di redazione [user #116] - pubblicato il 18 agosto 2015 ore 17:00
Un altro grandissimo della chitarra rock si raccontra tra hobby, passioni e abitudini con - e senza chitarra - al collo. E' il turno di Giacomo Castellano virtuoso della sei corte e, lo scopriamo oggi, del pollo al curry.
Quando non suona la chitarra - e non smanetta con i video - Giacomo Castellano cosa fa?
Generalmente mi metto fermo, rivolto verso un angolo, in castigo per giorni e giorni...ah ah ah!
Scherzi a parte, tendenzialmente per me tutto ruota intorno alla musica, anche la vita sociale. Tempo fa ero meno estremo e frequentavo anche molti “non musicisti”; ma da qualche anno vedo che è così, naturalmente mi trovo a circondarmi di persone immerse come me nella musica e seguo questo flusso, dividendomi sempre tra compagnie e lavori spalmati tra Italia e Spagna.
Ho una vita sociale abbastanza intensa: nella mia zona è sempre pieno di festival, specialmente d'estate e non manca mai qualche band di amici da andare a vedere. Invece detesto le discoteche, non tanto per il posto in sé, quanto per il fatto che mettono musica elettronica brutta. Viceversa in altri paesi apprezzo perfino le discoteche, perché la proposta musicale è ben diversa!
E balli?
Le frequento ma evito accuratamente di ballare!
Ma dai, davvero nulla extra musica?
Beh, sì, sono per esempio fan di un certo tipo di cinema e divoro tutorial su qualunque cosa mi interessi approfondire. Poi ho un parco enorme accanto a casa dove prima di ogni tour mi rimetto in forma fisicamente: corsa, bici e musica in modalità random sul mio iPhone.
Da ultimo, adoro viaggiare ma anche questo avviene naturalmente grazie al mio lavoro!
La cosa che preferisci e ti piace di più mangiare prima e dopo un concerto.
Non ho preferenze, ma tendenzialmente preferisco mangiare dopo oppure almeno un paio d'ore prima.
Hai appena finito un concerto andato alla grandissima: per rilassarti e festeggiare un bicchiere di cosa ti offri?
Birra! Se non devo guidare ci sono diverse alternative: Margarita, Mojito, Caipiroska...
Molti chitarristi si vantano anche di essere bravi cuochi. Tu come te la cavi? Qual è il tuo asso nella manica?
Tra i fornelli me la cavo benino: ho testimoni che possono confermare! Faccio un pollo al curry imbattibile e anche con il messicano me la cavo bene. Normalmente però mangio roba semplice sia da preparare che da digerire.
Foto Chiara Benelli
I look legati ai generi musicali cambiano. Tu sei stato un pioniere della scena shred metal italiana, eri un vero metallaro, anche nel look! Come si veste oggi uno shredder?
Mah, a 46 anni e per come sono fatto, non mi vedo con look estremi! E, in realtà, ti dirò che non mi sento neanche uno shredder (…e su questo argomento potremmo aprire un'altro articolo!) Alle clinics sono sempre molto informale, mentre in tour spesso si segue un dress code. Invece per le mie serate improvviso; ma non mi schiodo da jeans, maglietta postpunk, anfibio o scarpa leggera; poi ho qualche accessorio che comunque porto tutti i giorni, braccialetti, anelli… un machete!
Le cose che proprio detesti nel look o nel portamento di un chitarrista?
Le pose tamarre anni 80 specialmente davanti ad un pubblico di 10 persone!