di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 25 febbraio 2016 ore 07:30
Stampare un body in 3D è un'esibizione di stile affascinante, ma il vero salto in avanti è sfornare una chitarra intera in casa e a costo rasente lo zero. Lo ha sperimentato un laboratorio brasiliano e il giorno in cui stamperemo intere chitarre dal PC in soggiorno non sembra più così lontano.
Immaginate di progettare la chitarra dei vostri sogni su uno dei tanti configuratori per liuterie che si trovano online, scegliendo tutte le caratteristiche, le curve del body, le misure del manico, la forma della paletta. Ora pensate di cliccare su "scarica" e di vedere la vostra creazione nascere dalla stampante di casa, ma non è un disegno, è una chitarra a tutti gli effetti pronta per essere suonata. Sembra fantascienza, la scena tagliata di un Marty McFly adulto che si concede un nuovo giocattolo da affiancare alla PRS su cui a tutti noi è caduto l'occhio durante le scene nel suo salotto futuristico, e invece presto potrebbe essere realtà.
Solo pochi anni fa, ascoltare musica senza comprare un disco o leggere un libro senza spulciare gli scaffali di una libreria sembrava assurdo, eppure la tecnologia ha reso sempre più sottile la linea di confine tra il mondo virtuale e quello della fruizione vera e propria di beni e servizi. Il modem è il nostro negozio e casse e stampanti ci hanno rifornito spesso di cose per le quali altrimenti saremmo dovuti andare in negozio, da una canzone a un film fino a un e-book, quale da masterizzare su CD per ascoltarlo in auto, quale da stamparsi in casa per chi proprio non sopporta le tavolette digitali. Ecco, proprio la stampante è stata per lungo tempo il principale portale tra il mondo dei bit e quello fisico. Uguale da decenni, rumorosa e lenta, paradossalmente la stampante è tra le periferiche da PC che meno si sono evolute nel tempo, ma da qualche anno a questa parte l'arrivo della stampa 3D ne sta cambiando radicalmente ruolo e possibilità.
Il liutaio Olaf Diegel ha fatto alzare il sopracciglio a molti quando, nel 2012, ha presentato le prime chitarre elettriche con body interamente stampato in 3D. Forme complesse, impossibili da replicare con il legno, diventavano realtà con la stampa 3D. Chitarre colorate, con body reticolati, con meccanismi interni in movimento per pura gioia di sperimentare nuove soluzioni estetiche hanno cominciato a nascere dalle stampanti di tutto il mondo. Tuttavia, la costruzione si è sempre limitata ai soli body. Una chitarra elettrica richiede molti componenti ed è soggetta a forze fisiche non da poco che la delicata struttura in plastica non avrebbe potuto reggere. Ma ora le cose potrebbero cambiare.
La brasiliana Robtec ha collaborato con il liutaio Paulo Chiara per realizzare la prima chitarra elettrica interamente stampata in 3D.
Non c'è legno nella realizzazione della Strip, così si chiama il curioso strumento che sembra nascere da un nastro avvolto su se stesso per formare il body e terminare nel manico. Tutto è stampato, un pezzo alla volta, e solo lo stretto necessario è affidato a parti pre-fabbricate. Il body, il manico e la tastiera sono stampati in parti separate, da assemblare in seguito per venire incontro ai limiti di dimensione delle stampanti 3D odierne. La vera difficoltà nella costruzione di un'elettrica sta nel contrastare adeguatamente il tiraggio delle corde, quindi che abbia un manico sufficientemente forte e stabile. I progettisti hanno previsto delle sbarre di rinforzo per il truss-rod, da poggiare nel manico prima di "tapparlo" con la tastiera. Una volta messo insieme il tutto, basta aggiungere un ponte, due pickup, i fret e le meccaniche e si è pronti a suonare.
Non so se la Chiara Strip sia davvero la prima chitarra realizzata interamente in 3D, ma di sicuro non sarà l'ultima. La rivoluzione (perché di questo si potrebbe trattare se ben gestita) è arrivata anche in Italia qualche tempo fa, quando un progettista romano ha deciso di modificare il progetto di un ukulele scaricabile liberamente da internet per renderlo stampabile per intero senza necessitare alcun supporto. Niente legni anche in quel caso, ma neanche meccaniche, solo una muta di corde, una ventina di ore di stampa e qualche minuto per l'assemblaggio dei pezzi.
Per stampare un ukulele ci vogliono meno di un giorno e circa 20 euro di materiale. Per stampare una chitarra si potrebbe preventivare il doppio in costi e ore di lavoro. Attendere 48 ore per una stampa potrebbe sembrare tanto, ma è nulla se si pensa che ci si troverà poi tra le mani una chitarra su misura al prezzo di 40 euro netti. Il manico sarà quello deciso dall'utente, fino al millimetro, così come colori, forme, dimensioni. Tutto potrà essere come un custom shop robotizzato al quale, per ora e solo per ora, l'utente dovrà limitarsi ad aggiungere elettronica, hardware e i rinforzi del caso. Inutile dire che già fioccano le community online in cui scambiarsi gratuitamente modelli 3D pronti da stampare a casa propria a livello hobbistico.
Come tutte le invenzioni che muovono i primi passi, quella delle chitarre 100% 3D potrà sembrare un po' macchinosa, ma provate a immaginare di disegnare lo strumento dei vostri desideri, ordinarlo con tutto il necessario per la realizzazione, far partire la stampa in casa e vedervi recapitare nel giro delle 48 ore necessarie per ultimarla anche un kit con i componenti da montarci su. Tutto al costo di un mezzo giocattolo, ma con la libertà progettuale di una liuteria. Quanto ai materiali, forse la plastica usata dalle stampanti 3D non è il massimo per lo scopo (o forse sì, è presto per dirlo), ma neanche i floppy del vecchio Commodore 64 erano performanti e resistenti quanto una scheda SD nata trent'anni dopo. Quindi, chissà.