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Frank Gambale: come si paga l'affitto da musicisti
Frank Gambale: come si paga l'affitto da musicisti
di [user #116] - pubblicato il

Il mestiere del musicista non si limita a fare dischi o esibirsi su un palco. Per sbarcare il lunario, un artista deve saper sfruttare le proprie capacità al meglio, e Frank Gambale ne sa qualcosa, con ormai trent'anni di fruttuosa attività. Ne ha parlato alle telecamere di Accordo.
"Che lavoro fai?" è la domanda che i musicisti temono più di ogni altra cosa. Nessuno ha ben chiaro cosa faccia effettivamente un musicista per vivere, e a volte anche gli aspiranti tali hanno le idee alquanto confuse su come si svolga la giornata lavorativa di chi, con la musica, ci mette il pane in tavola.
I cachet astronomici da rock star sono un miraggio che ormai appartiene a un'epoca lontana, e anche essere "scoperti" dal talent scout di turno che catapulta la band dal localino del giovedì sera dritta in top ten è un sogno sempre più astratto. Oggi essere un musicista vuol dire essere strumentisti, produttori, didatti, imprenditori di se stessi, e anche i mostri sacri della chitarra si adeguano ai tempi.
Frank Gambale è nell'ambiente da tre decenni netti, sul caminetto di casa ha qualche Grammy, in curriculum una lista sconfinata di album e collaborazioni, e nella lista dei suoi interessi ha una varietà di impegni che vanno ben oltre la semplice produzione di musica in senso stretto.
Da poco, Frank è passato in Italia per un tour promosso da DV Mark. Noi lo abbiamo incontrato in quell'occasione e, dopo una considerazione sulla sua straordinaria performance dal vivo, abbiamo voluto chiedergli proprio come funziona il lavoro di musicista oggi, in un'epoca in cui il mercato discografico è alle corde e il ruolo dell'artista è solo un aspetto di una figura professionale assai più ampia. La domanda, quindi, è: "come porta lo stipendio a casa un musicista"?

Frank Gambale: come si paga l'affitto da musicisti

Frank Gambale: devi essere molto furbo, dinamico, devi scovare da te le fonti di sostentamento.
Nel campo degli investimenti, si dice "devi diversificare", che vuol dire che devi investire un pochino in tante aziende, così quando una va giù non è la fine del mondo, perché ce n'è un'altra che guadagna punti, e tutto il procedimento segue una lenta curva di crescita.
Secondo me, per un musicista è lo stesso. Grazie a Dio, i miei unici introiti non sono i dischi: con tutta la pirateria che c'è, non ci guadagno praticamente più nulla, lo stesso con i miei DVD.
Ho avviato la mia scuola online lo scorso ottobre e sta andando molto bene. Vendo l'accesso a lezioni a cui puoi accedere solo se prima paghi, ed è l'unico modo che ci è rimasto per proporre un servizio simile. Il materiale didattico non va più, non pubblico da tempo libri o DVD didattici, è finita perché la gente li copia. Quindi creo una sola fonte, e se vuoi le mie lezioni devi andare sul mio sito e pagare per l'accesso. È un sito fantastico, ci sto inserendo davvero dei bei contenuti...
Quindi, ho avviato questa scuola online, poi ho degli endorsement, che sono molto importanti per un artista, giovane o meno che sia. Ho strumenti da Carvin, DV Mark, una nuova acustica da Cort, e loro dividono con me una percentuale delle vendite. Poi viaggio, suono dal vivo, faccio seminari, clinic, masterclass, suono su dischi di altre persone... ci sono moltissime diverse fonti di sostentamento, e sono tutte importanti. Prese singolarmente non producono molto, ma se le metti tutte insieme il sistema funziona.

Frank Gambale: come si paga l'affitto da musicisti

L'endorsing, in particolare, è un aspetto molto caro ai musicisti, soprattutto ai giovani.
Stringere un accordo con un costruttore di strumenti musicali o, per i più fortunati, ricevere uno strumento con sopra il proprio nome, secondo molti è la linea di confine tra l'hobbista e il professionista, oltre a consentire di avere tra le mani un giocattolo speciale da spupazzare fino al prossimo attacco di GAS. Essere un endorser, però, è anche una responsabilità.
