Su quale sia lo strumento migliore al mondo, con le caratteristiche di bellezza e fascino unite a versatilità e tone più incredibili si potrebbe parlare per anni senza giungere a una vera e propria conclusione. Il progetto Arrogantia, però, in maniera bonaria ne siamo sicuri, vuole cercare di mettere fine alle diatribe. Certo, sappiamo bene che ciò non è possibile e che molto probabilmente questa solid body per molti è l’oggetto più lontano che mai dall’idea di perfezione. Questo non toglie certo il merito a Emanuele Chiarlone, la mente che si nasconde dietro il progetto, di avere messo in opera qualcosa di diverso, innovativo e pure strano.
Già il colpo d’occhio lascia sorpresi. Non c’è nulla che richiami alla mente qualcosa di già visto. Ogni forma è però studiata per soddisfare una necessità. Il body a goccia è scavato con dovizia per permettere la giusta posizione quando si suona da seduti. Allo stesso tempo il corno superiore è allungato quanto basta per bilanciare al meglio la chitarra quando la si appende a una tracolla. I legni utilizzati sono il classico mogano con top in acero marezzato, il primo in un pezzo unico, il secondo book matched.
Il manico a 24 tasti è avvitato e realizzato in un unico pezzo di acero quarter sawn. Questo, però, prosegue sotto al pickup al manico fino quasi a metà body. Questo permette di avere un maggior contatto tra le parti, che si traduce in un maggior sustain, senza la perdita di attacco tipica del bolt-on.
L’hardware è tutto marcato Schaller e si compone di meccaniche autobloccanti staggered, che così non necessitano di alberini abbassacorde, La paletta allo stesso tempo, però, è molto ribassata rispetto al pieno della tastiera, questo crea un ventaglio tra le corde che dà loro parecchia tensione, alleviata poi dallo zero fret utilizzato assieme al capotasto TusQ. La scala da 24,75’’ termina nel ponte sempre Schaller, in questo caso di tipo Vintage. La tipologia del ponte è proprio l’unica cosa di vintage sull’Arrogantia, giunta in redazione nell’allestimento Virtus, con doppio humbucker.
L’elettronica è tutta Di Marzio. Al ponte troviamo un Evolution, in abbinata a un The Cruiser, mini humbucker a doppia lama realizzato dalla Di Marzio. Questo è leggermente inclinato così da coprire la zona che va dal 4° al 5° armonico delle corde. Una soluzione che permette di far captare al magnete un campo di frequenze più vasto. Il microfono al ponte è splittabile tramite un mini selettore posto tra i controlli di tono e di volume. Il pick up al ponte è splittabile tramite uno switch posto tra le due manopole. La posizione, forse, non è comodissima, ma è solo questione di abitudine.
Il selettore a tre vie, invece, è posizionato in linea con il pick up al ponte ed è comodissimo da utilizzare. Sul sito troverete un sacco di altre informazioni sulla filosofia costruttiva dell’Arrogantia, noi invece iniziamo a occuparti del sound.
Innanzitutto va detto che la scelte delle geometrie paga. Sia da seduti che in piedi lo strumento non infastidisce mai. Questa è un’ottima notizia, tanto per le braccia quanto per la schiena. L’ampio arm-rest permette movimenti agevoli e il 24esimo tasto lo si raggiunge con una facilità davvero estrema.
Il profilo modern C con il radius da 16’’ garantisce una comodità estrema nel muoversi su e giù per la tastiera, senza fatica, ponte e meccaniche poi sembrano poter garantire la giusta stabilità all’accordature.
Dentro nel Marshall l’Arrogantia ci riporta verso la tradizione. Il clean al manico è cicciotto, ma ha un che di stratocasteroso, con quel sound un po’ nasale. Certo i materiali sono diversi, il pick up è un mini-humbucker, ma il risultato è questo. Anche quando si passa al crunch la situazione resta invariata. Questa però non è certo una nota negativa, anzi è proprio un punto a favore. Tanto è innovativa nell’aspetto e nella liuteria, tanto è legata ai suoni classici quando la sia attacca all’amplificatore. Anche la scelta di accoppiare l’Alnico II a un corpo in mogano bello spesso sappiamo già dove sta andando a parare. Il sound, quando ci spostiamo al ponte, infatti, prende la robustezza e lo spessore tipico degli humbucker, con quella dose di basse in più e l’output rinvigorito che riesce a far ballare le valvole.
Aumentiamo il gain e la situazione si fa ancora più calda. L’Arrogantia sa tirare fuori le unghie e mettere in campo un grind tosto e una sana dose di sustain, merito sicuramente della costruzione così particolare del manico. Messa alla prova anche con il guadagno a palla ha saputo snocciolare le note una a una senza impastare tutto e rendere il risultato incomprensibile.
Il progetto, come ogni innovazione, non è certo esente da aspetti migliorabili. Siamo sicuri che una chitarra come questa è la classica “o la odi o la ami”, perché non ammette vie di mezzo. È uno strumento artigianale, realizzato in Italia e customizzabile a piacere. Viene offerto compreso di custodia rigida al prezzo di 2600 euro circa, in linea con la produzione boutique di questo genere. A prescindere dal gusto estetico che non può che essere personale, avere a che fare con qualcosa che non sia una classica copia di qualcosa di già visto è sempre un piacere, che vogliamo condividere con voi.
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