A volte prendiamo per buone delle indicazioni che ci vengono date, senza realmente comprenderne i motivi e capire cosa potrebbe accadere se non seguissimo alla lettera quei consigli.
Col Floyd, le corde vanno cambiate una alla volta. Il valvolare non va acceso se non ci hai collegato prima la cassa. Il booster deve andare a fine catena. Ecco. Ma perché deve? Cosa accadrebbe se lo piazzassimo in un punto diverso?
Il posizionamento degli effetti in pedaliera è solo in parte una questione di gusti. A volte, sono delle precise necessità tecniche che ci spingono a mettere uno stompbox prima o dopo determinati altri pedali, come può accadere nel caso , o dei booster.
Il booster è un piccolo preamplificatore il più delle volte pensato per suonare in maniera più trasparente e lineare possibile. La stragrande maggioranza dei chitarristi non vuole che alteri il loro suono, ma ne hanno bisogno unicamente per una spinta extra in volume, con cui uscire durante un assolo. Spesso, ci sentiamo consigliare di collegarlo a fine catena, o comunque dopo gli overdrive, e ci fidiamo. Oltre a fare le cose per bene, però, sarebbe necessario capire perché le si fa, anche solo per sommi capi, così da poter fronteggiare eventuali emergenze e situazioni impreviste con una certa logica, anziché per un dogma.
Una dimostrazione pratica vale più di mille parole e quindi, sfoderato il piccolo Vinteck Buff n Boost, ho provato a far ascoltare le differenze che intercorrono tra un booster usato prima e dopo uno stadio di gain, a parità di settaggi, e ho poi cercato di schematizzare a grandi linee ciò che accade al segnale nei due casi, e perché si dovrebbe preferire un'impostazione all'altra.
Comprendere come funziona davvero il concetto di headroom (o, come chiamato nel video, il "tetto"), saturazione e lo spazio di manovra che vi è legato può tornare utile a risolvere alcuni problemi legati alla disposizione degli effetti e a capire come mettere in pratica il suono che si ha in testa anche quando si verifica qualche imprevisto.
A volte infatti, anche se piazzato a fine catena, un booster non spinge quanto ci aspettavamo. Lì entra in ballo un ultimo anello talvolta erroneamente non preso in considerazione: il preamplificatore dell'ampli. Anche lui può saturare e scontrarsi con quella soglia oltre la quale non è più capace di offrire altro volume, ed è per questo che in casi simili si consiglia di piazzare il booster in send return, cioè in un punto del circuito posizionato appena dopo il preamplificatore e appena prima del finale, dove il booster può ancora spingere il segnale per un bel tratto, fino a raggiungere il massimo livello di sopportazione previsto dalla potenza del finale.
Se anche questa non fosse sufficiente, beh, non resta che comprare un ampli più potente! |