Sapete, ultimamente sto frequentando forum sui più diversi argomenti, dagli strumenti musicali alla falconeria, dalla tecnologia di consumo a certi software che si utilizzano in ambito lavorativo. Naturalmente interagisco anche su FB e You Tube e commento di tanto in tanto gli articoli sui siti di talune testate e i blog che parlano di politica. C’è un filo conduttore che unisce tutti questo luoghi virtuali: una frustrazione di fondo che conduce le persone a scannarsi a parole sui più disparati argomenti. A scanso di equivoci pure io non ne sono immune e talvolta mi è capitato di esagerare, qualche volta mi sono scusato mentre altre volte mi sono perdonato incolpando la giornata storta o troppo stressante. Qualcuno può pensare che non sia sempre stato così, ma non è vero e cercando nelle discussioni più vecchie vengono fuori spessissimo alterchi, che resteranno salvati in eterno e nei quali nessuno mai fa una bella figura. Naturalmente la mole di utenti tende a crescere costantemente ed inevitabilmente aumenteranno gli scontri e le incomprensioni. Ma non è questo ciò che conta e non è questo il cuore della mia riflessione. Il titolo può sembrare superficialmente provocatorio, ma in realtà vuole fare riferimento più che altro al fatto che sono circondato da gente che si lamenta a tutti i livelli e che però quando possibile non sbrocca mai. Che c’entra questo con le diatribe online? C’entra, altroché se c’entra. Ma in tutta onestà, se fossimo nella vita reale e un ragazzo stesse scegliendo un amplificatore, quanti di noi interverrebbero a gamba tesa dicendo che sta facendo una stronzata? Ad un concerto amatoriale quanti di noi andrebbero da un chitarrista a dirgli che ha un suono pietoso perché ha una pedaliera o un ampli economico? Io credo nessuno e non comunque con i modi che l’anonimato e la certezza dell’incontro improbabile garantiscono. Allo stesso modo mi confronto costantemente con gente che partecipa a concorsi e parla di raccomandati, con studenti che accusano i docenti universitari di avere avuto atteggiamenti denigratori in sede d’esame, con dipendenti che lamentano comportamenti dannosi da parte dei propri superiori per i più svariati motivi. Non apriamo nemmeno poi il discorso sui politici. Alla luce di tutto ciò però quante volte si registrano reazioni pari all’offesa ricevuta? Pochissime o mai. Quante volte la gente dice apertamente ciò che pensa in risposta ad un torto subito? Mai o quasi. Sono contrarissimo alla violenza fisica, ma quante volte una scazzottata adolescenziale avrebbe rimesso a posto certe situazioni borderline? E invece no, l’apice del soddisfacimento personale in molti casi si registra con una scarica di insulti su internet nei confronti di un altro povero cristo, che probabilmente ci sta più antipatico del dovuto o appare più scemo di quel che è nella realtà al pari di come noi stessi potremmo risultare ai suoi occhi. Questa considerazione non è certo acuta e non vuole andare a parare da nessuna parte, però l’ennesima diatriba valvole vs digitale ed il comportamento nei confronti di professionisti come Varini e Poggipollini secondo me ci rendono tutti più miserabili. Auguri a tutti per la ricorrenza odierna. |