Steve Vai & David Lee Roth: troppo famosi per suonare
di redazione [user #116] - pubblicato il 29 novembre 2015 ore 08:30
Steve Vai, Billy Sheehan e Gregg Bissonette decidono di riunirsi per festeggiare i trent’anni di “Eat’em and Smile”, disco imprescindibile dell’hard rock, che li consacrò virtuosi assoluti. E la calca di folla, fuori dalla venue del concerto a Hollywood, è tale da costringere i vigili del fuoco ad annullare lo show all’ultimo minuto.
“Eat Em And Smile” è il primo disco solista di David Lee Roth ed è un lavoro eroico. Il cantante, infatti, lascia i Van Halen nel momento di massima popolarità: dopo una serie di album che hanno scalato le classifiche di tutto il mondo e dopo aver confezionato un singolo come “Jump” pezzo icona degli anni ’80, ancora oggi riempi pista in ogni festa che si rispecchi. (Senza aggiungere che "Jump" ha un assolo di chitarra che Dio in persona non avrebbe saputo scrivere e suonare meglio).
Se la mossa sulla carta poteva sembrare un insensato Karakiri, pilotato da un ego indomabile, Lee Roth ha ragione e confeziona un disco perfetto: asfalta la critica, ammalia il pubblico e segna un nuovo - altissimo e circense - standard tecnico e di produzione per un disco hard rock. Lee Roth riesce ad assemblare una band fenomenale, assoldando tre veri alieni: Billy Sheehan al basso, Gregg Bissonette alla batteria e l’unica sei corde al mondo in grado di far passare, probabilmente, qualche notte insonne a Eddie Van Halen: Steve Vai.
Proprio Steve Vai ha recentemente dichiarato:
"Sapevo che l'esperienza con Lee Roth sarebbe stato un momento fugace della mia storia musicale. La musica che avevo in testa, che volevo fare era diversa. Ma suonare in quel gruppo fu fantastico. Ero giovane, fuori di testa ed eravamo vere e proprie rock star. In tournee con un personaggio come Lee Roth succedevano cose inimmaginabili, irripetibili. Un bordello, un inferno! David aveva scelto i migliori musicisti in circolazione!"
Oggi, a trent’anni dalle registrazioni di quel capolavoro, i tre fenomenali strumentisti decidono di riunirsi per uno spettacolo commemorativo. Inizialmente non è nemmeno prevista la presenza di David Lee Roth che però, a sorpresa, è annunciato poco prima dello show. Ci sono tanti ospiti coinvolti in scaletta, su tutti Michael Starr degli Steel Panther che – prima dell’apparizione di Lee Roth – avrebbe dovuto essere il cantante principale delle serata.
Ma lo show viene annullato dai vigili del fuoco, poco prima dell’inizio: la folla che si accalca dentro e fuori dal locale è troppa. Mentre Sheehan twitta che il concerto è saltato perché c’è troppa gente, quel furbetto di Lee Roth già inizia a rilasciare dichiarazioni accattivanti: “Sembra che siamo troppo famosi! Perché non pensare a venue più capienti?”
Francamente, il sospetto che si tratti di una trovata pubblicitaria, spudorata e plateale come lo erano i suoni, gli arrangiamenti e i colori della David Lee Roth band, c'è. E pure bello forte.
Ma la cosa non ci dispiace affatto. Se sulla carta siamo sempre pronti a dire a dire che le reunion dei vecchi dinosauri del rock'nroll sono tristi, poi, quando capita l’occasione di vederteli finalmente di nuovo sul palco assieme, è sempre uno spasso. Tanto più, che se suoni una chitarra con un floyd e un humbucker, Eat 'em and Smile con gran probabilità, è il disco che ti ha cambiato la vita! E allora, non puoi che saltare sulla sedia per l’eccitazione.
Vi aspettiamo, dal vivo, in Italia nel 2016, ShyBoy!