di Denis Buratto [user #16167] - pubblicato il 05 gennaio 2017 ore 08:00
È di pochi giorni fa la notizia che l’assolo di "Stairway To Heaven", secondo i lettori della rivista Classic Rock, è il migliore assolo di sempre. D’accordo o no, tra gli assolo della storia del rock, quello registrato da Jimmy Page è una pietra miliare.
I sondaggi, soprattutto dopo la vittoria di Trump alle presidenziali, lasciano un po’ il tempo che trovano. Specialmente quando si parla di musica, dove il fattore soggettivo regna sovrano, è impossibile stabilire quale sia il brano più bello o quello più brutto. Sarebbe complicato stabilire perfino il brano tecnicamente più complesso perché raggiungere l’unanimità sarebbe un’utopia. Chiedere qualcosa a un campione sufficientemente ampio di persone può dare una risposta attendibile, certo, ma aprire anche vastissime discussioni.
Dopo aver parlato degli assolo di serie B (per modo di dire poi), dopo aver letto la notizia del sondaggio di Classic Rock su Virgin Radio (dove trovate tutta la top five), ho pensato di fare una piccola classifica personale anche degli assolo di serie A, invitandovi poi a fare altrettanto. Va da sé che ritenere questi cinque assolo i migliori di sempre (per me) non significa schifare i classiconi come "Freebird", "The Wall" o "Sultans of Swing", solo che questi cinque, citando Homer Simpson, mi fanno esclamare ogni volta “MI-TI-CO!”.
Come per le top chart alla radio, partiamo dal fondo. Al quinto posto metto un assolo semplice, breve, ma tanto efficace. L’ha suonato James Hetfield (meno male!) ed è il solo di "Nothing Else Matters". L’assolo si incastona alla perfezione nel brano. Ha un sound potente e tecnicamente non è nulla di particolarmente complicato. Proprio questi sono i suoi punti i forza che lo fanno entrare direttamente nella mia top five.
Al quarto posto metto Brian May con il solo di "I Want It All". Quello che mi ha sempre colpito è l’energia che il chitarrista dei Queen mette in queste note. Già dalla carica subito dopo il duetto di voce con Freddy Mercury nel bridge parte una botta allo stomaco degna del gran bel pezzo di hard rock che è "I Want It All".
Al terzo posto, sul podio quindi, un degli assolo più deliranti della mia band preferita: i Mr Big. Il brano è "Daddy, Brother, Lover Little Boy", per gli amici "The Electric Drill Song". Se non bastasse la quantità di note per secondo suonate da Paul Gilbert, si aggiungono quelle di Billy Sheehan. Il tutto chiuso da quel misto di tamarraggine e strafottenza con due trapani e un plettro rotante.
Medaglia d’argento per uno degli assolo che ho da sempre considerato uno scoglio da superare, finché non l’ho studiato a fondo per cercare di replicarlo fedelmente. "Jump" è un brano che ancora oggi anche su radio mainstream come RTL passa almeno una volta a settimana. Lo cantano e lo ballano nelle discoteche e spesso lo sfumano (maledetti loro) proprio sul finire del secondo ritornello quando Eddie attacca con il bending e parte la poesia. Brevi frasi virtuosistiche intervallate da parti più melodiche. È un assolo che mi piace oltre che per il sound proprio perché ognuna di queste frasi ha un attacco slegato dal beat di batteria, è a se stante, che regalano al solo un andamento ciondolante, un po’ svaccato, ma perfetto.
In cima, anche se Van Halen non è il mio chitarrista preferito in assoluto nella mia classifica personale, il solo di "Beat It". Coetaneo di quello di "Jump", ne riprende i caratteri, ma spalmandoli su una lunghezza ben superiore. Il solo di "Beat It" è per me il miglior solo di sempre perché racchiude al suo interno tutto quello di cui un assolo ha bisogno. Si inserisce alla perfezione nel brano, riprendendone il tiro e il sound, è tecnicamente complesso, così da poter sorprendere anche i più sgamati ma allo stesso tempo non è esageratamente virtuosistico. E poi si trova all’interno di uno dei brani più belli si sempre che ha unito tra l’altro quel genio di MJ, assieme a Steve Lukather e Eddie Van Halen, il gotha della chitarra elettrica di quegli anni.
Bene, ora non vi resta altro che dire la vostra top five. L’unica regola è motivare la scelta almeno del primo posto!