Seth riflette sulle onde nel mare, che sono costituite da alti e bassi. Si dice che se si potessero combinare due mari, accostando gli alti dell'uno ai bassi dell'altro, le differenze si annullerebbero e si otterrebbe un mare piatto. Esattamente così funziona un pickup humbucker. Le due bobine sono collegate in controfase, quindi quando vengono collegate i picchi delle onde di interferenza di una bobina si combinano con gli avvallamenti dell'altra.
Ma allora il sistema dovrebbe azzerare qualunque segnale, come mai il pickup suona? Semplice. Il ronzio è catturato dalle bobine, quindi viene annullato dalla controfase, mentre le vibrazioni delle corde sono invece catturate dai magneti, i quali sono montati con polarità invertita (uno ha il Nord in alto e l'altro il Sud): la controfase magnetica e quella elettrica si combinano rimettendosi in fase e portando all'output il segnale. In sintesi: ciò che viene colto dalle bobine è bloccato, ciò che viene colto dai magneti è accettato.
A questo punto tutto è molto più chiaro, ma come mai in certe circostanze alcuni pickup humbucker, soprattutto se privi del coperchio metallico, sono comunque producono alcuni rumori di fondo? L'humbucker ferma i ronzii da 60 cicli/secondo, ma non può cancellare quelli elettrostatici da 120 cicli. A questo provvede il coperchio metallico, che Seth Lover volle componente essenzialmente tecnica sui suoi pickup.
Da ultimo, la connessione delle bobine, che può essere in serie o in parallelo. La modalità classica è in serie, per avere la massima potenza e un ottimo rapporto segnale/rumore, ma a fronte di una perdita di acuti e di chiarezza. La circuitazione in parallelo - molto poco usata - riduce sensibilmente la potenza.
A che serve tutto questo discorso? A dire che - come è accaduto a tante altre invenzioni geniali nel mondo della chitarra - anche il pickup humbucker ha spopolato non per la caratteristica principale (la soppressione dei ronzii), ma per quella secondaria, la struttura a due bobine (indispensabile per cancellare i ronzii, come detto) che collegate in serie generano un volume doppio rispetto ai single coil usati da soli o in parallelo (come avviene nelle posizioni intermedie della Stratocaster).
La chitarra elettrica, a distanza di tanti anni dalla sua invenzione, si conferma uno strumento straordinario, capace di andare al di là delle aspettative di chi l'ha inventata ed evoluta, invadendo campi inesplorati e offrendo ai musicisti spazi di creatività inaspettati.