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Per chitarristi moderni e temerari
Per chitarristi moderni e temerari
di [user #116] - pubblicato il

Get Loud è un contest per chitarristi dove le classiche sonorità rock,blues e funk - quelle più battute nelle jam session e nei concorsi- sembrano lasciate quasi di proposito alla porta, tradendo la volontà di spronare i partecipanti a misurarsi con linguaggi chitarristici più ricercati e moderni.
Get Loud è un concorso organizzato dall'accademia musicale Nam in collaborazione con Ibanez. L'idea alla base del contest è far salire in cattedra due dei più apprezzati chitarristi italiani Daniele Gregolin e Ralph Salati perchè confezionassero due brani che i partecipanti dovranno riarrangiare ed eseguire secondo la propria sensibilità musicale. Sul sito del concorso sono infatti presenti backing track e partiture, con indicate le sezioni dei brani che dovranno restare invariate e quelle che i chitarristi potranno riscrivere.
Quello che ha catturato la nostra attenzione è stata la complessità e modernità della scrittura dei due brani proposti. Quello di Salati perlustra scenari metal attualissimi, mentre quello di Gregolin stupisce per il piglio freschissimo con il quale passa dalla tradizione jazz, swing, manouche a digressioni rock fusion distorte e contemporanee.



Insomma, le classiche sonorità rock blues funk - che sono gli scenari più praticati nelle jam session o concorso - sembrano lasciate quasi di proposito alla porta, tradendo la volontà di spronare i partecipanti a misurarsi con linguaggi chitarristici più ricercati e moderni.
Abbiamo deciso di incontrare i due protaginisti di Get Loud per farci raccontare i brani scritti per il contest e approfittarne per una chiacchierata sulla didattica e i giovani chitarristi. Partiamo con Daniele Gregolin e rimandiamo, tra qualche settimana, l'incontro con Ralph Salati.

Daniele ci descrivi il tuo brano?
Sicuramente! “Minor Fugue” è un condensato di jazz e rock nel senso più ampio che i due termini possono contenere.
Proponendolo sono immaginato di essere dall’altra parte, quella del musicista che partecipa al contest. E mi è piaciuto pensare a quello che la natura di questo brano potrebbe permettermi di fare: cercare soluzioni originali, timbriche e stilistiche, avendo la possibilità di esprimermi in questi due generi apparentemente lontani, dove il timbro, la tecnica e linguaggio stilistico hanno un’ampia escursione.

Per chitarristi moderni e temerari

Parlando di generi musicali, un insegnante di musica ha un ruolo duplice: insegnarli, inquadrandoli nelle loro coordinate stilistiche e – poi - spronare l’allievo ad andarne oltre le barriere, contaminandoli tra di loro…
Da professore, in NAM, cerco di spingere i giovani chitarristi a mettersi in gioco e considerare più aspetti della musica andando proprio oltre le barriere, senza rimanere chiusi in un genere o in uno stile, così da vedere e utilizzare tutti i colori che la musica offre, come un unico caleidoscopio dove far fluire la propria creatività.

Non è un percorso facile…
Nessuna barriera stilistica, la curiosità e un po’ di coraggio, sono i requisiti per far volare alta la creatività e l’immaginazione, la musica ha bisogno di questo! Anche se i generi esistono ed hanno la loro grammatica e la loro sintassi, le cose più interessanti che ascolto sono spesso quelle che non sono di razza pura, perciò sono convinto che i "bastardi" siano quelli che nella vita hanno una marcia in più!

Da questo punto di vista “Minor Fugue” è un esempio mirabile di contaminazione, jazz e rock. 
Ma lo sforzo di versatilità richiesto, per chi vuole ricalcare un approccio simile al tuo è notevole. Che suggerimenti ti senti di dare a chi ci vuole provare? 
Notiamo in accademia Nam che la cosa più che manca ai giovani è l’ascolto storico e critico della musica, vengono a mancare conseguentemente le solide fondamenta su cui costruire la propria musica e poetica, oggi manca moltissimo l’ascolto dell’album intero, spesso i giovani studenti ascoltano qualche traccia di qualche artista per farsi un’idea generale. Ma come si fa a capire un libro leggendone un solo capitolo? Bisogna necessariamente tornare a leggere tanti libri e ascoltare tanti dischi interi, non brani sparsi su youtube, che è una biblioteca enorme e utilissima ma se non si sa dove e cosa cercare rimane un posto alquanto sterile e triste, che suggerisce la visione di video che "vanno di più" indipendentemente dal loro valore intrinseco. Purtroppo la buona musica non si riconosce sempre dalle visualizzazioni che ottiene! 

