VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
La chitarra di Ty Tabor tra grunge e progressive
La chitarra di Ty Tabor tra grunge e progressive
di [user #116] - pubblicato il

Nuovo album per The Jelly Jam progetto solista di Ty Tabor, sei corde dei Kings X con John Myung dei Dream Theater al basso e Rod Morgenstein degli Winger alla batteria. Il disco, il quarto della band, si intitola Profit ed è una fotografia efficace dell'universo sonoro di Ty Tabor, uno dei più sottovalutati chitarristi del pianeta.
E’ uscito da qualche giorno l’ultimo album dei Jelly Jam vero e proprio super gruppo composto dal chitarrista e produttore Ty Tabor dei King’s X, dal bassista dei Dream Theater John Myung e da Rod Morgenstein batterista dei Dixie Dregs e degli Winger. 
L’album si intitola “Profit” ed è stato presentato dalla band come un una condanna all’inesorabile corsa al progresso, causa della diminuzione di tanti posti di lavoro; processo del quale nessuno sembra preoccuparsi delle conseguenze future.

La chitarra di Ty Tabor tra grunge e progressive

Il disco farà la gioia non solo degli amanti del progressive ma anche di quelli del grunge visto che il sound si rifà tantissimo a quello dei King’s X di cui Ty Tabor è stato  autore di alcuni dei brani più famosi e conosciuti come "Black Flag" o "Dogman". Gran parte dei brani sono pesantissimi midtempo, sorretti da groove monolitici e caratterizzati da un’amalgama densa, cupa e distorta di basso e chitarra che si fondono in un unico muro di suono e riff. I suoni di chitarra e il playing di Ty Tabor sono una delle testimonianze più vivide e originali del rock degli anni ’90. Tabor ha contaminato un chitarrismo di pura estrazione rock e metal con le, allora, nuove sonorità fangose del grunge diventando uno dei chitarristi più innovativi e apprezzati del periodo. Pur essendo uno strumentista dalle indubbie capacità solistiche (ascoltare l’assolo struggente di  "Stain On The Sun" per credere) Tabor è soprattutto uno dei più rispettati chitarristi ritmici di sempre: un riff maker imponente con una gestione del timing e una potenza sonora uniche. Non per niente sono state ben tre le marche di chitarre che lo hanno omaggiato con dei modelli signature: Zion, Yamaha e ora Guilford


Nonostante il livello tecnico altissimo dei tre musicisti, in Profit la band non insegue acrobazie strumentali o preziosismi tecnici e sembra privilegiare, nella scrittura e negli arrangiamenti, la ricerca di grandi atmosfere ora più oniriche ora più malinconiche. Tanti gli echi e le suggestioni presenti tra i solchi dell’album: dai Beatles ai Pink Floyd, fino a richiami al progressive più attuale di Steven Wilson.
Un disco particolare, intriso di tutta quella pesantezza e malinconia che si respiravano nel grunge, registrato molto bene e impreziosito da un delizioso lavoro di chitarra. Per intenditori, appassionati e - soprattutto - giovani musicisti curiosi alla ricerca di nuove, vecchie sonorità da scoprire e sperimentare.

album the jelly jam ty tabor
Link utili
Il sito ufficiale di "The Jelly Jam"
Il sito di Ty Tabor
Le chitarre signature di TyTabor

Nascondi commenti     5
Loggati per commentare

di betelobo [user #25981]
commento del 01/06/2016 ore 23:08:47
Magnifico e sottovalutato artista di altrettanto magnifica e sottovalutata band: King's X
Rispondi
di kelino [user #5]
commento del 02/06/2016 ore 21:49:27
Madonna che riff LOST IN GERMANY!
Ecco...ora vado a recuperare i vecchi CD.
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 03/06/2016 ore 08:06:45
mah, io non ci sento del grunge....mi sembra di ascoltare i porcupine tree.
e poi....vogliamo capire che il grunge non è un genere ma un'attitudine?
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 03/06/2016 ore 15:39:2
Hai pienamente ragione, nel senso che non puoi inquadrare un chitarrista come Ty Tabor in un genere specifico tant'è la sua capacotà di spaziare fra riff e arpeggi così diversi tra loro... Infatti quando uscì il suo primo LP con la sua band i King's X tutti e dico tutti si sentirono spiazzati nel definire il loro sound (brutta abitudine) salvo poi cucirgli addosso una nuova nomenclatura... New Progressive Hard!!! Per quanto riguarda il fatto che ti ricordino i grandi Porcupine Tree (band che io seguo da molto) dovremmo dire che è al contrario... sono i Porcupine Tree che ricordano i King's X... ) ma i Porcupine Tree sono più Progressive e al contrario dei King's X non hanno mai composto brani che strizzavano l'occhio alla classifica, cosa che invece riusciva e riesce ancora molto bene a Ty Tabor e Co.... Dispiace solo che anche questo progetto parallello di Ty (come anche i King's X) non gli darà la fama e il giusto riconoscimento nell'ambito musicale... ma forse non è quello che cerca!!!
Rispondi
di Baconevio [user #41610]
commento del 03/06/2016 ore 22:12:39
non conosco in maniera dettagliata i suoi lavori con i king's X...ma posso dire di conoscere benino tutto quello che riguarda il grunge: le chitarre, così come le sento in questi due brani che accompagnano l'articolo, sono quanto di più distante ci sia dall'attitudine grunge..
Rispondi
Altro da leggere
Carl Verheyen e i suoni di chitarra più belli del mondo.
Nuovo disco per gli Aristocrats
Schizophonic di Nuno
Michael Lee Firkins: nuove idee per la scala blues
Marty Friedman: un arpeggio di Maj7
Suspense: la scala Enigmatica
Federico Poggipollini: come suonare gli arpeggi
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Acquistare strumenti musicali in Gran Bretagna: come funziona il dazio...
Basi o Altezze?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964