E' passata una settimana dal termine della quarantesima edizione di SHG e ancora non mi sono tolto dagli occhi il luccichio di tutte quelle signorine in bella mostra. Ormai mi sono rassegnato al fatto che io le cose devo sudarmele per benino, ecco perchè solo una passione smodata può giustificare la marea di ore di viaggio che ho dovuto affrontare in tre giorni dalla Calabria verso Milano e viceversa, distrincandomi tra esigenze di budget, opportunità di trascorrere qualche ora con la mia ragazza a Roma tra le coincidenze e gli impegni universitari. Cosa ti resta materialmente al termine del tutto? 14 biglietti usati (due pullman, due treni e tre metro da moltiplicare per due), una brochure, 4 plettri e un portachiavi in legno, un braccialetto in gomma, una maglietta celebrativa della tua prossima chitarra, 2500Km sulle spalle percorsi in 82h, tanta tanta stanchezza ed un sorriso vero che si riverbererá ancora per molti giorni! Tutto qui? Ma quando!? In maniera del tutto inaspettata mi sono ritrovato a spendere pochissimo tempo per chitarre dal blasone rinomato, vintage comprese, in favore dei prodotti di liuteria. Che quella della liuteria fosse la strada più affascinante per me l'ho già espresso molte volte in riferimento alle Strat di Amedeo Riccioni, aka Handyman Custom Guitars, ma ho scoperto un amore smodato nei confronti di prodotti originali e rivisitazioni in chiave tutta da scoprire di chitarre straconosciute. A tal proposito lasciate che vi dica che le Blackbeard Guitars sono qualcosa di incredibile. Si possono guardare tutte le foto che si vuole e si possono ascoltare le varie demo su youtube, ma le sensazioni che le creazioni di Paolo Lardera ti suscitano dal vivo sono un'altra cosa. Un feeling del tutto nuovo!? Dapprima ti lasciano a bocca aperta per quanto son belle nella loro rudezza, poi ne prendi in mano una e ti si apre un mondo. Devo averne al più presto una, nel frattempo la maglietta me la son portato a casa e, oh, è anche figa, gran bella vestibilità. Io non sono un amante delle scatolette colorate e mi sono concentrato molto di più sul reparto amplificazione. Sono rimasto ammaliato dal suono veramente vintage degli ampli Astor Amplitube. A parte il fatto che Claudio Astorino, mio amico su fb e mai visto di persona, mi ha riconosciuto al volo, sono rimasto per un quarto d'ora buono ad ascoltare una jam a due con i suoi ampli e devo dire che è stato come avere intorno a me lo stesso identico suono di molti dei dischi più belli della storia del blues e del rock classico. Tra l'altro sono molto belli a vedersi e presentano un'estetica originalissima. Gran bel suono anche gli ampli di Carlo Sorasio, ma, che non me ne voglia nessuno, parlando di suoni "incazzati", ho avuto modo di ascoltare questa famosa M-Zero di Pierangelo Mezzabarba...Che volete che vi dica!? E' l'ampli da Hard Rock più bello che abbia mai ascoltato dal vivo, un suono che ti scava in mezzo alle budella, tutte le note restano sempre intellegibili, la quantità di armoniche che vengono fuori da quella testata è devastante. Probabilmente se avessi un gruppo e suonassi Rock farei un finanziamento e me ne prenderei una, non lo so, non ho mai mai mai sentito dei suoni del genere, con una qualità quasi hi-fi. Gran bella sorpresa anche il pullman della Gibson...Ti porta a pensare: "Caxxo, ho sbagliato tutto nella vita!? Magari se avessi scelto di studiare più note e meno leggi chimico-fisiche a 15 anni oggi me ne andrei in giro pure io in un affare del genere!?"...No, scherzo, però molto bello davvero. Poi, certo, fighissima la collezione di chitarre vintage di Venturini. Vabbè, la faccio finita e vi lascio i link della mia pagina fb all'album di foto scattate. Dovrebbe essere visibile a tutti, anche chi non è mio amico, e se vi fate un po' gli affari miei troverete anche tre video amatoriali, girati con lo smartphone e a mezzo metro da una cassa, della prima parte dell'esibizione del buon Bernie Marsden.
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