Chi sono i dischi e gli artisti che possono ispirare in questo tipo di studio e ricerca?
I chitarristi che hanno dato un forte contributo allo sviluppo del linguaggio dello strumento sono tanti, posso suggerire l’ascolto generale di dischi che hanno coordinate spazio temporali lontane, la scelta è durissima ma a bruciapelo ti direi:
Wes Montgomery “The incredible Jazz Guitar Of Wes Montgomery”
Bill frisell “East/West live”
Richie Kotzen “The Inner Galactic Fusion Experience”
Django Reinhardt “Django in Rome” o una qualsiasi antologia
Charlie Parker “Bird & Orchestra”
Però ne ho lasciato indietro almeno un’altra cinquantina! 

Che importanza ha la guida all’ascolto nella tua didattica?
In NAM  ci sforziamo da anni di fornire agli studenti una discografia e una bibliografia scelta essenziale divisa per decennio e stile. Ascoltare attivamente vuol dire allargare il proprio giudizio critico e le proprie conoscenze, più si allargano le conoscenze e maggiori saranno le competenze e le possibilità che disponiamo per fare la nostra musica!

Parliamo ancora del tuo brano. La doppia anima, jazz e rock di “Minor Fugue” si riflette anche nelle due sonorità diversissime con le quali lo interpreti...
In “Minor Fugue” ci sono due suoni semplici: un pulito con pick up al manico e un lead distorto al ponte. La prova considera anche questa difficoltà, e cioè quella di trovare due suoni di natura molto differente con cui eseguire il brano al meglio!

Per chitarristi moderni e temerari

Siccome parliamo di suono, come aiuti i tuoi allievi a trovare il proprio?
Ho lavorato anni come turnista e in produzioni televisive e riguardo a quest’argomento mi sento di dirti che le linee generali per ottenere un suono efficace è averlo in testa prima di ricercarlo faticosamente, spesso si è alla ricerca del Sacro Graal fatto pedale ma il suono è cosi personali che anche con strumentazioni diverse riusciremmo a riconoscere il tocco di un chitarrista, per questo prima di concentrarsi sul suono penserei alla musica, il suono è un vestito e se la forma è già ben presente, trovare il suono che si adatta diventa più facile, il suono potremmo considerarlo come ultimo anello della catena e non per questo il meno importante, anzi: il suono ideale è il “vestito" che si sceglie in base alla propria forma e al proprio gusto, non è necessario spendere molto per vestirsi in modo efficace oggi, gli abbinamenti e l’idea che si ha in testa sono il punto di partenza, oggi abbiamo strumenti veramente competitivi e qualitativamente superiori, in base al proprio tocco e alla propria immagine di suono bisogna scegliere lo strumento che fa per noi, non al pedale che “fa suonare meglio”. In linea generale il consiglio tecnico che sento di dare è quello di moderare il gain ma soprattutto l’uso di pick up troppo aggressivi che “schiacciano” il suono, ancor prima dei pedali, il pick up per me deve avere un’uscita non troppo alta.

Suoni questo brano con una semi acustica. Adottare un fraseggio rock così articolato e veloce su questa chitarra, tradizionalmente associata a un playing più tradizionale, quali vantaggi e quali svantaggi porta con sé a livello di suono ed esecuzione?
 A livello di esecuzione posso dirti che questa Ibanez ha una tastiera davvero molto veloce e agile sia sui suoni distorti sia sui suoni puliti, utilizzo corde 0.12 con cantino 0.13, action piuttosto bassa, lo svantaggio è che i bending sono difficili se non quasi impossibili da suonare (con corde così grosse però) e il feedback sul suono distorto è sempre dietro l’angolo, avendo dei pick up così acustici e a bassa uscita però si può lasciare un po’ più basso il gain per ovviare facilmente a questo problema.

Lasciamoci con una dritta per i partecipanti al contest che sceglieranno “Minor Fugue”...Quali sono gli elementi tecnici ed espressivi che in particolare raccomandi di curare?
Sopratutto la dinamica, la timbrica e i silenzi, le piccole pause. Elementi che sono necessari quando ci sono tante note, altrimenti si rischia facilmente di soffocare l'esecuzione.
La tecnica è un mezzo prezioso con la quale possiamo esprimerci meglio, lo sappiamo, a condizione che la musica abbia sempre il suo vitale “respiro”, questo me lo ripeto ogni giorno perché è davvero facile suonare con le dita e non con la testa e il cuore.

