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Formula B Mini Bender Pro II: Tone Bender tascabile 50 anni dopo
Formula B Mini Bender Pro II: Tone Bender tascabile 50 anni dopo
di [user #17844] - pubblicato il

Piccolo come un pedale moderno, ma con all'interno il medesimo circuito che ha reso grande il Tone Bender Professional MKII, il Mini Bender Pro II mette insieme tre transistor NOS al germanio e tutta la violenza delle distorsioni anni '60. Lo abbiamo messo alla prova per voi.
Il nome Sola Sound potrebbe non risultare familiare agli appassionati di effettistica moderna, ma è ben noto a chi vede nel fuzz delle origini uno dei suoni più interessanti che abbia mai colorato una chitarra elettrica. È proprio dei laboratori Sola Sound la firma sul Tone Bender Professional MKII, evoluzione a tre transistor del primo Tone Bender, il "distorsore originale".
Il circuito MKII ideato da Sola Sound colpì il mercato a partire dal 1966, nascosto dentro gli chassis del Vox Tone Bender Professional MKII, nel Marshall Supa Fuzz, nel RotoSound Fuzz Box e in una rara versione del Rangemaster Fuzzbug. Se suo predecessore si prefissava il compito di donare a qualunque chitarra un sustain impressionante, una saturazione violenta e una presenza sonora impossibile imballando le sole valvole di allora, l'MKII parte esattamente da quel punto e lo spinge ancora più in là.

Oggi, esattamente cinquant'anni più tardi, portarsi a casa un Tone Bender originale, a patto di trovarne in buone condizioni, comporta un esborso notevole, ma per fortuna sul mercato non mancano repliche e riedizioni di ottima qualità. L'Italia, che nella storia del fuzz ha giocato un ruolo di primaria importanza di pari passo con la musica britannica che lo ha portato al successo, non resta a guardare ed è proprio dal Bel Paese che arriva il Formula B Mini Bender Pro II.

Formula B Mini Bender Pro II: Tone Bender tascabile 50 anni dopo

Minuto nelle dimensioni quanto basta per allinearsi alla maggioranza dei pedali moderni, il Mini Bender è la ricostruzione esatta di un MKII della seconda metà degli anni '60, né più né meno. Si basa sul medesimo schema, con transistor originali NOS e tutti i componenti - selezionati - al posto giusto. È aggiornato solo nelle funzionalità accessorie per includere un LED di stato e consentire l'alimentazione di rete oltre alla batteria da 9 volt.

Formula B Mini Bender Pro II: Tone Bender tascabile 50 anni dopo

Il Mini Bender non ha controlli elaborati. Sullo chassis compaiono solo le manopole di Level e di Attack, mentre non c'è traccia di toni ed equalizzazioni di sorta.
Il compito del Level è elementare, e si limita ad assicurare un volume d'uscita adeguato al suono clean di base. Ha comunque un certo margine di boost, e non bisogna sottovalutare l'opportunità ti sfruttarlo per mandare l'amplificatore in saturazione e far lavorare in tandem la distorsione del fuzz con quella delle valvole. Se la pasta del germanio da sola è sufficiente a creare un vero muro del suono, quando l'ampli si unisce alla festa prende vita una pura devastazione sonora.

Un appunto è da farsi sul ruolo del potenziometro Attack, cioè il vero e proprio fuzz. Chi è abituato agli overdrive tradizionali potrebbe aspettarsi un comportamento simile a quello del classico controllo di Gain, dall'escursione regolare e graduale. Qui, invece, la saturazione subentra fin da subito, anche con l'Attack al minimo, ed è già abbondante. Ruotarlo in senso orario vuol dire sì ingrossare la distorsione, ma lavorando per lo più di armoniche e sustain, con una compressione generale capace di rendere il risultato finale davvero estremo.

Formula B Mini Bender Pro II: Tone Bender tascabile 50 anni dopo

Il Mini Bender non è uno di quegli stompbox da regolare con attenzione, nel quale ricercare a lungo una precisa sfumatura, brano dopo brano. Appena acceso, dà subito la sua forte impronta, e tutto sta nell'individuare quello sweet spot tra sustain, rombo e - perché no - interazione con le valvole per far cantare al meglio l'insieme. A quel punto, il compito del pedale può dirsi anche terminato: tutto va fatto con il resto della strumentazione, accoppiando l'amplificatore giusto per il miglior risultato, magari di stampo british come il Twiggy usato in questa recensione, e lavorando sulla chitarra per spingere, ripulire il suono, aprirlo con un single coil al ponte o intubarlo con un humbucker al manico solo quando serve.



