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Quando al basso manca la fondamentale
Quando al basso manca la fondamentale
di [user #32737] - pubblicato il

Un lettore chiede qualche suggerimento per studiare gli accordi con al basso una nota diversa dalla fondamentale. Nello specifico, fatica a inquadrare un G/C, un Sol maggiore con al basso il Do. Oltre alle risposte, consigli e suggerimenti che ci aspettiamo arrivino dagli altri lettori, abbiamo imbracciato la chitarra per qualche esempio che gli fosse d'aiuto.


Ciao a tutti, qualcuno saprebbe spiegarmi in modo chiaro la funzione armonica degli accordi con al basso una nota diversa dalla fondamentale? A volte il basso può costituire un passaggio melodico, per esempio Dm, Dm/C, Bb; qui il basso si muove chiaramente D-C-Bb. Oppure un pedale, per esempio Gbmaj7/Eb, Fmaj7/Eb, Emaj7/Eb. Ma a volte trovo accordi del tipo G/C o C/D e non ne capisco il senso. So che dovrei scrivere una progressione, ma al momento non ho nulla sotto mano, vorrei sapere se c'è una regola chiara e specifica per usare quel tipo di accordi/nomenclatura.


Quando al basso manca la fondamentale

Risponde Gianni Rojatti, coordinatore di Didattica:

Prendiamo in esame il G/C che proponi come esempio.
Si tratta di un accordo di G, formato dalle note G, B, D con al basso la nota C, quarta giusta dell’accordo. Un accordo maggiore con l’aggiunta di una quarta giusta è un accordo di add4, nel nostro caso un Gadd4 con, appunto, la quarta al basso. Questo non va confuso con gli accordi di sus4 che invece omettono la terza a favore della quarta. Quindi Gadd4 è G, B, D, C; Gsus4 è G, C, D.
La maniera in cui voglio invitarti a considerare però questa tipologia di accordi, consiste nella possibilità di scrivere e sintetizzare un accordo complesso in maniera più facile e immediata alla lettura. Partiamo dalla cosa più semplice: prendiamo in mano la chitarra e suoniamo.
Immaginiamo, giocando e pasticciando con gli accordi o l’arrangiamento di un brano, di aver trovato questa piccola variazione su un accordo di C maggiore.

Quando al basso manca la fondamentale


Partiamo da un semplicissimo C suonato con il barrè e modifichiamolo nella diteggiatura di accordo successiva che propongo. Questa manterrà comunque la fondamentale C al basso.
Ogni chitarrista ritmico, non appena inizia a suonare con una certa dimestichezza gli accordi in barrè, generalmente arriva a diteggiature come queste. Tanto che, per un principiante, un passaggio così spesso non viene nemmeno percepito come un cambio di accordo o una variazione armonica vera e propria: è un semplice abbellimento, arricchimento dell’accordo.

Quando al basso manca la fondamentale

Succede, però, che magari questo abbellimento piace proprio. E’ perfetto per i nostri accompagnamenti e fa girare così bene l’arrangiamento del pezzo al quale stiamo lavorando che lo vogliamo fissare su carta e, addirittura, far suonare uguale all’altro chitarrista o tastierista della band.
Per questo tiriamo giù le note e vediamo che sono C, G, B e D. In relazione alla fondamentale C al basso sono quinta giusta, settima maggiore e nona. Quindi abbiamo un Cmaj7sus9, un C con la settima maggiore e la nona al posto della terza. Una nomenclatura che non è detto risulti immediata e facile da sintetizzare per alcuni musicisti.
E allora scomponiamo l’accordo; togliendo la fondamentale e considerando solo le tre corde più alte, vedremo che queste sono un accordo di G (G, B, D) con un C che le sovrasta al basso.

Visualizzarlo e scriverlo in questa maniera ne renderà più facile la lettura e la trasmissione agli altri colleghi musicisti, garantendoci anche una certa sicurezza che questi suonino esattamente le note e gli intervalli che desideriamo.

