VINTAGE VAULT SHG MUSIC SHOW PEOPLE STORE
Jazz up your Blues Pt.1
Jazz up your Blues Pt.1
di [user #40980] - pubblicato il

Il blues rappresenta da sempre una tappa fondamentale per ogni chitarrista. Lo si affronta all’inizio del proprio percorso per impratichirsi con la scala pentatonica, ci si passa suonando i grandi classici del rock ed è anche territorio fertile per studi e approcci armonici anche in generi più complessi come il jazz. Un'interessante lezione del nostro lettore Mz2250.
Quando si suona un blues canonico in 12 misure ci si trova ad improvvisare con la pentatonica su un tessuto armonico semplice e di facile memorizzazione, si parte con il primo grado (I)  per le prime quattro battute per poi spostarsi sul quarto grado (IV) del centro tonale per le successive e si conclude con il quinto grado (V) e si riparte. 
A volte questa sequenza di accordi però può non essere sufficientemente ricca per potersi esprime appieno, allora perché non rendere un po’ più sofisticata la faccenda con una progressione armonica più sostanziosa?

Jazz up your Blues Pt.1

 
Qui vediamo un semplice Major Blues di 12 misure nella tonalità di Do con accordi formati da 3 note (1,3,b7) , questa scarna progressione sarà la nostra base per la costruzione di un Blues dal sapore "jazzato".

Jazz up your Blues Pt.1
 
La prima cosa che possiamo fare per arricchire il nostro Blues è quella di sfruttare degli spostamenti cromatici per creare movimento nella sequenza

Jazz up your Blues Pt.1
Cominciamo a guardare l’esempio e vediamo che le battute 1 e 2 rimangono invariate mentre già dalla battuta 3 qualcosa è cambiato, nella forma semplice avevamo 2 misure di C7 (I7) piuttosto ferme e semplici, per poter creare movimento in queste due misure utilizziamo un approccio cromatico spostando la stessa diteggiatura da prima un semitono sotto prendendo così il VII grado e dopo un semitono sopra prendendo la bII intervallandolo con il I grado, smorzando così la staticità delle due misure.
Questa procedura è semplice ma d’effetto ed è forse la più utilizzata per dare un po’ di interesse ai passaggi lunghi di accordi fermi come nella misura 7 e le misure 11 e 12.

Jazz up your Blues Pt.1

Ora analizziamo la sesta battuta  la più interessante di questo esempio; sempre nell’ottica dello spostamento di semitono qui prendiamo un F#dim7/C , ovvero una #IV di Do che aiuta a creare una buona spinta con questo rivolto verso il I grado che segue poiché condivide con esso la nota al basso.

Però questo primo esempio si limita ad accordi formati da tre note, proviamo ora ad aggiungere un po’ di colore con qualche estensione.

Jazz up your Blues Pt.1

Come possiamo vedere da subito qualcosa è cambiato anche nella progressione, andiamo per gradi:

Le prime 4 battute sono pressoché identiche, abbiamo solo aggiunto la tredicesima al I7 nella prima battuta come nella terza e nella quarta, al VII7 nella terza e al bII7 della quarta battuta; questo, nella terza e nella quarta battuta, per rispettare l’idea di spostamento di un semitono sotto e poi sopra della stessa diteggiatura.

Ci spostiamo nuovamente alla sesta battuta, notiamo da subito che il #IVdim è ora diventato un #IV7dim7 , utilizziamo per  restare in quest’area del manico il primo rivolto; l’accordo di dim7 gode di una particolarità, spostando ogni nota che forma l’accordo di una terza minore in su si troverà il rivolto successivo, e quindi procediamo con il secondo rivolto.
Per creare una sensazione di continuità delle voci aggiungiamo una nona al I7(13) che è posta un semitono sotto la bb7 del F#dim7.
Qui sotto l'analisi armonica.
Jazz up your Blues Pt.1

Jazz up your Blues Pt.1

Perché non spingersi oltre adesso modificando anche i cardini fondamentali del blues?
Detto fatto !