Accendere un Mini Bender Pro II è come farsi una spremuta dei migliori suoni rock e beat anni '60. Il pedale è violento, sgraziato e maleducato nei riff, canterino e intellibile per gli assolo, con la capacità di ammiccare con facilità a sonorità da sintetizzatore quando spinto a dovere, senza mai lasciare indietro l'attacco delle note e con una buona propensione a lasciarsi addolcire col potenziometro sulla chitarra.
Gli amanti dei crunch appena accennati, dinamici e hi-fi possono tranquillamente tenersi alla larga dalla categoria dei Tone Bender, ma se si è alla ricerca di quella precisa firma, aggressiva e vintage al tempo stesso, con l'affidabilità di un circuito silenzioso e di caratteristiche costruttive moderne miste a un timbro che "storicamente corretto" è dire poco, una prova del pedale Formula B sotto le proprie dita è auspicabile.
effetti e processori formula b mini bender pro ii
Link utili
Mini Bender Pro II sul sito Formula B
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di Baconevio [user #41610]
commento del 22/12/2016 ore 08:08:11
bravo pietro, finalmente una prova CAFONA di un pedale.
mi ricorda (oltre che il suo illustre antenato), un fuzz che ho in pedaliera da un paio d'anni: il buggy fuzz T Pedals.
ps: apprezzo la buona volontà....ma una prova del genere con una les paul :D ?
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/12/2016 ore 08:20:12
Ogni tanto ci vuole, è cafonamma natalizia :D
Quanto alla Lea Paul, io ci ho pure provato ad averne una, ma proprio non è roba per me... se poi mi fai capitare una buona occasione, magari ne parliamo :P
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di Baconevio [user #41610]
commento del 24/12/2016 ore 07:48:41
mi sono arrivati i cioccolatini duesenberg...sto sbavando da solo....temo di diventare ancora più povero :(
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di dantrooper [user #24557]
commento del 22/12/2016 ore 13:29:31
Les Paul e Led Zeppelin ;)
ed è subito amore XD
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di Baconevio [user #41610]
commento del 24/12/2016 ore 07:49:43
danie', questo stolto di pietro non apprezza le les paul...diventerà mai ometto?
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di dantrooper [user #24557]
commento del 24/12/2016 ore 14:58:10
assolutamente NO!!!
senza Les Paul non c'è sviluppo, non c'è figa, non c'è sound, non c'è niente.
bisogna convertirlo, illuminarlo sulla via di Damasco
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 24/12/2016 ore 15:03:31
Ragazzi io ci ho provato pure ad averne una, ma è lei a non volermi proprio stare in braccio :p
Anche se certe Duesenberg hanno un fascino che...
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 22/12/2016 ore 08:25:02
Si può scegliere un buon Merlot, gradevole, buona beva, che si accompagna ad una grande varietà di piatti. Si può scegliere un Syrah, prepotente, profumatissimo, che magari la fidanzata trova troppo spigoloso e che fa a cazzotti con i sette ottavi del menù.
Io sto dalla parte del Syrah.
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di nawa utente non più registrato
commento del 22/12/2016 ore 12:10:42
ma formula B non prova nessun imbarazzo?
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di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/12/2016 ore 12:13:55
Per...?
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di Claes [user #29011]
commento del 22/12/2016 ore 15:24:46
Se intendi il fatto di "copiare" un sound è perfettamente legale e permissibile. No problem. Quindi capisco il perché della domanda "per...???" che è il commento di Rozzo.
Non c'è copyright su pedalino che possa valere. Se si fa un pedalino con l'esatto look di un Boss è altra cosa! In ogni caso, tutti i produttori cercano di mettere caratteristiche proprie a tempo col 2017.
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di nawa utente non più registrato
commento del 22/12/2016 ore 19:13:26
intendevo la difficile posizione di recensito e investitore in termini di reputazione del marchio.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/12/2016 ore 19:19:40
Quella si risolve facile ed è un punto che sottolineiamo con un certo orgoglio, in quanto è uno degli aspetti su cui si basa l'autorevolezza di una testata: il reparto commerciale e quello editoriale di Accordo si muovono in maniera completamente indipendente l'uno dall'altro (com'è giusto che sia in un giornale), io so (o meglio intuisco) che Formula B è un inserzionista solo perché vedo banner e sfondo, quindi scrivo senza il peso di alcun vincolo e lui sa di poter essere recensito in maniera sempre oggettiva.