L'endorser mette il nome e la faccia su un prodotto, in un certo senso garantisce per la qualità di uno strumento il cui successo è legato a doppio filo con la credibilità dell'artista. Se l'oggetto ha successo, il musicista guadagna prestigio e, se il musicista gode di una certa stima da parte del pubblico, l'oggetto ha maggiori possibilità di stimolare la curiosità del mercato. È un sottile equilibrio, che deve essere preservato e alimentato, e l'artista gioca un ruolo ben preciso in tutto questo.
Frank Gambale ha una lunga storia di collaborazioni con marchi di livello, e oggi appone la firma su un amplificatore DV Mark, una versione personalizzata del Multiamp su sue specifiche, una chitarra acustica Cort - la Luxe - e diversi modelli in collaborazione con Carvin. Durante la nostra chiacchierata in occasione della sua data campana, ci ha parlato anche del delicato lavoro di un endorser (ricordate di attivare i sottotitoli in italiano sul video!).

frank gambale interviste musica e lavoro
Link utili
Frank Gambale parla del rapporto col pubblico
Sito della Frank Gambale Online Guitar School
Il DV Mark FG signature
Cort Frank Gambale Luxe
Le Carvin/Kiesel di Frank Gambale
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di sciani [user #3555]
commento del 29/09/2016 ore 09:28:13
La cosa interessante è vedere un artista di calibro mondiale accontentarsi di una chitarra acustica, anche se fatta su sue specifiche, di soli 1000 euro.. Discussione vecchia come il mondo quella delle chitarre da migliaia di euro che suonano meglio.
Rispondi
di mamuele [user #4349]
commento del 29/09/2016 ore 10:13:25
migliaia di euro in piu' spesso suonano meglio ma alla fine e' chi li suona a fare la differenza. Prendere uno strumento in mano e trovarcisi bene, questa e' la vera differenza, costi quel che costi.
Rispondi
di chiatarrox [user #36263]
commento del 03/10/2016 ore 12:07:15
Forse non hai capito: lui nei dischi e a casa sua suona con la chitarra che vuole, nessuno può verificare, dal vivo per contratto deve farsi vedere con una Cort da 1000 euro. E lo fa perché lo pagano e fondamentalmente se ne frega se dal vivo non ha quel suono o quel feeling che avrebbe con una chitarra da 5-6000 euro. Tanto un musicista bravo un buon suono lo tira fuori da qualsiasi strumento. La differenza è che essendo lui un professionista ragiona in modo pragmatico. fa le cose che servono per guadagnare e se ne frega del resto. Tanto su un palco enorme dal vivo come si può apprezzare la differenza tra una Martin vintage da mille mila euro e una buona chitarra industriale? Poi probabilmente le chitarre che usa saranno dei prototipi sistemati ad hoc da un liutaio, con un manico magari diverso da quelle prodotte di serie per adattarle al suo playing.
Rispondi
di mattconfusion [user #13306]
commento del 29/09/2016 ore 10:30:04
Sarebbe interessante sentire altri interventi (come Claes) ma parlando di musicisti di questo tipo più orientati ad essere dei session man (preparatissimi e ricercati) l'obbligo del doversi trovare un ingaggio dopo l'altro per poter campare non è diversa da prima; al massimo sono i soldi ad essere diminuiti drasticamente e l'offerta rispetto alla richiesta ad essere sproporzionata. E non credo sia solo per la pirateria, ma per una insostenibilità del mercato discografico così come era stato "gonfiato" nei decenni precedenti.

Mi viene da notare una cosa: i grandi di oggi campano molto sulla formazione, sulle master class, sulle clinic eccetera - e la trasmissione del sapere è importante, faticosa, giusto che sia retribuita. Di fatto però alla formazione partecipano (non solo) aspiranti grandi musicisti, che crescendo dovranno probabilmente arrangiarsi nello stesso modo in un mondo musicale che tende sempre di più a piegarsi su sè stesso. Quanto sarà sostenibile questa sorta di circolo vizioso?
