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Quando il cappello parla per il musicista
Quando il cappello parla per il musicista
di [user #3] - pubblicato il

Un cappello può essere un vero e proprio biglietto da visita per un artista. Il cappello giusto dice chi sei, parla del tuo stile, basti pensare al cilindro di Slash o al bicchierone di Buckethead, ma l'ambiente musicale trabocca di esempi celebri e unici nel loro genere.
"A man ain't no man ain't got no hat" diceva il vecchio Willie Brown, amico intimo di Robert Johnson. E in effetti negli USA il cappello è un elemento fondamentale dell'abbigliamento. Gli uomini lo tengono in testa sempre e ovunque, salvo toccare leggermente la tesa e spingerlo indietro quando incontrano una bella signora. Ma non se lo levano, neppure davanti al presidente degli Stati Uniti d'America. Il cappello parla, dice chi sei, a seconda del cappello che scegli ti presenti.

Nei film americano ci sono cappelli da buoni e da cattivi, da tosti e da paciocconi. Lo Stetson HighNoon dello sceriffo Will Kane (Gary Cooper) in Mezzogiorno di Fuoco è il cappello da uomo di legge tutto d'un pezzo, sobrio anche quello del capo-cattivo Frank Miller, mentre i compari hanno cappelli più sgangherati. Ovviamente John Wayne non è mai da meno, il suo sfoggio di cappelli è impressionante, tanto che tutti vengono oggi riprodotti (anche in versione "relic", pensavi che si relicassero solo le chitarre?) da vari produttori, di cui il più famoso è Resistol.

Quando il cappello parla per il musicista

Ovviamente le rock star, soprattutto quelle americane, ma non solo - non mancano di rispettare la tradizione e raramente rinunciano a mettersi qualcosa sulla testa. Abbiamo parlato di Billy Gibbons e del suo cappello a treccine, ma ci sono infiniti altri esempi.

Il cilindro di Slash. In un'intervista di qualche anno fa ha detto di averlo comprato nel 1985, in realtà all'epoca non aveva una lira, voleva una cosa originale per uno show a Los Angeles. Visto il cilindro in un negozio di roba usata (si chiamava Retail Slut) se ne innamorò e se lo portò via senza pagare. Arrivato a casa gli sembrò un po' troppo banale, così ci mise attorno una cintura, anche quella rubata nello stesso negozio.



Il cappellino di lana di Joe Satriani. Una volta aveva i capelli, da quando è pelato il funambolo della chitarra usa un cappellino di lana scuro, da pescatore, calcato bene sulla testa. Secondo alcuni addetti ai lavori sarebbe prodotto da una piccola azienda che fa benedire il tessuto prima di realizzare il cappellino di Joe, che si dichiara profondamente cattolico.

Quando il cappello parla per il musicista

Lo Stetson di paglia di Brad Paisley. Il massimo funambolo della Telecaster è talmente integrato col suo cappello che quando se lo leva quasi non lo riconosci. Lo ammette lui stesso in questa intervista, in cui dice che senza cappello potrebbe fare l'agente segreto. Lui ama portarlo con la tesa molto ripiegata in su ai lati e molto puntata in giù davanti.

Quando il cappello parla per il musicista

Non se l'è levato neanche alla Casa Bianca, suonando con Vince Gill una fantastica "Working Man Blues" davanti al presidente degli Stati Uniti in occasione del premio a Merle Haggard (anche lui col cappello...)



Brian Patrick Carroll aka Buckethead - Uno dei cappelli più originali è quello di Buckethead, che da oltre 15 anni si mette in testa un bicchierone marcato KFC (Kentucky Fried Chichen, il fast food americano che vende pollo fritto). Gli esegeti dell'eccentrico rocker (considerato uno dei più innovativi shredder, con una lunghissima serie di collaborazioni di prestigio) dicono che in realtà il suo cappello non è un vero bicchierone di cartone, ma è un oggetto fatto su misura.

Quando il cappello parla per il musicista

Finiamo col "pork pie hat", un cappello di culto, adorato dai jazzisti ma piuttosto diffuso anche nella cultura ska. Tra gli utilizzatori più noti c'è Lester Young, sassofonista vissuto nella prima metà del '900 e diventato famoso suonando con Count Basie. Lester era così legato al suo cappello tanto da farne diventare il suo soprannome. Si ricorda la dedica "Goodbye Pork Pie Hat", di Charles Mingus, alla sua morte.
Il pork pie hat ha una storia curiosa, perché nasce come cappello da donna nella metà dell'800. Primi utilizzatori sono Buster Keaton e Frank Lloyd Wright. A fine anni '40 diventa il complemento dello zoot suit degli afroamericani e viene associato alla cultura nera d'america. Tra i musicisti che ne hanno fatto un marchio di fabbrica oggi ci sono Tom Waits e Rodney Crowell, che lo abbina alle sue splendide Gibson L-00.