Rispondi
di nawa utente non più registrato
commento del 22/12/2016 ore 19:34:01
te lo dico con affetto e chiudo la discussione, questa cosa che tu hai solo intuito che formula b fosse un inserzionista, sposta tutto su un piano metafisico e sovrannaturale che mi spaventa. direi di non sporcare ulteriormente la discussione e, se vuoi, per me puoi cancellare il thread. ciao.
Rispondi
di Pietro Paolo Falco [user #17844]
commento del 22/12/2016 ore 19:53:59
Non c'è bisogno di cancellare alcunché: che tu ci creda o no, io non ho idea di cosa accada sul piano commerciale. Non lo so né mi interessa, e possono testimoniarlo tutti gli addetti ai lavori che mi chiedono come fare a organizzare una collaborazione: alzo le mani e gli dico di contattare chi di dovere.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 23/12/2016 ore 16:56:30
Giusto. È nell'etica dei giornalisti di avere un muro di Berlino tra loro e quelli che hanno a che fare con inserzionisti. Un tipico giornale può avere un annuncio pubblicitario a tutta pagina per un film targato Hollywood e in poche righe commentare "questo film è una merda"!
Rispondi
di diaul [user #33456]
commento del 22/12/2016 ore 13:53:49
Molto bello!
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 23/12/2016 ore 04:17:34
Mi sembra che il pedale reagisca meglio ai single coils...
I suoni non sono male, ma sono davvero utilizzabili?
Io credo che il Fuzz sia un pedale difficile da usare ed è difficile trovare un suono convincente.
Poche volte ho sentito un chitarrista usare un fuzz ed avere un suono bello, ma è sicuramente un gusto mio personale...nel video non c'è un suono che io potrei utilizzare.
Ho usato diversi Fuzz e ne ho tuttora uno ma è un pedale che accendo giusto per divertirmi a fare cover per 10 minuti, poi non lo accendo più perchè tra overdrive e distorsore ho la paletta di suoni che mi serve.
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di Baconevio [user #41610]
commento del 24/12/2016 ore 07:56:4
ciao! dipende da quale fuzz hai avuto, e da cosa ti aspetti di tirarci fuori.
se vuoi dei suoni precisi, netti, squadrati e definiti, certamente un fuzz è poco indicato....tuttavia il fatto che tu ne abbia ancora uno è indicativo :)
è verissimo che riuscire ad avere un suono bello in una situazione di gruppo sia difficile...ma solo perchè, spesso, ci si "scoccia" presto di lavorare su un proprio suono. da gran cafone quale sono ho lavorato moltissimo su questo aspetto e continuo a sbatterci la testa: credo di esserci riuscito con gli humbucker, mentre con i single coil faccio ancora molta fatica. i fuzz sono creature difficili da domare...attualmente ne uso principalmente due, il buggy fuzz di Mr T e il blunderbuss (blackout effectors), e faccio i cosiddetti buchi a terra. mentre, ed è un peccato, non riesco più a trovare un equilibrio convincente con il mio antico big muff russo. questo che ha proposto pietro lo trovo molto molto interessante, e già sto ragionando su come possa funzionare con un bell'Eq alla fine e un octaver a inizio catena..
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di Repsol [user #30201]
commento del 24/12/2016 ore 16:14:25
Grazie mille per il conforto...mi fa piacere sapere che non sono il solo a lottare con il Fuzz...anche io riesco ad avere bei suoni con gli humbuckers, con i P90 e i single niente da fare.
Attualmente uso un Vemuram Shank 4k che avendo regolazione di bass e treble mi permette di lavorare sul suono. Ho abbandonato i Fuzz con il solo attack e volume perchè son poco flessibili...
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di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 27/12/2016 ore 18:05:15
Il Fuzz è una figata anche se si cambia gusto spesso. Una volta mi piaceva il muffone, poi il 69, ora roba ancora più strana, va a periodi. Certo avere controlli sui toni aiuta e non poco, e non è vero che coi single coil suona male o poco, io lo preferisco anzi. Ricordo che con una tele jap del 85 (poi venduta) buttavo giù i muri. Anch'io non mi trovo con le Les Paul e ne ho avute diverse, e sono intrigato da tempo dalle Duesenberg, solo che ora costano troppo (ad averle prese quando stavano a 1000....).
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