è di non mollare. Chi, come Paul Gilbert o altri famosi plettratori, riesce ad "azzeccare" subito la corretta e più comoda impostazione (per ognuno di loro) della mano destra, ovviamente migliora prima e riesce a ottenere il massimo dalla propria tecnica, non per niente stiamo parlando di gente che plettrava già benissimo a 20 anni. Quando però l'impostazione nasce con qualche errore, è più difficile correggerla. Io, ad esempio, ho trovato giovamento anche suonando qualche scala davanti allo specchio e vedendo che, nel movimento del mio polso, c'erano degli "scatti" non desiderati in determinate sequenze. Ti posso assicurare che erano movimenti così insiti nel mio modo di plettrare che non mi rendevo assolutamente conto di fare. Ho cercato, con santa pazienza, di correggere solo quei passaggi, in modo lento e sforzandomi di mantenere lo stesso movimento che avevo sulle altre note. Ho cercato di evitare di fare esercizi davanti alla TV (che va bene per stretching e potenziamento, non bene per l'impostazione della mano). Spero di non aver detto cose troppo scontate ma che ti possano essere di aiuto!
Rispondi
di guitar73 [user #7041]
commento del 11/07/2015 ore 13:23:07
ciao.grazie ancora per la completa risposta.No nulla di scontato.....forse alle volte sono proprio le cose che prendiamo per scontate o particolari che sembrano insignificanti a fare la differenza...eppure ci sono insegnanti che m'han detto che la mia impostazione va bene e dovrebbe essere solo una questione di studio e pratica.Io credo che ci siano a volte dei "blocchi" psicologici,come dei timori reverenziali a confrontarsi con certe frasi o brani di mostri sacri dello strumento...ma questo è molto soggettivo ovviamente.comunque grazie ancora per le risposte
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di guitar73 [user #7041]
commento del 19/07/2015 ore 16:21:04
ciao a tutti....ancora sulla plettrata.Non odiatemi ma la questione dell'impostazione delle mani mi sta letteralmente facendo impazzire!!!Non so se a qualcuno di voi capita ma quando per esempio con la sinistra suono una combinazione 1-2 con primo e secondo dito per esempio sulle note fa-fa#,nel momento in cui pigio il fa#, noto che il mignolo fa un movimento del tutto involontario e tende ad aprirsi....io non vorrei che questo movimento del mignolo che tende ad allontanarsi dal manico penalizzi la velocità, in quanto la distanza dal manico aumenta...io sto provando con un elastico attorno al manico a usarlo a mo di freno per il mignolo cosi che non si allontani troppo dalla tastiera.Non so se a qualcuno è capitato un problema simile, perchè è veramente frustrante...grazie
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 22/07/2015 ore 12:49:45
Sostanzialmente, non esiste una impostazion e "esatta". Basta guardare le impostazioni di tanti chitarristi (anche famosi) per capire che ognuno trova il "suo" modo, in base anche al genere che fa. Una delle più strane è sicuramente quella di Marty Friedman, eppure funziona.
Il mio consiglio è soltanto di assecondare le proprie inclinazioni; correggere eventuali errori macroscopici, se ve ne sono (di solito si notano solo in principianti assoluti); last but not least tanto tanto esercizio (purtroppo non si diventa virtuosi con 1 ora al giorno!).
Rispondi
di guitar73 [user #7041]
commento del 05/08/2015 ore 23:24:4
ciao a tutti
non so quanti di voi conoscono il metodo Ditones di Donato Begotti:mi sembra un buon metrodo per sviluppare una meccanica corretta delle dita e che non tralasci nessun aspetto per arrivare alla corretta impostazione delle mani.
Chi lo conosce ha perfettamente chiaro come eseguire gli esercizi? mi spiego all'inizio lui scrive:"Ogni ditones è formato da una sequenza originale ( 1-2) e dal suo contrario(2-1)....quindi se per la prima sequenza ( dove indice al tasto 1 e medio tasto 2) sarà 1232 3454 5676 7898..... per la coppia di dita dita 1-3 come sarà la sequenza?1343 2454 3565 4676....usando sempre la coppia di dita 1-3 e il suo contrario 3-1?
grazie a tutti come sempre
Rispondi
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