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di Claes [user #29011]
commento del 29/09/2016 ore 16:26:22
Matt, hai riassunto molto bene quello che c'è da commentare su questo argomento!!! Campare, farcela giorno-dopo-giorno... arrivarci è difficile e restarci sani e salvi lo è ancora di più. Ecco un esempio di 2-3 giorni fa:
Il gruppo Pop danese Aqua aveva avuto un hit col pezzo "Barbie Girl", hanno investito un sacco di soldi che sono andati in mala e sono in quattro sull'orlo del falimento! Dunque, ripartire di sodo in tourné per rimediare. Si vedrà... Però ci sarà un pubblico di giovani, ora un pò vecchiotti e che si vogliono ricordare gli anni della gioventù spensierata. È tipico per moltissimi gruppi o solisti che non ce la fanno a lungo senza un album nuovo con hits a dovere. Sono scartati dalle case discografiche - un contratto iniziale è di 1 album + 2 opzioni + 2 opzioni extra in futuro alle stesse condizioni dopodiché c'è da rinegoziare se la casa va avanti. Da notare è che la casa discografica paga una royalty, ma anche qualunque spesa di produzione + video che normalmente salgono di prezzo di continuo! In ragione delle cifre di vendita basato sul prezzo di una singola unità deve coprire la royalty per la distribuzione. Per i compositori, la retribuzione sono le royalty mecchaniche (in Italia prima a SEDRIM, ora alla SIAE) e quelle live/TV/Film/pubblicità che poi sono pure quei maledetti bollini SIAE per il numero di paganti live. Se siete compositori è un capitolo a parte.

Vi serve un amico contabile che vi aiuti a RISPARMIARE! Un amico avvocato può servire quando serve qualcuno che vi può rappresentare in maniera più che efficiente. Un amico videomaniaco con la telecamera dovrà di tanto i tanto avere molto lavoro e farvi un video per homepage e YouTube. L'ostacolo sino adesso siete voi - dovrete sottostare a cambiare chitarra a seconda del colore che ha! Una variante è di assecondare i vestimenti al colore della chitarra - i colori devono essere quelli di moda o in nero (o quasi) - i jeans sono sempre validi. Dipende cmq da che musica si suona.
I vostri amici lavorano gratis, come hobby, e ne traggono un sacco di esperienza con quanto strano può succedere! Con i pezzi giusti siete pronti alla musica in azione. Sperando che non siete sposati, sarete liberi di fare la fame per un certo periodo. Altrimenti, c'è da badare alla famiglia in vario modo. Percui tocca una paga fissa per mantenere la casa etc.
Per arrivare da essere sessionman, bisogna normalmente aver suonato live, avere una reputazione in crescita e sarai chiamato. Per tornare al mondo di Gambale, la situazione generale di quel business è che si è pagati per ora e royalty nisba. Ai primi tempi era orchestra live - album in Mono completato entro 1 giorno o 2 e paga minima in studio. È poi partito Stereo e multitraccia. Bands in studio per una eternità! Ma c'erano cmq solisti Pop / Dance per la paga, più sostanziosa, per via delle ore passate in studio per cose semplici. Col sequencer e tutto il digitale è quasi l'opposto: arrivi, ti fanno piste con spezzoni di chitarra su ProTools e ne fanno un montaggio. Può pure essere che ti togliono la pista alla fine ma la paga è assicurata!
Endorsement / tribute: è marketing... tanto vale partire subito da voi. Farsi finanziare un T-shirt promozionale da chi può interessarsi a promozione sua in cambio di un piccolo logo ben nascosto, poi sbatterci il proprio logo in dimensioni abnormi e... venderli. Più vendete meglio è e più promotion vi sarà per l'azienda. Questa è la logica di queste cose, anche per i chitarristi. Steve Vai è #1 in classifica - senza dubbio. Con la JEM e i suoi anni alla Ibanez, ha generato interesse per le loro chitarre. Ci si prende 10-12% in royalty e la fabbrica conta le spese come "campagna pubblicitaria per chitarra XWZ". Di ritorno si prende promozione per il proprio nome.

Adesso mi accorco che ho esagerato... il messaggio è troppo lungo... sorry!
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/09/2016 ore 12:04:19
A me questa intervista ha messo una profonda tristezza.
