di eriktulissio [user #28153] - pubblicato il 24 novembre 2015 ore 12:00
Oltre alla strabiliante potenza e solidità del groove, di Aaron Spears impressiona la capacità di elaborare fill al tempo stesso ipertecnici e musicali. Gli abbiamo chiesto di aiutarci a sviluppare la musicalità nella gestione della tecnica.
Per lavorare su questo delicato aspetto del nostro drumming, Aaron Spears ci ha proposto questo esempio. Un groove lento, piantato solido e pesante sul tempo, che improvvisamente si apre su due fill in trentaduesimi che non mortificano la pulsazione ritmica e ne mantengono costante la musicalità. Nella precedente lezione avevamo analizzato il primo break. Il passaggio in trentaduesimi si sviluppava rimanendo fisso su charly, cassa e rullante (seconda misura della trascrizione) e senza muoversi sul resto del set.
Oggi analizziamo il secondo fill presente nel groove.
In questo esempio, la melodia degli accenti è affidata totalmente al charleston, ed è riempita da un incastro tra ghost notes sul rullante e colpi di cassa.
L’effetto è mozzafiato: da una parte c’è la sensazione di sospensione del groove, dall’altra si percepisce che questo continua a pulsare, sempre. Un po' come succede nel jazz, quando dallo swing si passa al broken time.
Guardate attentamente il filmato e provate a far girare il pattern trascritto partendo da velocità metronomiche ridotte. Imparatelo a memoria e suonatelo concentrati sull'andamento del groove.
Lezione realizzata grazie alla collaborazione della Notak Music Solutions di Sergio Fanton.