di redazione [user #116] - pubblicato il 17 gennaio 2016 ore 12:00
La Starstream Type-1 include effetti e sintetizzatori a bordo, con due humbucker studiati ad hoc e un piezo a sei pickup per un tracking impeccabile, e monta il tutto su una struttura ibrida tra legno e metallo che traccia un taglio netto con la tradizione.
Con una punta di massimo splendore negli anni '60, Vox non ha mai tenuto segreto il suo amore per la sperimentazione. All'epoca, una prima chitarra battezzata Starstream offriva effetti a bordo, manopole e switch seminati per un battipenna affollato come pochi su una forma del body a goccia che era tutta un programma. Quasi mezzo secolo più tardi, Vox ripesca quell'idea, ne rispolvera il nome e ne rivede da zero la realizzazione per uno strumento moderno per definizione.
La Starstream Type-1 farà la sua prima apparizione pubblica al Namm di Los Angeles, nei prossimi giorni, e rappresenta la sintesi delle ricerche più recenti in fatto di hardware e software.
Con una sagoma che può ricordare la più classica delle super-Strat, la Type-1 ha solo una parte centrale in legno, mango per la precisione, a cui è fissata una struttura esterna in metallo che va a interessare anche il punto di giunzione con il manico in acero. Praticamente privo di tacco, il giunto è appiattito e agevole per il raggiungimento degli ultimi fret sulla tastiera in palissandro. Due reggicinghia sul fondo del body permettono di indossare la Starstream come si preferisce.
La ricerca nei materiali e nell'ergonomia, però, è solo una parte dell'innovazione Vox per il 2016: al suo interno, la chitarra cela un processore digitale basato sulla tecnologia Virtual Element Technology, un DSP con 27 modelli virtuali inclusi, tra chitarre acustiche, sintetizzatori e altri strumenti a corda meno convenzionali.
A differenza della vecchia Starstream, la Type-1 è pensata per un approccio immediato e facile per chiunque. Il top è sgombro, occupato solo da due humbucker Vox XLM e da un ponte mobile a due perni, nel quale si nascondono sei pickup piezoelettrici, uno per selletta.
La gestione dell'output avviene mediante un solo volume e un tono master, più un selettore al centro. Le manopole relative alle simulazioni sono invece ospitate da un modulo apposito posto oltre il ponte, per selezionare e personalizzare i preset agendo direttamente sugli effetti che questi includono. Esclusa l'elettronica tradizionale pilotata dai due humbucker, il sistema è naturalmente attivo e, con una coppia di batterie ricaricabili, Vox assicura una carica per 15 ore di uso.
A questo link, Vox offre foto dettagliate, scheda tecnica ed elenco completo dei suoni ottenibili.
La distribuzione del marchio in Italia è affidata a Eko Music Group, e noi terremo gli occhi aperti in attesa di sviluppi.