Arriva l'autunno e arrivano anche le prime indiscrezioni sul catalogo Gibson per l'anno nuovo. , anche le solid body della serie USA ricevono un restyling totale.
Come per il 2016, la collezione si divide essenzialmente nelle due serie Traditional e High Performance. La prima è votata alle scelte classiche, legni e forme pensati per soddisfare i chitarristi più attenti alla storia del marchio, pur con un occhio all'evoluzione dello strumento. La seconda racchiude invece strumenti all'avanguardia, con body riveduti per un maggior comfort, meccaniche automatiche e tutta una serie di accorgimenti mirati a unire il fascino intramontabile degli evergreen di casa con le necessità dei chitarristi più moderni.
La prima innovazione in cantiere riguarda il tanto discusso weight relief, ovvero i fori di alleggerimento. Nato per contrastare il peso eccessivo di alcuni modelli, il weight relief è stato più volte modificato negli anni e ha conquistato anche una buona porzione di pubblico grazie alla promessa di un suono più profondo e risonante. L'ultima incarnazione delle camere tonali Gibson si chiama Ultra-Modern Weight Relief. Purtroppo, non sono ancora state diffuse immagini che illustrino l'aspetto del nuovo metodo di alleggerimento.
I nuovi modelli rivedono tutti i classici di casa, dall'immancabile Les Paul alla fedele compagna SG, passando per la Fyling V, la Firebird e la Explorer, più i bassi EB.
Tutti con suffisso T, gli strumenti della linea Traditional possono essere considerati come la serie principale e base del catalogo, con una fascia di prezzo capace di solleticare il musicista più navigato senza lasciare in disparte lo studente.
L'anno nuovo vede un ulteriore aggiornamento ai modelli Standard. La Les Paul Standard 2017 T è la prima a ricevere il nuovo weight relief. Ci abbina due pickup Burstbucker Pro, entrambi con coil tap. Gibson li segnala come ideali per un crunch da PAF e capaci di gestire senza problemi anche distorsioni più hi-gain.
Proprio il comparto elettronico ha ricevuto particolare attenzione, con push pull per mandare il pickup al ponte direttamente all'uscita saltando il circuito interno e ottenendo così un suono più ricco di armoniche, aggressivo e con leggermente più output, ottimo da usare come boost naturale. Vi si aggiunge un secondo comando per sommare i due humbucker con fase inversa per il caratteristico timbro svuotato sulle basse e nasale che ha scritto pagine di un certo tipo di rock.
Completa la dotazione un manico slim taper asimmetrico con tastiera a raggio variabile.
Unica priva di alcun weight releif, la Traditional T (Traditional Traditional...) si ispira alla Les Paul delle origini, con un manico tondeggiante e più grosso in stile anni '50.
I pickup, dei classici per blues e rock, sono Burstbucker 1 e 2, connessi con condensatori Orange Drop per un filtro sui toni di qualità superiore.
La Les Paul Studio T va in una direzione totalmente opposta. Il prezzo cala, come anche il peso grazie al nuovo sistema di alleggerimento, e il manico diventa slim taper. I pickup sono dei più aggressivi 498T e 490R, rispettivamente per ponte e manico, ed entrambi dotati di coil tap.
Esteticamente, la Studio rinuncia al binding intorno a tastiera e body, ma conserva i segnatasti a trapezio.
Si fa un salto avanti di un decennio circa con la Classic T, la Les Paul pensata per i suoni del rock vecchia scuola, con l'aggressività dei pickup 57 Classic, la garanzia di condensatori Orange Drop e il peso contenuto del weight relief tradizionale a nove fori unito a un pratico manico slim taper.
Manico sottile e nove fori caratterizzano anche la Tribute T, tra le Les Paul più accessibili in catalogo e caratterizzata dalla scelta di due pickup 490R per un suono che vira più verso i timbri moderni.
La meno costosa di tutte è infine la Faded T, con custodia morbida imbottita anziché rigida. Priva di binding e con dei dot bianchi al posto dei trapezi, la Les Paul Faded T si distingue per una finitura worn, manico slim taper e pickup 490R e 490T, tutto con il nuovo Ultra Modern Weight Relief.
Anche la SG ottiene una nuova Standard. A un battipenna ridisegnato, leggermente più piccolo di quello usato sui modelli più recenti, la SG Standard 2017 affianca un pickup 57 Classic + al ponte e un 57 Classic al manico, e impacchetta tutto con un profilo slim taper per confezionare uno strumento versatile e suonabile, ma che non stravolge i canoni del modello.
Ancora più attenta alla suonabilità è la SG Special T, che unisce due 490R e 490T a una tastiera da 24 fret per un approccio moderno e aggressivo.
Niente binding per lei, e una custodia morbida contribuisce a tenere basso il prezzo finale.
Si abbassa ancora di più l'asticella con la SG Faded T che, grazie alla finitura worn e all'assenza di binding e intarsi, sostituiti da semplici dot, diventa la scelta di chi vuole entrare nel mondo Gibson con un classico del rock alimentato a pickup 490R e 490T e dotato del fascino particolare di un battipenna grande, su cui entrambi gli humbucker sono avvitati, senza pickup ring.
Non mancano all'appello i modelli dedicati ai veri fanatici del marchio, quelli che fremono alla vista di due mini humbucker montato su una Firebird.
La Gibson Firebird T torna in una veste quanto mai classica, con la particolarità di un manico misto in mogano e noce.
La controparte Firebird Studio T, invece, offre un approccio moderno con humbucker di dimensioni standard e dall'output più elevato a prendere il posto dei mini. Il manico è uno slim taper, e il prezzo è tirato in basso dall'assenza di binding e da dot che prendono il posto dei trapezi.
Due humbucker ad alto output, stavolta con poli a vista, siedono anche nella Explorer T che, con il suo manico slim taper e il look estremo, promette di fare la felicità di molti amanti del rock duro e del metal.
Ancora più estrema è la Flying V T, che affida il comparto elettrico a una coppia di potenti Dirty Fingers.
Per il momento, sembra che solo un basso entrerà a far parte della collezione 2017. Disponibile nella duplice versione a quattro e a cinque corde, l'EB Bass T avrà un body in frassino, manico incollato in acero con profilo a C, tastiera in palissandro e pickup EB Rhythm e Lead.
Nelle controparti High Performance, con sigla HP, le chitarre aggiungono arricchimenti estetici come top in acero fiammato di grado AAAA, ma anche funzionali come un attacco del manico sagomato per un accesso facilitato alle zone più alte della tastiera.
Tornano anche soluzioni sperimentate con successo negli anni scorsi, come le meccaniche automatiche G-Force e un manico leggermente più largo indicato come Soloist Neck Width, pensato per favorire il fraseggio virtuoso.
Comune a tutte le HP è anche l'adozione di pickup più potenti. Infine, le Les Paul Standard, Traditional, Studio e Classic acquistano un piccolo DIP switch a cinque posizioni per ottenere ancora più possibilità timbriche.
Al momento non ci sono comunicati ufficiali né pagine dedicate sul , e tutte le informazioni reperibili provengono da anticipazioni nei cataloghi dei preordini sugli store internazionali. Appena ci saranno maggiori notizie, faremo in modo che siate i primi a saperlo. |