Fender FSR Japan Classic 70’s Telecaster Custom: il futuro è giapponese
di FenderStratoFender [user #29391] - pubblicato il 27 novembre 2016 ore 08:00
La vita di un mancino non è facile, soprattutto se si hanno gusti particolari per Wide Range e linee anni '70 alla Keith Richards. Il mercato giapponese però arriva in soccorso, e si può riuscire a trovare una Telecaster con tanto da dire e per un prezzo appetibile.
Erano anni che rimuginavo su una nuova chitarra da comprare e finalmente mi ero deciso a puntare tutto sullaonesta Squier Tele CV 50's quando mi sono trovato davanti alle serie Fender Special Run giapponesi che, da mancino, mi sembrano offrire il miglior rapporto tra qualità costruttiva, varietà di modelli e prezzo.
Mi sono buttato nel tentare quello che per me poteva essere l'acquisto della vita, non prendendo in considerazione al momento di spendere per una MIA. Dopo varie vicissitudini (non sono molto reperibili in questa parte del pianeta) sono riuscito ad accaparrarmi, a scatola chiusa e con pochissime informazioni sulle specifiche del modello, una Fender Tele Custom 70's, la classica alla Keith Richards.
Queste le mie considerazioni che non vogliono essere in alcun modo una recensione esaustiva e precisa, ma solo un po' di informazioni di prima mano per chi come me è rimasto vittima del fascino di queste belle edizioni FSR Japan. E anche un grazie per gli ottimi consigli che ho ricevuto qua sopra in fase di acquisto.
La fattura
Pregevolissima. Non sono riuscito a trovare una singola sbavatura. Il manico, un pezzo di acero, è veramente bellissimo con le venature del legno apprezzabili qua e là fra i tasti.
Il corpo in frassino è ben rifinito e conbattipenna a tre strati altrettanto fedele nel riproporre il feeling anni '70 che ho sempre immaginato su questi modelli.
Il ponte in stile vintage a tre sellette marchiato Fendersembra di qualità. La sensazione è di aver per le mani uno strumento solido, di livello, anche superiore alla spesa. Il setup, contrariamente a quanto letto in precedenza, è perfetto, la chitarra è pronta per essere suonata.
Avevo letto peste e corna sui pickup prodotti in oriente, devo dire che forse per questo mi aspettavo peggio. Il Wide Range al manico che già sapevo essere in realtà più un humbucker che un vero Wide Range ha un suono molto scuro ma potente, che personalmente mi piace molto, il single coil al ponte è bello squillante e aggressivo. Forse è un po' sottile sui bassi ma comunque si difende bene. Una cosa che lascia per me a desiderare sono invece i potenziometri. In uno strumento che ha il suo tratto distintivo nella posizione centrale dove poter dosare i due pickup grazie a controlli dedicati in stile Les Paul, ci si ritrova con manopoline che non sortiscono nessun effetto fino al 7-8. Si ha più la sensazione di ON/OFF che di vero e proprio dosaggio, e questa è sicuramente una lacuna a cui rimediare successivamente.
Il suono
È quello che anche su questi schermi mi era stato prefigurato: poco twange molto scuro. Sui puliti è bellissimo, grande low end, è davvero un piacere arpeggiare accordi su accordi. Sul distorto/overdrive ha un bel suono anche se un cambio con pickup di altà qualità renderebbe più giustizia. Il peso è sicuramente superiore rispetto alla copia Stratocaster giapponese anni '80 in mio possesso.
Quindi la chitarra della vita? Purtroppo per me no. Ho dovuto a malincuore riconoscere che le dimensioni del manico non fanno al caso mio, troppo grosso per i miei gusti, non enorme, ma la cifra spesa (sugli 800) mi obbliga necessariamente a puntare su qualcosa che mi soddisfi al 100%. Peccato, Ma queste Fender FSR Japan sono davvero delle gemme e sicuramente l'avventura per me non finisce qui. Per ora mi butto sulla Squier Classic Vibe, il futuro è giapponese!