Accordo: Dunlop Jazz III

Magari lo conoscete già, ma dopo anni passati a comprare, perdere e consumare plettri di cui non ero mai soddisfatto ho trovato il mio plettro ideale: il Dunlop Jazz III.
Trovo abbia davvero molti pregi e pochi difetti. Piacevole da impugnare, piccolo, dalla superficie satinata, tende a smussarsi invece di consumarsi come la maggior parte dei plettri provati finora: i bordi sono sempre levigati, mai ruvidi. Altra cosa che mi piace molto è il fatto che non produce fastidiosi rumori a contatto con le corde, è molto molto silenzioso sia sugli strumenti elettrici sia su quelli acustici, tanto nello strumming quanto nel fraseggio. Una cosa che io amo particolarmente ma che alcuni troveranno scomoda è la quasi assoluta rigidità: le flessioni sono praticamente impercettibili. Questo, unito alla forma particolare e allo spessore, consente di avere un controllo sul suono e una tonalità decisamente interessante.

Gli unici due difetti che mi vengono in mente sono il fatto che salti facilmente di mano durante l'esecuzione e l'impossibilità di fermarlo sotto il battipenna, come faccio qualche volta per vere un plettro di scorta a portata di mano.

Considerato che in media uno di questi plettri mi costa ottanta centesimi e che presenta caratteristiche che ho ritrovato solo in plettri molto più costosi, posso dire di aver trovato un plettro straordinario e talmente aderente alle mie necessità e al mio modo di suonare che difficilmente lo cambierò con altro. Il suono corposo, l'attacco e il controllo che riesco a ottenere con questo non li ho mai raggiunti con un altro plettro.

A molti dei miei amici non piace ma, se vi capita, provatene uno. Per me ne vale assolutamente la pena.