abbigliamento lifestyle
Link utili
Brad Paisley sul suo cappello
Collezione Resistol John Wayne
Il cappello di Billy Gibbons
Pork Pie Hat
Zoot Suit
Rodney Crowell
Joe Satriani
Tom Waits
Brad Paisley
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di T610 [user #6089]
commento del 21/07/2015 ore 22:10:59
Tom Morello porta sempre un cappello da baseball, mia moglie mi dice sempre che assomiglio a lui, soprattutto quando suono e lo indosso, il cappello 🎩 esprime la personalità di una persona. Bell'articolo Alberto
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 21/07/2015 ore 22:31:37
Grazie!
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di agnocaster [user #10508]
commento del 22/07/2015 ore 09:04:06
Articolo curioso :-) ... ma se si parla di guitar-hero col cappello come non citare il SOMMO Stevie Ray Vaughan ... impossibile immaginarlo senza ;-)
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 22/07/2015 ore 09:36:50
Vero. Ma il problema di SRV è che ne aveva a bizzeffe, era impossibile trovarne uno caratterizzante. Poi ho trascurato i Beatles, mannaggia, Edge con la cuffietta, Paul Simon col cappellino da baseball, Richie Sambora,...
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di agnocaster [user #10508]
commento del 22/07/2015 ore 11:45:00
:-) E' vero ..hai ragione.. SRV ne aveva tanti (bellissimi secondo me) e gli esempi sono troppi (dalle bandane di Little Steven al cappello di Lennon nel video di "Mind Games") .. mi sembra di aver notato però che il cappello/feticcio è più presente nella cultura dei musicisti esteri .. non ho ricordi particolari di "cappellai" italiani (forse Zucchero..) mi sembra che da noi ne sia stato fatto più un utilizzo pratico per occultare l'incipiente calvizie (De Gregori.. Dalla pre-trapianto...)... ma forse mi sbaglio..
P.S. a proposito di cappelli particolari mi sovvengono i mitici "DEVO" ...ih..ih..ih. :-)
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di Sparklelight [user #41788]
commento del 22/07/2015 ore 12:19:38
Vinicio Capossela!
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di alberto biraghi [user #3]
commento del 22/07/2015 ore 12:23:26
Vero! Per coprire la pelata...
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di agnocaster [user #10508]
commento del 24/07/2015 ore 07:49:43
..mi sono ricordato di un'altro grande cantautore nostrano che faceva spesso uso di cappello... Rino Gaetano :-)
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di lazydaniel [user #28418]
commento del 22/07/2015 ore 15:43:12
Articolo interessante anche perché io mi chiedo sempre, come mai ci siamo abituati alle star con cappelli anche stravaganti mentre se questi cappelli li vediamo indossati da persone normali spesso ci fanno dire che chi li porta è buffo o sta male? Addirittura, come osservato da Alberto alcuni artisti non li riconosceremmo quasi senza copricapo.
Certamente influisce il fatto che li possiamo pensare come parte del "costume di scena", ma mi sembra di poter dire che spesso il carisma o la personalità di questi artisti annullino l'effetto buffo dei cappelli ed anzi accentuino la "distanza" dalle persone comuni. Fatto sta che io ho la testona con calvizie più che incipiente e non mi vedo con la maggior parte dei cappelli :-)
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di mrnippo [user #31138]
commento del 22/07/2015 ore 15:59:54
se penso ad un italiano col cappello mi viene in mente subito il vasco degli ultimi 10 anni, anche se recentemente sembra avere smesso di usarlo sistematicamente e non si fa più problemi a mostrare la pelata
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di Claes [user #29011]
commento del 22/07/2015 ore 19:24:34
Un cappello dificile da categorizzare è in questo video - è Steve Jones con LP bianca.

www.youtube.com/watch?v=dtUH2YSFlVU

È un pezzo che è facile tradurre in italiano riguardo al presidente di turno...o in danese dato che pure noi abbiamo un regina! È uno di quei pezzi che ha ispirato molte altre bands e per me nel Top Ten di pezzi / bands che adoro.

The Sex Pistols "God Save The Queen".
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di ENZ0 [user #37364]
commento del 24/07/2015 ore 00:25:08
Articolo simpaticissimo, ci pensavo proprio qualche giorno fa ed é sempre bello leggere punti di vista altrui!
A me, tra gli italiani, che non seguo molto, é venuto in mente Rino Gaetano :)
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di adsl36 utente non più registrato
commento del 11/08/2015 ore 10:05:08
quando manca il capello ci va bene il cappello!
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di jebstuart [user #19455]
commento del 19/08/2015 ore 21:31:13
Mi era sfuggito. Un articolo magnifico. :-)
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 19/08/2015 ore 23:54:10
Questo fantastico Accordo 5 col suo nuovo direttore mi ha rimesso voglia di scriverci ;-)
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di Roby Kant [user #46279]
commento del 11/06/2019 ore 13:34:3
Adoro i cappelli li uso in scena e nella vita privata
vai al link
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