daniele gregolin get loud Ibanez interviste
Link utili
Il sito di Get Loud
Il sito di daniele Gregolin
Artstar, la serie di chitarre Ibanez suonata da Daniele nel video
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di evas [user #46736]
commento del 19/04/2017 ore 22:48:56
MAH!
Composizioni abbastanza brutte, si tende a dare risalto alla tecnica che non dice nulla a livello melodico e musicale.
Magari qualche temerario saprà risvoltare uno dei due pezzi!
Rispondi
di phunkabbestia [user #42918]
commento del 20/04/2017 ore 06:19:52
...e se questi sono i maestri!?! Pezzi banali eseguiti in modo molto poco convincente... bello lo studio di registrazione però, quel che è giusto è giusto!))
Rispondi
di Iconoclast76 [user #43596]
commento del 20/04/2017 ore 10:58:16
il suono che ha il ragazzo biondo eè il tipico suono moderno che io sto odiando tanto, ma non vi rendete conto che quando plettra non si capisce na fava è tutto uno sgrat sgrat? queste sono le evoluzioni delle distorsioni del passato? ma per favore come è che sono l'unico che si lamenta non lo so, con sti suoni ti passa la voglia appunto di shreddare che non si capisce una mazza
Per me il suono della pennata alternata rimarra sempre quella che si sente sul finale di For The Love Of God di Steve Vai, rotonda dove ogni nota si sente nitidamente e non riesco piu a trovare un apparecchio moderno che offra un suono simile
Rispondi
di Mariano C [user #45976]
commento del 20/04/2017 ore 11:20:23
discorso già affrontato, ma secondo me te la prendi troppo :). i suoni vanno e vengono, e ogni periodo ha i suoi preferiti. i suoni delle chitarre degli anni 20 e 30 è diverso da quelli degli anni 40 e 50 del '900 anche se tutti usavano più o meno le stesse archtop e poi le prime soldi body, e non solo per una questione di tecniche di registrazione. tu come tutti hai i tuoi suoni preferiti che afferiscono a un periodo storico, il gusto generale tende a essere cambiato, ma in realtà si ragiona sempre nello stesso modo: mi piace un suono----->cerco di replicarlo. a me nel contesto rock metal di questo Ralph Salati i suoni che preferisco sono di gran lunga quelli moderni e contemporanei rispetto a quelli del passato, cosa che si capovolge in altri contesti come quello jazz/fusion o rock blues classico. Ma non c'è una vera motivazione, che problema c'è? suona coi suoni che ami e facci musica e sii felice :) Invece nell'altro video mi sembra proprio che quando distorce il chitarrista usi uno dei famosi suoni "facilitanti" perché da pulito la sua plettrata non è così precisa
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di MrGi [user #33656]
commento del 20/04/2017 ore 13:47:03
Vero, niente di orginale, ho provato a improvvisare/shreddare sulla base rock e mi viene abbastanza naturale.
Mi sa che ci provo, senza pretese.

Voglio proprio vedere come un quasi 50 enne con l'animo glam-rock anni 80 e con 35 anni di strumento alle spalle si piazza contro lo stuolo di pischelli super-tecnici che si presenteranno...

andasse bene le chitarre in palio sono mica-male :-)
incrociate le dita per me!

ciao
MrG
Rispondi
di pagy [user #11136]
commento del 21/05/2017 ore 12:47:33
Secondo me i "pischelli super tecnici", al di là della tecnica spesso non riescono ad esprimere molto, perche manca loro il gusto.
Se è vero che hanno avuto modo di sviluppare fin da piccolini una gran tecnica, è anche vero che se li ascolti, il 70/80% di loro a fatica fà un bending intonato. :P
Sono forti nello sviluppo di una ritmica veloce a bpm alti, ma con suoni secondo me piuttosto grezzi, (alle mie orecchie suona come poco piu di una motosega), ma fai fare loro un assolo che non sia una cascata di arpeggi velocissimi e chiedigli un pò di respiro tra una sezione e l'altra.
Secondo me ciò è dovuto alla scomparsa del rock per come lo intende chi ha vissuto i tempi degli shredders anni 80/90 .
Li la musica era caratterizzata da alti e bassi, e le canzoni avevano il loro picco in un assolo si molto tecnico, ma che esprimeva un sali e scendi di emozioni, e oltretutto che aveva un bel suono.

Ora il metal e tutte le sue sottodivisioni hanno preso il posto del AOR, ma la varietà è poca, io le canzoni (qualcuna la apprezzo), le sento tutte molto piatte, uguali.
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 20/04/2017 ore 14:42:12
Per quanto riguarda il primo pur non apprezzando diciamo che rimane nella media di incisioni dello stesso tipo e di genere. Come dire: "CI STA!"