Jazz up your Blues Pt.1

Voliamo direttamente alla settima misura, che è qua che le cose sono un po'cambiate, troviamo da subito il nostro I7(13) e partiamo con un cromatismo discendente sulla 6 corda, quindi VII7 – bVII7(13) – VI7b5, quest’ultimo accordo serve a creare tensione e suggerisce un cromatismo al canto sulla 2 corda che ci porta ad un II7(9).

Ora notiamo subito che c’è qualcosa di particolare qui, nona misura un II7(9) che nella successiva diventa minore iim7(9) seguito da un IV7(#9) che ci ricorda il IV7 dell’esempio precedente e si conclude con il primo grado (I).

Una delle cadenze più famose nella musica moderna probabilmente è il ii-V-I , ma qua abbiamo ii-IV-I, beh bisogna notare che il IV7#9 è molto simile ad un altro accordo, infatti se mettiamo un sol al basso che si trova proprio li vicino otteniamo un G13b5 che è un V7(13b5) del nostro primo grado Do, poiché ogni nota del F7#9 è contenuta in G13b5.
Quindi sostanzialmente nelle ultime due misure stiamo effettuando un sofisticato ii-V-I senza dover perforza scardinare il nostro canonico IV del blues in 12 misure.

Si invita ovviamente a provare a cambiare questo F7#9 sia con un G13b5 sia con un G13 (con e senza quinta).

Ecco l'analisi armonicaJazz up your Blues Pt.1

Ora dopo tutto sto pastrocchio direte, ma chi ce l’ha fatto fare?

Ci sono due punti da valutare , il primo è che abbiamo reso meno statica e ripetitiva armonicamente la progressione blues, oltretutto per dare ancora più movimento nessuno vieta di intervallare nella struttura le due progressioni proposte con il classico giro blues,  ma oltre a questo si aprono nuove strade per l’improvvisazione per poterci slegare dalla tanto amata/odiata pentatonica, ma questo verrà spiegato la prossima volta (se questo articolo vi è piaciuto ovviamente).

Jazz up your Blues Pt.1

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.
Nascondi commenti     12
Loggati per commentare

di DottorZero [user #44787]
commento del 15/08/2016 ore 20:21:56
A me è piaciuto! E' da un po' che volevo "espandere" le mie conoscenze, ma essendo per natura pigro tutte le lezioni che trovavo in giro mi facevano desistere....e giù come al solito classica progressione blues e pentatonica! Questo metodo invece (parto da qualcosa di "facilino", e aggiungo a poco a poco "spezie" per insaporire il tutto) lo trovo molto congeniale....
GRAZIE! Aspetto con trepidazione la seconda lezione (ho fatto anche la rima...)!
Rispondi
di Grossoman [user #42524]
commento del 15/08/2016 ore 22:27:10
Anche a me è piaciuta molto questa lezione.
Mi sembra che stiamo entrando nel mondo del blues jazz, dove le varianti al classico blues sono teoricamente tantissime.
Rispondi
di scorrazzo [user #37353]
commento del 16/08/2016 ore 00:27:00
Bella
Rispondi
di mmas [user #15948]
commento del 16/08/2016 ore 08:01:48
piaciuta!
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 16/08/2016 ore 12:03:17
E' il percorso di studio che sto facendo in questo periodo, proseguendo su questa strada si aprono possibilità solistiche che affacciano sui modi della minore armonica e melodica, esatonali e diminuite che danno tutto un'altro sapore al fraseggio. Mi chiedevo da tempo, come mai il mio fraseggio rimane ancorato a determinati colori mentre Scott Henderson, Michael Landau e Robben Ford, hanno una tavolozza di colori che non conosco? Punto primo perche io sono una capra e loro no, punto secondo perchè si deve affrontare un persorso di studio che pone le basi proprio su questa lezione. Bravo, se questa lezione avrà un seguito per me è una delle cose migliori apparse su Accordo!!!
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 16/08/2016 ore 13:11:10
Lo avrei potuto scrivere io! Sono peggio... mi sono sempre detto "odio accordi Jazz" come una pessima scusa per non imparare!!! Dopo aver sentito Joni Mitchell mi sono invece dato a open tuning strane ad oltranza.
La vera stranezza è che mi piace il Big Band Jazz da cui si impara fraseggio e blue note - pure Miles Davis, John Coltrane però non quello da chitarrista come unico solista... troppe scale, poche note.
Rispondi
di rickyfigoli [user #36535]
commento del 16/08/2016 ore 14:38:32
Guarda, io non amo il jazz chitarristico, né per suono, né per fraseggio, vengo dal rock e ne mantengo le radici. Però sono parecchio stanco dei clichet rock mutuati dal blues o dei fraseggi tipicamente blues. Nell'articolo è stata messa la copertina di Tore down house di Henderson. Ecco, quella per me è la luce, ma è una luce che sto vedendo studiando prima abbondantemente la teoria sui libri e poi prendendo in mano lo strumento. La strada è parecchio complicata ma è l'unica per ottenere un fraseggio più colto venendo da generi che hanno una base di linguaggio molto piu semplice.
Rispondi
di Virgilio [user #12857]
commento del 16/08/2016 ore 14:05:24
Scusa ma non capisco l'equazione F7#9=G13b5...
F7#9= F A C Eb G#
G13b5= G B Db F A (C) E
Le uniche note in comune sono F e A... Il C è teoricamente una nota vietata sul G7...

