di redazione [user #116] - pubblicato il 18 dicembre 2015 ore 16:30
Electro-Harmonix espande la sua linea di loop station con il 720 Stereo Looper. Il pedale offre 12 minuti di registrazione su dieci banchi, è stereofonico, offre funzioni alternative ed effetti e viene presentato con un video ufficiale che lo mostra all'opera.
Il laboratorio newyorkese di Mike Matthews vanta una lunga tradizione nel campo delle loop station, al punto di affermare che la prima vera macchina capace di ripetere ciclicamente degli spezzoni di audio registrati al momento con uno strumento collegato è stata una sua creazione. Ora la collezione di looper firmata Electro-Harmonix si espande con il 720 Stereo Looper, stompbox compatto che fa compagnia al Nano 360, 22500 e 45000 e permette di registrare fino a dodici minuti (720 secondi appunto) di audio stereofonico in dieci loop indipendenti con sovraincisione illimitata.
Lo chassis ospita due pulsanti con cui comandare praticamente tutto ciò che succede nel looper. Li si usa per far partire e fermare i loop, annullare l'ultima registrazione effettuata, ripristinarla, dimezzarne la velocità e riprodurla al contrario con la modalità Reverse. Con un footswitch aggiuntivo è possibile anche effettuare le operazioni di Undo e Redo in maniera istantanea, per un utilizzo più pratico, e scorrere tra i banchi di memoria più rapidamente. Tra le funzioni extra si segnala l'interessante modalità Loop fadeout, che fa sfumare la traccia allo spegnimento anziché stopparla di colpo in maniera innaturale.
Il 720 Stereo Looper ha due ingressi e due uscite. Questi sono studiati per registrare e amplificare in stereo i propri loop, ma un'idea è collegare due strumenti alla volta e dirigere i rispettivi loop in catene diverse, come ad avere di fatto due loop station parallele e separate sul pavimento.
L'ormai nota qualità audio dei fratelli superiori è offerta immutata nel 720, con convertitori a 24 bit per 44.1KHz. EHX mostra il nuovo Stereo Looper all'opera in un video ufficiale, da guardare tutto d'un fiato fino alla fine, dove un assaggio della funzione Reverse mette davanti a scenari di sperimentazione musicale da leccarsi i baffi.