di Oblio [user #43248] - pubblicato il 31 marzo 2016 ore 07:00
Nati quando il termine "heavy metal" ancora non esisteva e tra i principali fautori del genere, i Judas Priest hanno visto alti e bassi in cinque decenni di storia, ma ora la carriera degli dei del metal è più florida che mai con l'arrivo di Battle Cry, ultimo lavoro live su CD e DVD.
Sono passati 47 anni da quando, prendendo in prestito il nome da un verso di una canzone di Bob Dylan, il chitarrista KK Downing e il bassista Ian Hill fondano i Judas Priest. La band si è formata al suono di quella famosa black country di Birmingham e raccoglie il testimone dei Black Sabbath (creatori inconsapevoli dell'heavy metal), ne forgia il termine, il costume e le caratteristiche ritmico/ melodiche di un genere sempre attuale e che continuamente raccoglie adepti in tutto il mondo, e così sarà destinata a cavalcare cinque decenni passando per l'hard rock e il progressive.
Inizialmente con Al Atkins alla voce e John Ellis alla batteria, i Judas hanno presto cambi di formazione. Assimilano Bob Halford - che diviene cognato di Hill - e John Hinch alla batteria. Con questa formazione muovono i primi passi aprendo i concerti degli UFO e, messi sotto contratto, arruolano Glenn Tipton come secondo chitarrista.
Con Sad wings of destiny, secondo album dopo Rocka rolla (considerato hard rock con influenze prog), i Judas Priest cominciano a delineare il genere scrivendo riff potenti e assolo dalle ritmiche particolari che influenzeranno le future generazioni di chitarristi. Un esempio tra tutti ("The ripper") si può considerare il primo vero metal della storia con tutti i crismi del caso, con testo orrorifico e ritmiche martellanti. Da non dimenticare la bellissima "Dreamer deciver", dalle sonorità prog e disperate suggestioni da classica ballata metal. Sull'onda di questo disco i Judas Priest cominciano a mietere consensi e i successivi Sin after sin, Stainless class ne confermano la tendenza, anche se i Metal Gods vengono ancora pagati con i buoni pasto per la mensa.
Successivamente cambia la produzione, e con Killing Machine la musica cambia, in tutti i sensi. Quest'ultimo album infatti viene registrato con l'introduzione della doppia cassa (altra peculiarità del metal a venire) e con il solo della canzone "Hell bent for leather" prende forma anche anche il primo esplicito tapping del favoloso Glenn Tipton.
Con l'arrivo di Dave Holland alla batteria, arriva anche l'album che li consacrerà per sempre i re della NWOBHM, infatti con British Steel il termine "metal", già citato in passato dagli Steppenwolf in "Born to be wild" nella frase "heavy metal thunder", assume il significato più pieno con la canzone "Metal Gods" e il loro successo diventa mondiale. Dopodiché è tutta storia, un successo dietro l'altro: Screaming for Vengeance, Defenders of faith, Turbo.
Nel lungo percorso dei Judas Priest non mancano i momenti bui. Siamo nel pieno degli anni '80 e le influenze commerciali condizionano inevitabilmente i successivi dischi (Turbo, Ram it down) con la conseguente perdita di consensi da parte dei fan dallo zoccolo duro.
In questo periodo Holland abbandona e viene sostituito da Scott Travis. Nel frattempo arrivano le accuse di influenzare negativamente i giovani con i loro testi (prende forma in quegli anni negli Stati Uniti la PMRC, una sorta di comitato per la censura dei contenuti provocatori e violenti nel rock). Come se non bastasse, un tragico epilogo segna inevitabilmente in maniera negativa la loro carriera: il suicidio di due giovani americani che, riproducendo la loro "Better by you better than me" all'incontrario, credono di ascoltare un messaggio che li inducesse a togliersi la vita. Quest'ultima tragedia trascina la band in tribunale, dove viene scagionata dalle accuse anche se non senza strascichi che condizionano l'opinione pubblica e il morale della band.
Da questo momento in poi le cose prendono un'altra piega. Dopo Painkiller (altro successone dove il suono diventa diverso, frenetico e prorompente, molto più vicino ai canoni attuali) Halford lascia, stufo delle continue illazioni da parte della stampa sulle accuse precedenti e sulla sua omosessualità, e dà vita un nuovo progetto musicale. Al suo posto arriva Ripper Owens, ex fan tra l'altro, ma il cambio di lineup non riesce a risollevare le sorti della band. Anzi, con Jugulator e sopratutto Demolition il suono cambia ulteriormente allontanandosi decisamente dal metal classico, cosa che non piace assolutamente ai fan.
Nel 2003 Halford ritorna e, con Angel for Retribution del 2005, torna anche il successo. Si ricalca lo stile classico che, grazie anche alla maestria dei due chitarristi Downing/Tipton, risulta sempre fresco e attuale. Con Nostradamus c'è ancora un cambio di rotta fin quando, nel 2014, arriva Reedem of Souls a suggellare una splendida carriera, apoteosi di grande maturità artistica di Halford, Hill, Travis e Tipton, implementati da un bravissimo Richie Faulkner chiamato a sostituire Downing, che aveva abbandonato nel 2011.
Il 25 di questo mese è uscito Battle Cry, un cofanetto CD/DVD contenente il live registrato lo scorso agosto al Wacken festival in Germania e tre bonus tracks tratte dal live in Polonia di dicembre, entrambe tappe del "Reedem of Souls tour" che ha coinvolto 33 Stati.
A questo link, un assaggio del nuovo lavoro con una delle canzoni più emblematiche degli "dei del metallo".