Il secondo non riesco proprio ad apprezzarlo. A partire della base che vuole essere jazz ma mi sembra una serie di loop di batteria male incollati, il suono pulito è... sporco nell'esecuzione, quello distorto oltre a non piacermi ha un mix sproporzionato e non si sente più la base. Ma poi... è improvvisato? Non ho percepito una frase che sia una se non una successione di lick che poi poco avevano a che fare col jazz/bebop, niente avvicinamenti cromatici per legare gli accordi, niente articolazione, mah...

Caspita, ripensandoci, senza scomodare i boppers e rimanendo tra i virtuosi non prettamente jazzisti, pure Govan quando shredda sul jazz anche senza semiacustica ha un'articolazione e un fraseggio su un'altro pianeta. Non è la semiacustica che fa jazz...

Quello che non sento in entrambi i video è la musicalità!

vai al link
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 20/04/2017 ore 15:06:12
Olimpiadi - gara 100 note basata su chi suona un 100 note misurato su cronometro, per determinare chi vince la medaglia d'oro... a me piacerebbe la medaglia di bronzo - la telecamera!
La gara NAM per i moderni e temerari sarà interessante per il pubblico il giorno che sono pubblicati i vincitori. Bisogna essere temerari ad oltranza e pazienza infinita, per mettersi a studiare un pezzo nota-per-nota e con poco spazio per un assolo. La giuria valuterà la precisione delle sezioni obbligate - date un'occhiata al link, se non l'avete già fatto, per i dettagli.
Ma quello che mi irrita, e la ragione che mi spinge a scrivere un commento, è quello che ha a che fare con YouTube - si DEVE pubblicare per avere un voto!!! Una regola decente IMHO è di mandare files e lasciare ai partecipanti l'insindacabile diritto di decidere, se pubblicare su YouTube o no. NAM potrà però pubblicare sulla loro homepage. Troppo pignolo? Se non bastasse, non saprei neanche da dove cominciare per imparare a suonare fuochi d'artificio!