Quando al basso manca la fondamentale


Questo accordo tra l’altro ha una sonorità molto interessante. Aperto, sospeso e piacevolmente malinconico ricorda certi arrangiamenti di tanta vecchia, buona musica italiana pop: dagli Stadio a Venditti, passando per Lucio Dalla.

Quando al basso manca la fondamentale

Sviluppiamolo su tre diverse diteggiature (una per rivolto della triade di G) a cui applicheremo il C al basso. Proviamo quindi a suonarle in successione come nell'esempio audio.

Quando al basso manca la fondamentale



Una volta assimilato il suono di questo accordo di Cmaj7sus9 e capito che scritto come G/C è più facile da scrivere, far leggere e suonare agli altri musicisti ecco un’altra piccola applicazione pratica. Partiamo da una progressione semplicissima e immaginiamo una strofa che abbia solo due accordi, il C maggiore la prima misura e il D la seconda, suonati entrambi in prima posizione nella più facile delle diteggiature. Coloriamo il C trasformandolo in Cmaj7sus9, vedendolo anche questa volta come G/C. (In partitura abbiamo evidenziato come le tre corde a vuoto di D, G e B siano un G maggiore).
Con questa variazione minima il giro suonerà già meno scontato. 

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Mantenendo le stesse due diteggiature, sviluppiamolo con un arpeggio.

Quando al basso manca la fondamentale


Quando al basso manca la fondamentale


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di Elasée Auardàt [user #32737]
commento del 03/02/2016 ore 18:24:33
Grazie mille. Questo l'avevo pubblicato per sbaglio anche su People, ma poi non ero riuscito a rimuoverlo.
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di naryk [user #44248]
commento del 04/02/2016 ore 10:42:38
Grazie mille!
Non sarei riuscito a spiegarlo meglio... anzi, visto che da chitarra ritmica mi ritrovo spesso nella situazione di dover 'trasmettere' i miei accordi ai "compagni di merende", d'ora in avanti userò l'approccio che hai illustrato
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di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 05/02/2016 ore 09:31:49
Grazie. Sono felice questo approfondimento sia stato apprezzato e si sia rilevato centrato e apprezzato. Tra l'altro questa maniera di scrivere - e pensare - gli accordi può agevolare anche la comprensione e l'uso di sonorità modali. Ne parleremo.
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di MM [user #34535]
commento del 04/02/2016 ore 11:10:37
Fantastico, grazie mille.
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di maxventu [user #4785]
commento del 04/02/2016 ore 18:14:29
Mi aggancio alla super esauriente spiegazione di Gianni Rojatti. Si tratta di accordi , appunto, dalla sonorità "sospesa". Creano tensione prima di una risoluzione, si trovano nel jazz (il citato Lucio Dalla era un jazzista) e se provate a studiarvi ad esempio i brani degli Steely Dan o degli Yellowjackets ne troverete a dozzine.
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di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 05/02/2016 ore 09:29:04
Grazie Maxventu. Mi suggerisci un paio di album degli Steely Dan da ascoltare? E' una vta che voglio approfondirli. Per esempio, Frank Gambale li nomina spesso ed è un loro grande estimatore!
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di maxventu [user #4785]
commento del 05/02/2016 ore 10:44:00
Grazie a te ! Oltre a Aja suggerisco Gaucho, the Nightfly di Donald Fagen (un capolavoro senza tempo, esempio irraggiungibile di suoni eleganti e complessi); posso segnalare tra i brani "Peg" , "josie" , "dont take me alive" ma direi anche molti altri.
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 05/02/2016 ore 10:29:10
Due non so ma sicurissimo Aja è un gioiellino imperdibile e spicca su tutti gli altri che più o meno stan sullo stesso piano
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di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 05/02/2016 ore 10:46:23
Grazie ragazzi!
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di Elasée Auardàt [user #32737]
commento del 05/02/2016 ore 11:17:58
Grazie dei consigli, io li conoscevo solo di nome ma non li ho mai ascoltati.
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di superloco [user #24204]
commento del 17/02/2016 ore 09:09:10
ottima spiegazione
Rispondi
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