Le 10 chitarre top: buon video e pessima conclusione
di alberto biraghi [user #3] - pubblicato il 10 agosto 2016 ore 08:00
Watch Mojo ha presentato quelle che - a giudizio della redazione - sono le dieci chitarre "top" della stora. Il video è bellissimo, un eccellente documento storico. Ma c'è una cosa che non va proprio. Cominciate a vedervelo, poi vi dico.
Partiamo con un rapidissimo riassunto della storia della chitarra elettrica, lo strumento che ha rivoluzionato la musica.
Se pure ci sono progetti di chitarre amplificate già dagli anni '20, il primo vero strumento elettrico moderno (ovvero con un pickup magnetico, non con un microfono) è una lap steel prodotta nel 1932 da Ro-Pat-In (presto rinominata Rickenbacker).
Nell'anno successivo Dobro presenta la prima chitarra elettrica roundneck, da suonare in piedi, con il padellone di metallo che invece del risuonatore nasconde un pickup. Per la prima Gibson elettrica bisogna aspettare fino al 1935.
Il secondo passo della rivoluzione risale al 1940, quando il signor Lester William Polfuss risolve il problema del feedback generato dal top delle archtop amplificate costruendosi The Log, una chitarra visionaria con struttura "neck through body" (il manico è un blocco unico con il centro del corpo, tornerà in auge a metà anni '60 con la Firebird).
Terzo passo, poco noto, ma forse il più significativo: nel 1941 il signor O.W.Appleton di Burlington, Iowa, inventa la solid body. Pochi fanno caso alla App Guitar all'epoca, pochi ne hanno sentito parlare oggi, eppure basta guardare la foto per capire quanto la App Guitar ha significato per la storia di questo strumento. Vi ricorda qualcosa?
Paul Bigsby compie il quarto passo della rivoluzione nel 1947, mettendo la per la prima volta una solid body in mani famose (la star del country Merle Travis) e facendola conoscere al mondo.
Don Randall (dirigente Fender negli anni Quaranta e succesivamente socio di Leo), sentendo suonare Merle Travis negli anni '60, commenta: “He is playing the granddaddy of our Spanish guitar, built by Paul Bigsby— the one Leo copied”. Checché ne abbia detto Leo Fender negli anni successivi, la prima chitarra elettrica solid body diventata famosa è la Bigsby del 1947, che Fender si fa prestare da mr. Travis per una settimana e prende numerosi spunti per i prototipi della Broadcaster (qui il secondo del 1949) e li prenderà anche per quello della Stratocaster del 1953.
L'evento definitivo nella storia dello strumento che ha cambiato la musica risale all'autunno del 1950. Dopo aver messo vari prototipi nelle mani di vari musicisti di grido, Leo Fender presenta la prima "electric spanish guitar" prodotta su scala industriale. Si chiama Broadcaster, nel 1951 perderà il nome per qualche mese (era già registrato da Gretsch) meritandosi il nomignolo "Nocaster" e a fine 1951 prende il nome "Telecaster". La prima chitarra elettrica solid body moderna, ancora oggi, 65 anni dopo, uno degli strumenti amati e più suonati dai musicisti di tutto il mondo.
Nel 1951 il presidente di Gibson, Ted McCarty, si accorge che il mercato delle solid body sta esplodendo. Ricordando lo strano strumento proposto anni prima da Les Paul e rifiutato, chiama il musicista e lo incarica di mettere a punto e firmare una chitarra che sia competitiva con la nuova Fender di cui tutti parlano. Nel 1952 la forza vendite Gibson presenta ai commercianti americani la Les Paul, con top dorato, due pickup P90 e un attaccacorde a trapezio concettualmente sbagliato (durerà meno di un anno). È l'ultimo capitolo di una storia che ancora influenza la musica dei nostri giorni.
A questo punto vengo al motivo di questo articolo: per quanto la Gibson Les Paul sia una chitarra magnifica, con un enorme significato artistico, amata e utilizzata dai più grandi musicisti, tuttavia in una graduatoria delle dieci chitarre più importanti della storia non può stare al primo posto. Al massimo può condividere il secondo con la Fender Stratocaster.
Ma in cima alla lista non può che esserci lo strumento che ha ribaltato non solo i concetti produttivi degli strumenti a corda, ma anche l'approccio all'uso, la relazione con l'artista e lo spettatore, l'interazione tra chitarra e amplificatore, la regolazione, la riparazione, la conservazione. Fender Telecaster, la capostipite: perché tutto il resto è venuto dopo.