di Pietro Paolo Falco [user #17844] - pubblicato il 01 giugno 2016 ore 07:30
Il ponte mobile in stile Fender può essere regolato in modo da offrire degli intervalli ben precisi quando si tira la leva per un'escursione ascendente. Al contempo, il sistema sembra capace di migliorare la tenuta d'accordatura e recuperarla con un solo colpo di leva. Ecco come fare.
In un vecchio video girato per promuovere le corde che Dean Markley ha fatto appositamente per lui, Carl Verheyen spiegava come fosse possibile ottimizzare la regolazione di un ponte stile Fender vintage in modo da sfruttarne l'oscillazione senza temere di perdere l'accordatura e ottenendo al contempo escursioni più musicali. Il Tremolo da Stratocaster è a oggi uno dei sistemi vibrato più diffusi, ma nei decenni i musicisti hanno sentito il bisogno di affiancargli molti altri dispositivi tecnologicamente all'avanguardia per sopperire a delle carenze tecniche dell'antico accrocchio di molle e leve disegnato da Leo Fender oltre mezzo secolo fa. Floyd Rose ha reso possibile escursioni estreme che mettevano in crisi l'accordatura sul ponte Fender, mentre Steinberger ha messo a punto un ponte capace di variare il pitch di tutte e sei le corde in maniera uniforme durante l'escursione della leva, cosa impossibile su un sistema tradizionale. Tuttavia, un setup ben fatto assottiglia notevolmente il divario tra il vecchio Tremolo e le più moderne macchine da dive bomb, con in più qualche beneficio davvero interessante: un ponte stile Fender può essere tarato in modo da permettere intervalli ben precisi durante l'escursione ascendente, che possono essere integrati nel fraseggio sia con linee melodiche sia con accordi. In più, aiutano a rispettare un equilibrio naturale tra corde e molle che migliora la tenuta d'accordatura e rende possibile recuperare scordature momentanee con un solo colpo di leva.
Utilizzo da tempo il sistema suggerito da Carl Verheyen con una certa soddisfazione, ma quando lo mostro a qualche amico sembra suoni ancora come una novità per molti, quindi ho voluto provare a illustrarlo a mia volta in un video - finalmente - in italiano.
Alcuni chitarristi preferiscono tenere il Tremolo appiccicato al body della chitarra per aumentare la trasmissione delle vibrazioni e migliorare la tenuta d'accordatura. Questa configurazione, però, limita i movimenti del ponte a quelli discendenti. Nel suo progetto originale, Leo Fender voleva che il Tremolo fosse sospeso per permettere l'oscillazione in entrambi i sensi. Per ottenere ciò, bisogna diminuire la trazione delle molle sul retro allentando la piastra che le ancora alla chitarra o usando meno molle. In questo modo, le corde applicheranno una forza maggiore in proporzione e il ponte finirà per sollevarsi.
L'assetto di un ponte tenuto flottante deriva dall'equilibrio tra la forza applicata dalle corde e quella delle molle. Alterandolo, è possibile variare l'entità dell'inclinazione del ponte: minore sarà la forza delle molle, più distante dal body sarà la base del ponte in posizione di riposo e maggiore sarà l'escursione ascendente possibile, in quanto il ponte potrà fare più strada prima di toccare il corpo, e quindi la corda avrà modo di allungarsi di più, come in un bending.
Questo principio può essere sfruttato per decidere di fino quali intervalli dovrà compiere il ponte in fase ascendente, quando si tira la leva fino al punto in cui il ponte poggerà sul corpo. Il buon Verheyen ha scoperto che la chitarra elettrica, per determinate caratteristiche fisiche, permette degli intervalli ben precisi se si tiene il ponte all'inclinazione giusta. Non è detto che sia possibile raggiungere una precisione centesimale, ma gli intervalli raggiungibili con un equilibrio ideale sono: e - IIm B - IIM G - IIIm D - IIM A - IIM E - IIIm
L'unico modo per "accordare" queste escursioni è agire sulle molle e sulla piastra a cui sono ancorate per dosare l'altezza del ponte in fase di riposo. Una volta deciso il giusto numero di molle con un setup classico, le due viti della piastra sul retro saranno le nostre meccaniche. Si può agire solo su quei due punti, quindi non è possibile una precisione assoluta per tutte le corde (aspetto che invece parrebbe essere proprio delle Dean Markley di Verheyen), ma un buon equilibrio è raggiungibile con un lavoro adeguato.
Il procedimento può essere riassunto in pochi punti:
1- accordare la chitarra (è essenziale, perché delle corde scordate daranno una trazione diversa che inclinerà in modo differente il ponte rispetto a quello che sarà l'assetto reale a chitarra accordata) 2- pizzicare una corda e tirare la leva verso l'alto fino a toccare il corpo con la base del ponte 3- controllare l'escursione ottenuta con un accordatore 4- stringere la vite corrispondente alla zona (corde alte o corde basse) se l'escursione è eccessiva o allentarla se è minore 5- accordare di nuovo 6- ripetere fino al raggiungimento degli intervalli desiderati.
Ci vuole pazienza e bisogna lavorare di fino, anche un quarto di giro alle viti può fare la differenza, ma i risultati arriveranno. A lavoro finito, è probabile che la piastra sul retro risulti inclinata da un lato, perché corde alte e basse non esercitano la stessa trazione e hanno bisogno di una diversa forza contraria per trovare l'assetto giusto.
Avere degli intervalli precisi a portata di leva permette di arricchire il proprio vocabolario con fraseggi che possono fare il verso a musicisti come Verheyen, appunto, o come Jeff Beck, o suonare del tutto nuovi. È uno spasso scoprire le possibilità di una situazione del genere anche per gli accordi, creando dei movimenti armonici impossibili con un ponte normale che, come detto, non è capace di trasportare le varie corde in modo uniforme.
Da non sottovalutare è il fatto che, con una chitarra ben settata, lubrificata e stirata, le corde si troveranno in una situazione di equilibrio per cui, in caso di una leggera perdita d'accordatura, basterà dare un colpo secco verso l'alto alla leva per recuperarla. Ciò accade perché, se la scordatura è causata da una porzione di corda che slitta oltre il capotasto e vi si incastra, il colpo di una leva così regolata la farà tornare esattamente alla sua posizione originale. Provare per credere.