Inoltre l'intavolatura del Dm9 è errata, è identica a quella d l D9...
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 16/08/2016 ore 16:31:59
hai perfettamente ragione, allora il Dm9 basta spostare la terza giu per renderlo minore (4 corda) , ed è un semplice errore di copiatura, il F7#9 è un errore diverso, tra i vari esempi che avveo pensato di proporre figurava una IV7#9 , poi nel trascriverli da mano a pc , nel poco tempo libero e complice la stanchezza ho mischiato due esempi, questo esempio è caratterizzato dal cromatismo quel f7#9 è in realtà un Db7#9 che è un bII7#9, creando un cromatismo cosi come nella 7 e nell'8ava battuta, perciò iim7-bII7#9-I , ora aggiungendo Il sol al basso del Db7#9 si ottiene G13b5 creando cosi l'idea sia di cromatismo discendente come nelle battute precedenti sia una vaga impressione di un ii-V-I come sperato, spero perdoniate l'errore , ma è stata proprio una grossolana svista
Rispondi
di oscar1965 [user #19484]
commento del 16/08/2016 ore 22:14:28
Mi unisco alle lodi. Dato che articoli cosi' istruttivi e interessanti sono rari, spero che ne avremo altri :) E spero che non ti spazientisco troppo con due ulteriori commenti (forse un po' troppo pedanti, ma non e' quella l'intenzione) dimmi poi la tua opinione in merito:
1) gli accordi settima dominante sul VII, sul IIb (e anche sul Vb) grado spesso non sono "solo" interpretati come variazione cromatica, ma anche come equivalente di tritono con il corrispondente settima dominante rispettivamente sul IV, sul V e sul I grado,
cioe' il B7 ha due note in comune con il F7, il Db7 con il G7, il F#7 con il C7, come in parte dici anche tu chiarendo la similitudine tra G13 e Db7, a maggior ragione se gli accordi hanno la quinta omessa; in pratica in un brano in tonalita' di C maggiore, il B7, il Db7 e il F#7 sono visti spesso come similitudini / sostituzioni del F7, G7 e C7, non solo come cromatismi;
2) nella maggior parte dei blues, la 12a e ultima battuta ha l'accordo del V grado della tonalita', in questo caso G7 per es., forse era sottinteso .