Perché lui stesso ammette che non ti puoi permettere, oggi, di fare il musicista e basta, non ci campi.
Non hai alcun profitto dai dischi (tristissimo). Suonare in giro, se conti le spese, hai guadagni risicati.
Campi con la formazione on-line, pagata in anticipo.
Anche l'endorsment, in fondo mette tristezza.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 29/09/2016 ore 12:34:41
Non la vedrei in questo modo... suonare e basta paga ancora bene, per alcuni, se si è una star che riempie stadi. Ma per la stragrande maggioranza non basta, e in un certo senso è giusto così.
Se si rapporta il lavoro di musicista ai lavori "normali", si può pensare a quelle star come ai pochi fortunati che fanno qualche lavoro ben pagato, che amano, e che li impegna relativamente poco. Non sto pensando necessariamente agli europarlamentari, ma gli europarlamentari (o i calciatori di serie A, perché no?) sono un ottimo esempio.
Gli altri musicisti "minori" sono invece rapportabili ai comuni liberi professionisti (o, per restare in tema, a calciatori di serie C), che possono anche mirare a un buon guadagno, ma di certo non trovandosi un solo cliente che gli commissiona un lavoro a settimana. Se una band suonasse tutte le sere, o se quel cliente commissionasse un lavoro ogni giorno a quel libero professionista, alla fine ci uscirebbe uno stipendio per tutti. Ma se si suona due volte al mese (e una sera a settimana si fanno due orette di prove), è più che comprensibile che il resto del tempo vada riempito in altri modi per portarsi un gruzzoletto degno di nota a fine mese. E quindi subentrano le lezioni, le clinic, i turni in studio, la collaborazione con un costruttore di strumenti...
Quel gruzzoletto, nel caso di Gambale, diventa uno stipendio. Magari in altri casi no. Ma questa è un'altra storia.
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 29/09/2016 ore 16:01:01
Condivido il tuo paragone e la tua analisi, ma qui stiamo parlando di Gambale, ovvero tecnicamente un giocatore di serie A, anzi tecnicamente forse tra i primi 10 giocatori al mondo che fatica a far diventare il suo gruzzoletto uno stipendio...
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 29/09/2016 ore 16:24:00
Ahimè bravura e soldi non sempre vanno di pari passo: per quanto mostruoso, il talento di Gambale è al servizio di un pubblico molto settoriale.
Nuno Bettencourt al fianco di Rihanna s'è preso un bel posto nella serie A di calcio: un giro di spettatori e sponsor milionario. Gambale invece, da genio della musica strumentale e adorato in particolare dalla cerchia di musicisti e cultori del genere, è tra i primi posti nella serie A di pelota: sempre in serie A, sempre bravissimo, ma ahimè con un pubblico da palazzetto.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/09/2016 ore 16:30:47
Pensa un po'.... con Rihanna è dovuto andare a lavorare... e non è tristezza questa? profonda tristezza.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 29/09/2016 ore 16:47:43
Non direi... è lavoro!
Più che altro è triste che un solo esponente di un certo tipo di musica muova più contanti di tutti gli artisti di "musica colta" messi insieme, ma lì si andrebbe a fare un discorso culturale che esula dal concetto di musica=lavoro, si tirerebbe in ballo anche un Piero Angela che perde audience a favore di un generico ed ennesimo programma a basso costo di Real Time e soci, e non si finirebbe più...
Rispondi
di mattconfusion [user #13306]
commento del 30/09/2016 ore 11:17:49
Esatto. Bisogna tenere a mente chi è il pubblico di Gambale e chi lo conosce. Per dire, io non lo ascolto. Fa parte a mio modo di vedere di un genere e un settore che è ascoltato quasi esclusivamente da altri musicisti, al 90% chitarristi. Non rientra nemmeno - secondo me - nel calderone più largo del Jazz, che ha degli ascoltatori di nicchia ma comunque non tutti musicisti; cosa non così vera per il tipo di fusion che invece suona. E' anche un ascolto diverso, a dirla tutta.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/09/2016 ore 16:28:2
È quello che stavo per scrivere anch'io.
