All'ultimo SHG, il 19 e 20 novembre 2016 al MiCo Milano, e hanno fatto fronte unico con un'intera stanza dedicata ai loro prodotti, all'insegna dell'amplificazione e del cablaggio made in Italy. Nei rispettivi i campi, Angelo Tordini di Reference e Pierangelo Mezzabarba rappresentano due tra le realtà più in vista e apprezzate del Paese, e parlare con loro di creazione e ripresa del suono è un'occasione per avere un quadro più completo su ciò che si va a costruire con tanta fatica, quando si decide di mettere insieme un setup da condividere poi col pubblico.
A fiera finita, abbiamo approfittato di alcuni momenti di quiete per chiacchierare brevemente con entrambi.
Si è parlato del lavoro di Reference e Mezzabarba, dei programmi per il futuro, ma anche di strumentazione di alta fascia e del modo migliore di farla fruttare sul palco. Se gli amplificatori non hanno segreti per Pierangelo, la palla passa ad Angelo quando il musicista si trova a interfacciarsi con concerti impegnativi, dove il suono deve essere prima microfonato e poi trasportato in giro per lo stage fino al mixer, e da lì al PA. Perché tutto fili liscio, bisogna fare attenzione che non si verifichino colli di bottiglia in alcun anello della catena.
Abbiamo trovato interessante il concetto di line check 2.0 proposto da Angelo, e abbiamo voluto approfondire la questione, analizzando più da vicino la nuova figura professionale da lui inquadrata come cable route manager, e il lavoro che c'è dietro.
Rivedremo entrambi presto su queste pagine, e siamo sicuri che il nome di Mezzabarba si farà sentire fin dal lontano Namm, al quale Pierangelo si appresta a partecipare il prossimo gennaio, presentando una serie di novità oltre ai monocanale 101 (one-o-one) e Z35, entrambi a base di 12AX7 e EL34 e già mostrati al pubblico di SHG.
Nell'attesa di scoprire le novità in catalogo in attesa per l'anno nuovo, cediamo la parola ad Angelo, che ha voluto riassumerci così la sua visione riguardo il cable route manager, il line check 2.0 e il ruolo dei cavi all'interno di ogni singolo setup e cablaggio sul palco, pensati appositamente per lo stile e le necessità della singola esibizione.
Angelo Tordini: Il cable route manager (CRM) è una figura che dovrebbe avere la competenza di riconoscere nel cavo e nel cablaggio il ruolo sensibile per il risultato e per il rendimento di ogni strumento, setup strumentale ed equipment con audio bilanciato.
La sua competenza si traduce in sensibilità nel distinguere il rendimento concreto e tangibile, sfruttando a pieno le caratteristiche della strumentazione, che si tratti di uno strumento acustico, voce o di uno strumento elettrico. È sua la responsabilità di individuare per ogni categoria di strumento e di stile musicale il cablaggio ideale da abbinare al backline e alla strumentazione di quello show.
Significa che il CRM avrà valutato un'ampia gamma e alla fine avrà predisposto quei vari set di cavi, bilanciati e sbilanciati già pronti nel suo baule, in modo tale che all’atto della chiamata del committente e della scheda tecnica che ne seguirà (channel list, stage plot e nome dell’artista) si possano immediatamente utilizzare quelli che saranno considerati i cavi ideali per il miglior rendimento sia della strumentazione del backline, sia dello stile a cui il musicista si ispira.
I dati che i cavi trasmettono si chiamano "dati sensibili", dove la dinamica è l’insieme dei valori a partire dal range di frequenza fino al timbro e agli armonici. Sono dati che se arrivano ci sono, ma che diversamente non si possono ricreare. Si deve partire dal presupposto che un cavo toglie e non dà, e il rendimento migliore è quello che più si avvicina al suono originale e al risultato che il musicista ha in testa.
Un cavo va progettato, gli va data un'identità in base al risultato che si vuole ottenere, come accade con ogni elemento del setup strumentale. Non si può abbinare un unico cavo a ogni applicazione. Questo è il concetto su cui Reference Laboratory ha sviluppato la sua ricerca fin dal 1989, ricercando il risultato nel miglior rendimento e su ogni punto. In Reference ci sono cavi dedicati in base alla specializzazione, abbinati a stili musicali e agli strumenti che andranno a cablare, per esigenze in live piuttosto che in studio.
Il line ceck 2.0 sdogana il cavo che fa passare i dati con il miglior rendimento. |