Accordo: Il Bass Pocket Amp infila tutti i suoni in pedaliera dal vivo e in studio

Palmer vanta una certa esperienza nell'ambito delle simulazioni di cassa e dintorni, e con i suoi primi Pocket Amp ha dimostrato di poter racchiudere in un unico dispositivo dei suoni versatili e realistici con cui costruire rig estremamente compatti, adatti al palco quanto allo studio di registrazione e all'esercizio quotidiano.
Ora il Pocket Amp, già arrivato alla seconda edizione e presentato in questo articolo, si presta al mondo del basso elettrico con in più una lunga lista di aggiunte cucite su misura per la categoria.

In uno chassis delle dimensioni di un comune effetto a pedale, il Bass Pocket Amp è un simulatore di amplificatore interamente analogico con DI Box e simulazione di cassa, completo di controlli relativi a voicing, equalizzazione, livelli, loop effetti, ingressi, uscite e tipi di saturazione. È studiato per essere collegato direttamente a un mixer o per entrare in una scheda audio, ma lavora bene anche connesso a un amplificatore tradizionale, a un paio di cuffie per esercitarsi in silenzio o a una catena esterna grazie all'uscita Bass Thru, che restituisce in uscita il segnale fornito in ingresso ed è anche l'ideale per collegare un accordatore.

In una dotazione completa di sei manopole, il Bass Pocket Amp consente di regolare il suono attraverso un equalizzatore attivo a tre bande con medi parametrici tra i 150Hz e gli 8kHz e con una capacità d'escursione di 12dB in amplificazione e altrettanti in attenuazione per ogni banda.
In basso a destra, il volume regola l'uscita generale del simulatore mentre Drive a Saturate si dividono il compito di gestire il gain dei tre canali selezionabili attraverso lo switch in basso a sinistra: Fuzz, Overdrive e Clean. Grazie all'ingresso jack sul dorso, l'utente può posizionare degli effetti in send-return e, grazie alla manopola Blend, può gestire la miscelazione del suono tra quello processato dallo stompbox e quello pulito in ingresso.

Il simulatore di cassa integrato può essere regolato attraverso tre sonorità differenti. La Flat è la più trasparente e rispettosa del tono originale, ideale per fornire un segnale da trattare in un secondo momento o da collegare a un amplificatore esterno. La Modern restituisce un timbro ricco di presenza e definizione. La Vintage ricrea invece un tono più caldo e morbido, meno a fuoco sulle basse.

Ideale anche per la pratica didattica, il Bass Pocket Amp dispone di jack da 3,5 millimetri a cui collegare cuffie e fonti esterne tramite Aux In, appena accanto al vero e proprio ingresso per lo strumento, un jack da 6,3mm con switch per regolare il livello di attenuazione in modo da adattare il circuito a bassi attivi o passivi. Il LED Sign/Peak permette di accorgersi quando interviene una saturazione non desiderata.

Sul lato opposto, accanto allo spinotto per l'alimentazione standard da 9 volt, sono messe in fila le uscite. Il piccolo Palmer ne ha una dedicata all'amplificatore con switch per il ground lift e una bilanciata per la DI integrata. Grazie a un selettore sul pannello frontale, si può decidere se inviare al cavo XLR il segnale catturato pre o post gain.
Vicino alle uscite è posizionato anche il jack per il send-return. Per risparmiare spazio, anziché due jack mono, Palmer ha adottato un jack stereo in cui la punta (o tip) funge da send, mentre il secondo contatto (ring) rappresenta il return.

Il Bass Pocket Amp ha un pulsante d'attivazione al centro del pannello e, per non farsi mancare niente, ci abbina uno switch Mute-Bypass per decidere se il suo ruolo è quello di disattivare semplicemente la simulazione o se di silenziare le uscite (eccetto la Bass Thru) e accordare in tranquillità o cambiare strumento.

La linea completa dei Palmer Pocket Amp, a cui il modello Bass si unirà a breve, è visibile a questo link.