La tristezza, e purtroppo la consapevolezza che viviamo in un mondo che a volte sembra schizzofrenico, mi rimane. E non vale solo per la musica, legendo le sue parole mi sembrava di vedere tanti piccoli imprenditori, a volte rassegnati, che navigano a vista, nella nebbia.
Riporto frasi significative:
- devi essere molto furbo, dinamico, devi scovare da te le fonti di sostentamento -
- Nel campo degli investimenti, si dice "devi diversificare", che vuol dire che devi investire un pochino in tante aziende, così quando una va giù non è la fine del mondo, perché ce n'è un'altra che guadagna punti, e tutto il procedimento segue una lenta curva di crescita -
- Grazie a Dio, i miei unici introiti non sono i dischi: con tutta la pirateria che c'è, non ci guadagno praticamente più nulla, lo stesso con i miei DVD -
- Il materiale didattico non va più, non pubblico da tempo libri o DVD didattici, è finita perché la gente li copia. Quindi creo una sola fonte, e se vuoi le mie lezioni devi andare sul mio sito e pagare per l'accesso -

.... e parliamo davvero di un numero 1.
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 29/09/2016 ore 18:03:36
Beh che Bettencurt lavori con rihanna rispetto a un Gambale metteteci anche l'aspetto estetico po pensate che rihanna lo abbia preso per il suo talento e le sue doti tecniche, purtroppo la musica da arte pura e intima nel businnes almeno in america si trasforma molto in scena e per fare scena ci vogliono le persone da un aspetto scenico convincente, in italia la questione è diversa in italia lavori solo se sei raccomandato non c'è altra strada altro che furbizia saperci fare, prova ad essere un figlio di buona donna con un bagaglio tecnico da far rabbrividire e a rapportarti in quel mondo che ti fanno fuori nel giro di una settimana
Questo unito al fatto che io sono un tipo poco dinamico mi ha fatto decidere da tempo di lasciare perdere il professionismo, dover suonare tante volte musica che nemmeno ti piace solo per campare? ma trovati un lavoro da impiegato e suona cio che ti piace nel tempo libero certo non sara tantissimo ma almeno non finirai per odiarla la musica
Purtroppo ragazzi i tempi di elvis dei nirvana ecc son finiti, ogggi ho l'impressione che di gruppi veri e autentici non ce ne piu tutti costruiti a tavolino spesse volte per fini anche politici da far skizzare ai primi posti in classifica per qualche anno e poi scomparire nel nulla, tutti tanto penseranno che non avete avuto piu idee creative e vi siete spenti, in realta le idee creative non ci sono mai state (provate a vedere che merda ce in classifica qui in italia almeno che schifo di brani) e a un certo punto devi dare il posto a un tuo nuovo collega che deve farsi i suoi 5-6 annetti da star
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 29/09/2016 ore 20:03:24
cmq da da pensare, non stiamo parlando di un chitarrista nostrano ma di un mostro sacro, se un Gambale si riduce a guadagnarsi la pagnotta giornalmente come fosse il chitarrista della domenica vuol dire che oramai il musicista come figura è arrivato al capolinea
Io fossi in lui mi sentirei un attimino tradito, chissa quanto mazzzo si è fatto in gioventu a studiare perche ha una tecnica davvero raggguardevole, quanti anni a studiare fino allo sfinimento che io che mi ritengo di aver avuto un talento come pochi se solo avessi avuto un decimo del suo spirito di sacrificio oggi sarei il chitarrista piu bravo di tutti i tempi ahahah (scherzo :P) pero davvero dopo tutto sto studiare dopo una carriera ai massimi livelli ridursi cosi e mica è il solo eh piu o meno tutte le leggende oggi campano di lezioni masterclass seminari e vivono oramai in mezzo allla strada tra uno stato e un altro per mantenere la famigghia
Rispondi
di T610 [user #6089]
commento del 30/09/2016 ore 08:04:04
Ma per me Frank Gambale ha ragione, diversificare va bene, la pirateria è un problema, in tutto il mondo ormai, perché con i dispositivi digitali da 25 anni a questa parte è molto più semplice copiare qualsiasi cosa, dall'altra parte internet ha cambiato molto le carte in gioco, basti pensare come molti artisti emergenti usano YouTube per farsi conoscere con cover famose e poi con brani inediti scritti da loro e propri tour mondiali. Cito tre artisti a titolo di esempio ma potremmo stare qui a farne un elenco infinito; Boyce Avenue, Alex Goot, Against the current...hanno trovato il modo per vivere con il lavoro di musicista, quindi per me quello che racconta Gambale è vita reale di un musicista
Rispondi
di mattconfusion [user #13306]
commento del 30/09/2016 ore 11:20:41
Ok la pirateria, ma guardiamo il modo in cui la musica viene usata oggi. Paradossalmente è ovunque, qualsiasi cosa è sonorizzato, ti viene data - e non gratis - in mille maniere diverse. Ma quale è l'interesse e l'attenzione della gente per la musica, per il suono? Non è un caso se l'intero settore dell'hi-fi è crollato su sè stesso. Semplicemente il suono attira molto meno dell'immagine in movimento, gigante e colorata alla quale i nostri sensi sono abituati, dove il suono è solo accessorio.
