Il sangue di Gary Holt per verniciare la sua nuova ESP
di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 01 febbraio 2016 ore 11:00
Quando un artista particolare come Vincent Castiglia incontra un un chitarrista cme Gary Holt, il risultato non può che essere a tinte forti. In questo caso la tinta è vero sangue, prelevato dal braccio dopo un concerto con gli Slayer.
Vincent Castiglia è un giovane artista newyorkese famoso, più che per i soggetti delle sue opere, per la tecnica con cui queste sono realizzate.
I suoi quadri analizzano spesso in maniera diretta e cruda il confine tra la vita e la morte. Per rendere il tutto ancora più di impatto, l’artista ha scelto di utilizzare come colore solo il rosso del sangue umano, vero sangue umano. L’idea di utilizzare tale pigmento su una chitarra è un tantinello macabra, lo ammettiamo, ma il risultato impresso sul top e la paletta della ESP del chitarrista degli Slayer ci ha lasciato di stucco.
Gary Holt non ci ha pensato due volte a farsi prelevare un po’ di preziosi globuli rossi (18 fiale) dopo un concerto con gli Slayer a Long Island, e ha dovuto aspettare il Winter Namm 2016 per vedere il risultato. A quanto si legge dalle interviste rilasciate, lo strumento è piaciuto a tutti, tanto all’artista che l’ha realizzato, quanto a Gary fino al product manager ESP Chris Cannella, il quale ha però confermato che resterà un unicum. Non stentiamo a crederlo: vista la quantità di sangue necessaria per la realizzazione, sarebbe impensabile mettere un oggetto del genere in produzione.
La chitarra su cui Castiglia ha messo le mani è la signature di Holt: una Eclipse sotto steroidi, con Floyd Rose e pickup EMG 89 e 81.
Il disegno realizzato dal pittore/tatuatore americano è pienamente in linea con la sua produzione e, ne siamo certi, corrisponde alla perfezione con i gusti di Holt. Satanico il soggetto, condito da un’aura gotica e una tridimensionalità eccezionale. Nonostante l’idea che quel marrone rossiccio sia sangue ci lasci un po’ perplessi, non si può negare che questa ESP sia un vero pezzo d’arte.
Tuttavia il mondo della chitarra elettrica non è nuovo a queste bizzarrie. Chitarre e bassi insanguinati si sprecano, dai Kiss ai Type O Negative, ma è stavo Steve Vai con la sua DNA il primo a mettere parte di sé in uno strumento: realizzata nel 2000 in soli 300 esemplari, conteneva nella vernice tracce di sangue dell’alieno della sei corde.
Holt e Castiglia si sono spinti molto oltre. Sicuramente "Reign in Blood" d'ora in avanti avrà tutto un altro sapore.