Una gara interessante può essere basata su "chi suona un minimo di note e massimo feeling" - e in pratica si compone un pezzo. Ovvio, base Blues! Però evitando le 12 battute standard. 2:30 al massimo - c'è la possibilità di assemblaggio a posteriori per avere assoli consecutivi e pezzo lungo. Ci vorrà però una base tosta!
Rispondi
di sand1975 [user #46451]
commento del 20/04/2017 ore 15:32:36
Beh, se per questo ormai anche per essere ammessi ai corsi estivi di umbra jazz (per il regolamento che ho letto io) devi postare due video in cui suoni e da quello che ho visto NON PUOI inviarglieli via mail ma DEVI postarli da qualche parte! Ormai è così... :)
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di Claes [user #29011]
commento del 20/04/2017 ore 16:24:51
Certo... Soundcloud o simile - la faccenda YouTube è che anche chi sarà esonerato avrà un suo lavoro in rete dove tutti gironzolano.
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di eugenio01 [user #39191]
commento del 20/04/2017 ore 17:19:37
vai al link
questo è bravino.
Cmq è un contest di 2 minuti con degli obbligati. Chiaro che spari tutto quello che hai al massimo...se ti metti a bendare e a "feelingare" a metà pentatonica finisce il tempo.
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 21/04/2017 ore 12:04:16
mi sono divertito a leggere alcuni commenti, perché ce n'è di invidia verso chi è più bravo. i gusti poco c'entrano, diciamoci la verità: ciò che brucia è trovare qualcuno più bravo, tecnico e capace di te e avere la consapevolezza di non poterlo prendere come modello perché troppo inarrivabile. noto con disappunto che la musica è vissuta, da molti, come una sorta di malsana competizione anziché come un piacere per le orecchie e l'anima. personalmente ammiro quelli più bravi di me per il semplice fatto che amo così tanto la musica e la chitarra da avere piacere nel poter imparare tutto quanto è possibile anche da chi ne sa più di me. questo non significa essere "peggio" di loro ma essere furbi!
Rispondi
di DanieleGregolin utente non più registrato
commento del 21/04/2017 ore 17:19:34
Ciao a tutti Accordiani! Grazie per il vostro feedback, stiamo ricevendo molte adesioni al contest "Get Loud", siamo molto felici di come sta andando e non resta che augurare a tutti in bocca e buon divertimento!
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 21/04/2017 ore 21:46:33
riascoltando il primo brano m'è venuto un solo "disappunto" e riguarda i volumi. la base è troppo alta rispetto alla chitarra solista, che è protagonista del pezzo e avrebbe dovuto avere più voce, anche perché negli accompagnamenti ci sono parti di chitarra distorta, per cui tendono a "impastarsi un po' con la parte solista proprio perché quest'ultima non ha voce sufficiente per prevalere. riguardo all'esecuzione è invece promosso.
Rispondi
di chikensteven utente non più registrato
commento del 22/04/2017 ore 09:50:26
salve, chiedevo una cortesia, sarebbe possibile avere una base per la versione metal, dove ci sono le parti obbligate suonate per poter tirarle giù ad orecchio, visto il mio handicap visivo in quanto sono ipovedente e non posso e riesco a vedere la partitura? sarebbe molto carino da parte vostra grazie saluti stefano
Rispondi
di zattoloemo [user #34496]
commento del 22/04/2017 ore 11:02:30
Se questa è la chitarra moderna, preferisco la preistoria. Tralasciando il primo chitarrista che suona nello stile metal in voga adesso con la distorsione sintetica che ricorda un minibimer acceso, vogliamo parlare del secondo guitar hero? Scalette alla velocità della luce su una base jazz taglia e cuci con un suono inascoltabile. Una specie di Malmsteen ubriaco che ha imbracciato la chitarra sbagliata. Scusate lo sfogo ma proprio non ci siamo, sembra che la chitarra non si possa suonare lentamente e che sia un attrezzo da competizione ginnica invece che uno strumento. Ma basta!
Rispondi
di eugenio01 [user #39191]
commento del 22/04/2017 ore 12:10:21
Al Nam cercano sempre gente che abbia qualcosa da insegnare ed il paio di scarsoni che appaiono in video sono tra gli insegnanti per cui sarà facile chiaccherare con loro (chitarra in mano s'intende....) e dimostrare le tue opinioni
Rispondi
di zattoloemo [user #34496]
commento del 22/04/2017 ore 12:35:15
Guarda io sono l'ultimo che si può permettere di insegnare qualche cosa o fare sfide alla chitarra visto che sono una nullità alle sei corde. Ma fortunatamente le orecchie, nonostante l'età, mi funzionano ancora bene e quello che ho sentito nei sopra citati video è bruttino forte. Poi se questi sono i maestri e qualche allievo è ansioso di imparare a suonare in questi stili ben vengano video e lezioni. Però io sono vecchio, brontolone e rompiballe e 200 note fatte col tapping e l'elastico nel manico non fanno più molta impressione....
Rispondi
di Guycho [user #2802]
commento del 22/04/2017 ore 21:02:58
Io credo che non ci si dovrebbe aspettare chissà cosa, sono semplici demo. Non è che in un video di questi ci si deve trovare un capolavoro della musica.
Rispondi
di zattoloemo [user #34496]
commento del 22/04/2017 ore 11:19:05
Ah scusatemi tantissimo, mi stavo dimenticando che ormai la chitarra bisogna suonarla con l'elastico per i capelli legato nel manico della chitarra altrimenti il puro e cristallino suono si potrebbe sporcare con risonanze spurie! La prossima moda sarà un polsino areodinamico per sfruttare la portanza dell'aria sul plettro e andare ancora più veloci!
Rispondi
di pagy [user #11136]
commento del 21/05/2017 ore 13:16:36
Vabbè, che c'entra?
Puoi suonare cose melodicissime, e tecnicissime anche con l'elastico sul manico, come fanno diversi shredders, nostrani e non.
Vedi un Rojatti ad esempio (che lecchino che sono :-)) .
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 25/04/2017 ore 06:17:45
La volpe e l'uva... ah ah ah...
Rispondi
di Gianni Rojatti [user #17404]
commento del 27/04/2017 ore 16:21:59
Ciao a tutti,
trovo ingenerosi i commenti su questi due video che ne criticano la qualità delle composizioni contenute. Salati e Gregolin sono due grandi chitarristi, senza dubbio due nomi di riferimento nei loro rispettivi generi. E il loro spessore artistico, la loro capacità espressiva e di scrittura deve essere valutata ascoltandone i dischi, vedendoli suonare live. Dimensioni nelle quali, per altro, sono entrambi attivissimi. Le due composizioni qui proposte vanno valutate per quello che sono: studi in stile, composti ad hoc, per far suonare i ragazzi, rischiando pure, che qualcuno di loro si porti a casa una chitarra. Entrambi i pezzi poi - piacciano o meno - hanno indiscutibilmente il merito di spronare i partecipanti a cimentarsi su piste stilistiche meno battute, lasciando quasi totale libertà interpretativa. Dai, non fate i tromboni... :-) servitevi e apprezzate questi brani per quello che sono: basi ed esercizi. Fateci una suonata e, alla prima occasione, ascoltatevi Daniele e Ralph in azione su un palco.
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