Un quesito un po' off-topic per chi ha piu' orecchio di me: Red House suonata da Hendrix, blues in 12 misure con la stessa struttura evidenziata nell'articolo, mi sbaglio o in parecchi punti ha proprio delle sostituzioni con gli equivalenti di tritono ( o cromatismi), qualcuno puo' confermare? :)
Rispondi
di mz2250 utente non più registrato
commento del 17/08/2016 ore 02:17:42
allora parto dal secondo punto, sostanzialmente si, I per le prime 4 , IV per le successive e V per le ultime per la forma più semplice in assoluto, per l'ultimo esempio ho preferito tenere un C 6/9 per rendere un po più accomodante la chiusura e far risaltare l'idea del ii-V-I , ma è un'usanza abbastanza comune mettere nella 11 e 12 il I, come si fa per il IV nella seconda, dove teoricamente sarebbe un I , spero di aver capito cosa chiedessi , invece per il primo punto si , ho lasciato fuori la faccenda della sostituzione di tritono( nel senso di spiegarlo), la sostituzione di tritono permette di creare un movimento semitonale verso la tonica, in sintesi un cromatismo, nonostante sia corretta l'individuazione della sostituzione di tritono mi sembrava di metter troppa carne al fuoco addentrandomi nella spiegazione di quest'ultimo, e di perder un po di vista l'obbiettivo dell'articolo, che come fine ha l'ampliamento del bagaglio stilistico del blues , quindi rivolto principalmente a chi vuole ampliare una determinata area spiegandolo in un mdood semplice e a piccoli passi, ovviamente è la spiegazione corretta ed esattamente ciò che accade nella relazione tra G7 e Db7 legato al C ,ma parlare di cromatismo rimane più semplice e diretto, per esser forse un po più chiari e corretti bisognerebbe dire che il cromatismo semitonale verso la tonica è una conseguenza della sostituzione di tritono non un aggiunta nella terminologia, cioè attuando la sostituzione del G7 con Db7 questo permette di creare un movimento semitonale al basso verso la tonica, inoltre in relazione al G13 e al Db7#9 per quanto riguarda le estensioni, per dare una definizione spesso in uso, un accordo di dominante non alterato può essere sostituito da un accordo di dominante alterato costruito una quinta diminuita sopra o sotto, spero sia questo che volevi evidenziare e spero di aver centrato il commento.
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 17/08/2016 ore 19:37:50
Non riesco proprio a farmelo piacere Scott Henderson... Troppe note che alla fine non fanno che distogliere le orecchie dal pezzo che era partito quasi bene ma che poi arrivato all'assolo diventa un minestrone di stili e note che alla fine con pezzo non c'entrano più niente. Meglio Matt Schofield... almeno quando svisa rimane in tema con il pezzo ed è molto più fine come fraseggio
Rispondi
Altro da leggere
Tim Commerford e Ernie Ball Music Man uniscono le forze per dei nuovi bassi StingRay signature
Prendiamolo a calci! il Danelectro Spring King Junior adora essere maltrattato
Finiture nitro, anni ’80 e modernità accessibile: scopriamo le Harley Benton del 2025
Mooer GL100, un looper per chitarra e basso senza limiti... o quasi.
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Un power bank per la pedalboard con il D’Addario XPND Pedal Power Battery Kit
Articoli più letti
Seguici anche su:
Scrivono i lettori
Never Ending Pedalboard (e relative sfumature made in Italy)
Gretsch G5220: gran muletto per i più esperti
Mini Humbucker FG Mini-H SP-1
Fattoria Mendoza Hi-Crunch: il fratello arrabbiato dell'M
Harley Benton Tube5 combo: sei bella quando strilli
Parliamo di analogico!
Sistemi digitali per cinquantenni soddisfatti
Impressioni a freddo sul Neural DSP Quad Cortex
Acquistare strumenti musicali in Gran Bretagna: come funziona il dazio...
Basi o Altezze?




Licenza Creative Commons - Privacy - Accordo.it Srl - P.IVA 04265970964