svolto da Corrado Rustici nei dischi prodotti e suonati per Zucchero. è sempre dosato e fantasioso, precisissimo e, soprattutto centellinato al servizio del brano.Viceversa, calato nel ruolo di chitarrista solista, Rustici non si risparmia mai e fa, davvero, la parte del leone. Benché le sue linee solistiche appaiano sempre coerenti e perfettamente incastonate nell’economia del pezzo, queste ostentano una vivacità e una eccentricità differenti.
Rustici considera il momento solistico come una “piccola canzone” all'interno della canzone stessa; il suo dialetto musicale jazz rock/fusion è sempre ostentato nella costruzione ritmica e melodica dei suoi fraseggi e questo non può non destare interesse in un contesto prettamente pop/rock, dove di norma il solismo si affida a scelte più lineari e semplici, pentatoniche o diatoniche.
Gli assolo di Rustici acquistano anche un peso essenziale nell’arrangiamento dei brani: catturando l’attenzione grazie a una diversa e talvolta particolare apertura melodica, fanno sì che il ritornello cantato che solitamente li segue arrivi con rinnovata intensità e accresciuta apertura. Ogni assolo, infine, è interessante per la dicotomia tra parti cantabili e i picchi di totale funambolismo dove Rustici sfodera tutte le sue carte di virtuoso della sei corde.
Le maggiori influenze del playing di Rustici sono due: John McLaughlin nella prima fase della sua carriera e, in seguito, Allan Holdsworth.
Nel linguaggio solistico di Corrado Rustici, a parti melodiche e dense di pathos si alternano rapidissime sequenze di note che utilizzano spesso cromatismi, mettendo in gioco sonorità molto vicine alla fusion.
C'è un largo uso della pennata alternata e della leva del vibrato ma nessun altro approccio tecnico pare trascurato: sweep picking, legati e salti di corda sono presenti a seconda delle sonorità richieste dal fraseggio.
Spesso le frasi si articolano su intervalli decisamente ampi che richiedono allargamenti impegnativi per le dita.
Le chitarre maggiormente utilizzate per gli assolo con Zucchero sono Jackson e Charvel costruite appositamente per lui. Per quanto riguarda gli amplificatori, invece, per i primi tre dischi è stato utilizzato per lo più Rockman, mentre da Oro, Incenso & Birra in poi è subentrato il classico Marshall.
Partiamo dal solo presente nel brano “Ti farò morire”, targato 1985. Dopo una rapida figura in doppie terzine di semicrome (tre note per corda), Rustici ci regala del sano tapping in pieno Van Halen style.
La parte in tapping conduce l'assolo al finale, affidato a una decisa sequenza di bending. L'impianto tonale è in Dm e viene utilizzata la scala minore naturale (D, E, F, G, A, Bb, C), con la fugace presenza del sesto grado maggiore (B) poi sempre soppiantato dal sesto minore (Bb). Tempo 131 bpm.
Il prossimo esempio, tratto dal brano “Un Piccolo Aiuto”, prevede una chitarra con corde in nylon suonata con il plettro. L'intera sequenza di note utilizza la scala minore naturale di G (G, A, Bb, C, D, Eb, F) e la sonorità si avvicina molto a quella di McLaughlin con il Guitar Trio.
Dopo la tempesta di note quasi interamente suonate in pennata alternata, arriva la quiete con una melodia cantabile dal sapore mediterraneo che si conclude con una rapida sequenza a tre note per corda. Interessante notare che nei lick ad alta velocità sia presente spesso una nota in comune sulla seconda e terza corda, che sarà rispettivamente la nota del “gruppo di tre” più acuta della terza corda, e la più grave della seconda.
Questo espediente rende conseguentemente più fluido il fraseggio in termini di timing e pulizia (per evitare pennate ad una nota per corda) e soprattutto dona più freschezza alla scelta di note. Tempo 120 bpm
“Rispetto” oltre ad essere stato un singolo di successo contiene un solo mozzafiato. Oltre alle note della scala dorica di C (C, D, Eb, F, G, A, Bb), è presente qualche cromatismo, in particolare da evidenziare l'uso reiterato del settimo grado maggiore (B). Come potrete notare, c'è qualche nota ribattuta, non sappiamo se suonata intenzionalmente o meno, noi comunque abbiamo cercato di rimanere il più possibile fedeli alla versione originale. Durante l'esecuzione, se avete problemi nel rispettare la partitura, comprendendo l'apparente “innaturalezza chitarristica” di certe sequenze, potete comodamente evitare di ribattere le stesse note ottenendo comunque un risultato molto simile all'originale. Tempo 113 bpm.
L'assolo di “Senza una Donna”, qui nella versione originale presente nell'album “Blue's”, prevede un suono pulito e cristallino e sono sempre ben definite le note cardine degli accordi sopra il quale si costruisce il fraseggio solista.
Ci troviamo in Bm ma l'arpeggio iniziale di A in sweep picking e la scala di A misolidio sottolineano ed evidenziano l'accordo di A presente nell'armonia. Appena si fa capolino sull'accordo di Bm, Rustici fa uso della pentatonica minore di B e utilizza brevemente nella parte finale la scala dorica di B. Tempo 79 bpm.
La parte solista di “Senza una Donna” nella versione pubblicata nel 1991 interpretata da Sugar insieme a Paul Young sfodera invece un suono distorto, ma attinge sempre da note che rimandano alla pentatonica minore e la scala minore naturale di B.
Rispetto alla versione originale, c'è un uso intenso della leva e della tecnica del legato. Molto efficace la frase discendente a batt.4 contenente il cromatismo tra i gradi 2° e b2° (C# e C), l'arpeggio di Bmadd9 a batt. 5 e 6 e l'arpeggio inusuale di A/B (anche Bm11 con b3 sottinteso perché compreso nell'armonia) a batt. 8. Questo è l'assolo preferito di Rustici tra quelli realizzati nella produzione con Zucchero e abbiamo deciso di trascriverlo nella sua interezza.
Il Rustici solista di “Madre Dolcissima”, da OI&B (l'album di cui va più fiero dell'intero catalogo con Zucchero), utilizza la scala minore naturale e la pentatonica minore di Bb.
Da notare l'interessante cromatismo nella scala discendente iniziale tra i gradi b6 e 6 (Gb e G) e b7 e 7 (Ab e A) e la pentatonica minore a tre note per corda di batt. 5.
Le note sui primi due tempi della batt. 6 sono quelle che accenta Rustici durante un lungo glissato discendente prima e ascendente poi, inutile dire che non cambia nulla ai fini dell'esecuzione se ne vengono accentate altre. Tempo 69 bpm.
Nel brano “Iruben Me”, pur essendo armonicamente in A dorico, viene preferita la più sintetica pentatonica minore di A (e una fugace visita del 2° grado B a batt. 2 e 4).
La leva del vibrato è qui usata in maniera magistrale, ottenendo un livello di espressività davvero notevole. Notate i respiri (dati dalle pause sul primo tempo) che prende Rustici prima di iniziare ogni semifrase, rendendo il tutto più musicale e naturale. Registrato in una sola take. Tempo 70 bpm.
Le diteggiature e le posizioni indicate devono essere intese come suggerimenti, e il nostro consiglio è quello di ricercare quelle che si “plasmano” maggiormente alla vostra mano e sensibilità se avete difficoltà nel mettere in pratica le nostre. È caldamente consigliato l'ascolto dei brani toriginali da cui sono tratti i nostri frammenti e ci rivediamo presto per l'ultima puntata dedicata alla collaborazione tra Corrado Rustici e Sugar, con altri assoli trascritti. Buono studio.
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