Rispondi
di steve morse il panino utente non più registrato
commento del 30/09/2016 ore 21:16:46
Gambale, il mio chitarrista fusion preferito. Mi fa piacere che utilizza un'acustica di casa Cort. Io le ho provate e prenderei a schiaffi dietro la nuca chi continua a dire, ignorantemente, che sono chitarre economiche. Hanno un rapporto qualità prezzo eccezionale e valgono molto più dei soldi spesi. Se un artista del calibro di Gambale la usa un motivo ci sarà
Rispondi
di Merkava [user #12559]
commento del 05/10/2016 ore 01:12:37
ב"ה
Il mestiere di musicista ha sempre implicato la diversificazione, a meno di non avere la fortuna di fare parte di una realta' in grado di garantire un introito costante e cospicuo. Quindi cio' che dice Gambale non mi risulta nuovo o rivoluzionario. Se devo leggere tra le righe posso capire che magari si trova in ristrettezze, e per far quadrare i conti deve lavorare extra.
Quando penso ad un musicista full time mi viene in mente Verheyen, un chitarrista al top per quanto riguarda la tecnica, dotato di una propria poetica (o stile che dir si voglia), ma ancorato saldamente a terra, nel senso che non ha mai puntato sulla propria band per arricchirsi, preferendo in tal senso la attivita' di session man o di educatore.
Il musicista di oggi, o forse di sempre, deve pensare come imprenditore di se stesso, con tutto cio' che ne consegue, se vuole essere responsabile ed artefice della propria carriera.
Al giorno di oggi bisogna avere competenze musicali, ovviamente, ma anche informatiche, commerciali, pubblicitarie, grafiche, e cosi' via
Rispondi
di BBSlow [user #41324]
commento del 05/10/2016 ore 12:18:1
magari sarò banale, ma mi par di ricordare che Bach ha litigato coi conti di casa tutta la vita, Mozart è morto povero, e via dicendo. Chi vive di "sola musica" (a parte la serie A: i Liga, i Vasco e compagnia cantante e suonante, che hanno fatto della loro musica un prodotto ben commerciabile) riesce a farlo se in quel "sola musica" è compreso uno stipendio fisso da orchestrale o da insegnante, se no il "sola musica" è una mera utopìa. D'altra parte, non si deve credere che per attori, scrittori, pittori, non sia così: quelli che dal "talento artistico" fatto mestiere traggono tutto il pane quotidiano e una pensione decente sono pochissimi, e ancora meno quelli che riescono a metter su qualcosa per provvedere alle generazioni future.
E' l'arte in generale che è deprezzata, inflazionata, umiliata: nell'economia di mercato, e in un mondo in cui l'economia è il solo valore di riferimento, un impegno improduttivo come l'arte non può essere premiato in alcun modo, a meno di non diventare, a sua volta, oggetto di consumo che produce valore economico (la "serie A" di cui sopra).
Gambale è un caso tipico: bravissimo, apprezzato da colleghi e appassionati, ma pressoché sconosciuto al pubblico. Potenzialità commerciali? Zero. Richiamo commerciale? Zero. E allora sarà zero anche la casella del guadagno, a meno di non industriarsi in qualcosa. E infatti...
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