Forse l'unica cosa che non fai ti renderebbe un artista
di redazione [user #116] - pubblicato il 30 gennaio 2016 ore 08:00
Per diventare un musicista professionista serve passione, ma anche tanto impegno su molteplici fronti. Se passi tutto il tuo tempo a studiare o solo a cercare posti in cui esibirti, forse stai trascurando proprio l'aspetto della tua formazione che ti renderebbe completo.
Giorgio Terenziani, music coach ed esperto in comunicazione, ha visto passare un bel po' di musicisti attraverso l'agenzia FullShow, tutti diversi, ognuno con i propri punti di forza e, perché no, anche punti deboli. La formazione di un musicista non è così chiara e lineare come potrebbe essere quella di un'altra figura professionale. Fare musica vuol dire padroneggiare lo strumento, conoscere i fondamenti del suono, imparare a suonare con gli altri e una gran quantità di altri aspetti che girano intorno alle note, a volte strettamente legati a esse, a volte più lontani.
Studiare uno strumento può essere noioso di tanto in tanto, come passare ore a perfezionare il proprio suono o a scovare i dettagli che non permettono alle proprie esecuzioni di risultare perfette. C'è chi preferisce concentrarsi in alcuni ambiti piuttosto che su altri, c'è anche chi ama affidarsi all'istinto, lasciando che la propria arte parli per lui. Eppure, se è vero che la musica è un linguaggio, è fondamentale avere le idee chiare su quali devono essere gli aspetti da studiare per andare avanti con soddisfazione, aprendosi le porte per un futuro più luminoso, anche in ambito professionale, perché forse la chiave del successo è proprio quell'unico aspetto che si prende sottogamba.
Abbiamo già conosciuto Giorgio in una prima riflessione su ciò che la stragrande maggioranza dei musicisti in circolazione suona: "quasi tutti fanno cover" è stata la conclusione di quel primo appuntamento. E ora si entra nel vivo parlando di passione, studio e dedizione. Voi cosa ne pensate?