di redazione [user #116] - pubblicato il 20 marzo 2017 ore 15:30
C'è il chitarrista che si costruisce una pedaliera talmente pesante da rendere praticamente impossibile spostarla nei cambi palco. E il bassista che - armato di avvitatore - imbullona i pedali al palco perché quando li schiaccia, scivolano avanti. Bizzarrie, scempi, mostruosità. Eppure cose reali che Maurizio Nardini, fonico, backliner e guitar tech che ha girato l’Italia in tanti tour con Vasco Rossi, Alex Britti, Enrico Ruggeri, in una vita tra i palchi ha visto fare.
Tra gli appuntamenti più sfiziosi tra clinic didattiche, demo e workshop presenti a Custom Shop Milano, senz’altro c’è quello di “Sopravvivenza Tecnica per musicisti”. L’incontro è tenuto da Maurizio Nardini fonico, backliner e guitar tech che ha girato l’Italia in tanti tour con Vasco Rossi, Alex Britti, Enrico Ruggeri, Paolo Rossi, Andrea Mirò…Maurizio, che è anche molto preparato dal punto di vista liuteristico visto che ha studiato costruzione e restauro di strumenti musicali antichi, negli ultimi anni ha deciso di dedicarsi all’ insegnamento, collaborando con il CPM Milano e alcune scuole superiori in Lombardia.
“Sopravvivenza Tecnica per musicisti” è un appuntamento in cui si dispensano dritte, suggerimenti e consigli pratici sulla conduzione della propria attività live: dalla gestione delle pedaliere, alla manutenzione delle chitarre; dal funzionamento di un mixer a quello degli amplificatori. Un corso utile anche ai tecnici i cui problemi con i musicisti spesso nascono da incomprensioni e da una mancanza di interazione, nata dall'utilizzo linguaggi differenti.
Maurizio, facci capire meglio che cosa intendi per "Sopravvivenza tecnica per musicisti"?
Durante concerti, spettacoli teatrali ed eventi, capita spesso che ci siano incomprensioni o difficoltà di lavoro che comportano ritardi e stress aggiuntivo in situazioni che già di base tendono ad essere di tensione . Queste situazioni sono, di frequente, generate dalla scarsa conoscenza del proprio lavoro, dell’attrezzatura impiegata; talvolta si tratta di piccole cose maldestre che sarebbero facilmente rimediabili con appena un poco di attenzione in più.
Con alcuni amici musicisti ho quindi pensato di proporre una collezione di esperienze bizzarre capitate a me o a colleghi. Queste possono diventare il pretesto divertente per aprire la discussione su argomenti che se capiti e gestiti meglio, potrebbero aiutare un po tutti - musicisti e tecnici - a lavorare in maniera più serena e scorrevole.
Raccontaci qualcuna di queste bizzarrie che hai visto sui palchi...
Ah, da questo punto di vista la creatività reale supera la fantasia: dalla pedaliera custom dal peso abnorme perchè costruita in truciolato da 3 cm, letteralmente impossibile da muovee durante i cambi palco perché pesava come un paracarro del parcheggio; al bassista che armato di avvitatore imbullonava i pedali al palco perché “quando li schiaccio scivolano avanti”... Sistema decisamente poco pratico perché il concerto era con tante band che suonavano tre pezzi a testa…Fino al chitarrista con il sacchetto di pedali e ti chiede di cablarglieli perché se li è fatti prestare per il concertino e non li ha mai usati (ovviamente cavi di collegamento non ne ha); o la cantante che ti guarda spaesata perché non c’è uno sgabello a sua disposizione! Ovviamente, racconto gli estremi buffi ma ci sono anche situazioni molto piu complesse: problematiche di spettacolo da risolvere al volo e, spesso, con creatività.
Quali sono gli inconvenienti più frequenti che possono capitare a una chitarra durante un tour?
La rogna più fastidiosa è sempre quella dei continui cambi di temperatura e umidità che mandano al diavolo, in breve tempo, l’assetto tanto sognato. Nel baule della macchina o nel flight case sul camion, d’estate ci sono, più o meno, 80 gradi decisamente secchi; se la sera del concerto, dopo l’acquazzone, di regola ci sono 15 gradi con il 90% di umidità e la situazione si ripete per svariati giorni, si capisce che il povero legno dello strumento qualche problemuccio finirà per avercelo.
E' vero che una volta, durante un tour con Vasco, hai visto letteralmente piangere Massimo Riva perchè aveva spezzato la paletta della sua storica SG?
Verissimo, ma non credo fosse solo per una questione affettiva…. Nel finale del concerto precedente, cadendo aveva sì rotto la paletta della chitarra ma contemporaneamente anche il suo pollice sinistro. Quindi ad ogni barrè erano lacrime e urla di dolore...
Pedalini, pedalini e pedalini. E poi pedaliere sempre più grandi e ancora cabinet, testate e ancora testate. Come mediare la voglia di un set up sempre più ricco con l'effettiva serie di complicazione che poi gestirlo live comporta?
Sta al musicista la responsabilità di avere dell’attrezzatura che - per quanto complessa sia - possa essere facilmente assemblata e disassemblata dal vivo. Ci sono un sacco di musicisti che girano con setup particolarmenti complessi che necessitano di pochissime connessioni on stage. Connettori multicanale e cablaggi fissi dei pedali pensati con attenzione, facilitano molto. Inoltre, un minimo di attenzione anche nella scelta dei materiali che si usano va prestata: è piuttosto inutile andare a suonare con quattro casse Marshall e tre testate in un baretto di un amico perché probabilmente sarebbero difficili da sistemare fisicamente, oltre a non potersi godere appieno le vere possibiltà. Una buona conoscenza del proprio materiale, non guasta mai.
Fa specie sentirti raccontare che uno dei chitarristi più impegnativi da gestire live che hai avuto è stato Alex Britti, che si esibiva da solo con la chitarra acustica. Cosa rendeva così tormentate quelle gestioni?
Tormentate non è la paola adatta, Alex è un gran chitarrista con una grande esperienza sia in studio che dal vivo; peraltro, ne sa tantissimo anche come fonico visto che i dischi se li fa da solo ed è perfettamente in grado di gestire un concerto con ottimi risultati (Cari fonici, temete l’avvento di Alex come tecnico: sarebbe un grande anche li!). Britti ha quindi delle richieste molto precise, che spesso vanno un po più in là di quello che si fa normalmente. Il raggiungimento dei traguardi avanzati che imponeva nei suoi spettacoli, a volte era laborioso.
Per chi volesse partecipare a un evento didattico esteso con Maurizio Nardini, segnaliamo il suo Workshop di 4 ore, alla Scuola di Musica Città di Novate, sabato 25 marzo. Info e Prenotazioni info@scuoladimusicanovate.it
Oltre alla "Sopravvivenza Tecnica per Musicista" Maurizio parlerà di Processori Audio, struttura e funzionamento di mixer audio, altoparlanti e microfoni; uso e abuso di amplificatori e tanti altri temi.