Le corde a tensione fissa che potrebbero rivoluzionare la chitarra
di redazione [user #116] - pubblicato il 26 settembre 2017 ore 07:30
L'Università di St Andrews ha messo a punto delle corde per elettrica capaci di reagire in modo identico alle sollecitazioni, intonate in ogni condizione.
Il Dr Jonathan Kemp, ricercatore dell'Università di St Andrews in Scozia, ha ideato delle corde per chitarra elettrica capaci di reagire in maniera identica alle variazioni di tensione a prescindere dal diametro e dall'avvolgimento, rendendo le sensazioni sotto le dita del musicista uguali per tutte e sei le corde di una muta.
Le leggi della fisica fanno sì che ogni corda in una chitarra abbia una tensione diversa rispetto alle altre e reagisca in modo differente alle sollecitazioni. Ciò implica che, se si imprime una determinata forza a una corda, per esempio per effettuare un bending, l'escursione in altezza ottenuta sarà diversa rispetto a una corda di diametro differente. Questo causa scompensi nel feel che si ha quando si suona uno strumento e provoca delle escursioni tonali non controllabili quando si agisce sulla tensione delle corde con la leva di un ponte mobile. L'idea di Jonathan Kemp stravolge questa condizione.
Ogni corda delle mute costruite dal Dr Kemp reagisce alla tensione in maniera assolutamente identica a quella vicina. In questo modo un bending di un tono sulla prima corda richiederà esattamente la stessa forza impressa per effettuarlo sulla terza corda, o su qualunque altra. Alla stessa maniera, il pitch delle corde varierà parallelamente su tutte e sei mentre si agisce sulla leva di un ponte mobile. Vale a dire che, se si suona un accordo in tonalità standard e si abbassa la leva del Tremolo per portare la tonica una terza più in basso, tutto l'accordo suonerà perfettamente intonato, una terza sotto.
In questa particolare applicazione, il risultato può ricordare quello ricercato da Steinberger con il suo impressionante ponte capace di compensare le differenze di tensione tra le varie corde, con la differenza che lo stesso principio qui si applica in tutte le prassi esecutive sullo strumento, non solo nei dive bomb, e vale per qualunque strumento si usi, a prescindere dall'hardware che vi è installato.
Inoltre, sembra che le nuove corde incrementino anche la stabilità dell'accordatura, riducendo le variazioni di tensione causate da sbalzi termici e condizioni climatiche avverse.
Si sa ancora poco del progetto dietro le corde partorite dall'università scozzese, ma sul web sono già apparsi alcuni esempi registrati dallo stesso Kemp. L'effetto generato, quando si lavora con la leva, ricorda più una pedal steel o una chitarra suonata col bottleneck che un normale effetto vibrato derivato dal ponte.
Le corde di Jonathan Kemp sono ancora dei prototipi, non saranno sugli scaffali per un bel pezzo e non hanno ancora un nome commerciale, ma hanno già attirato l'attenzione di alcuni musicisti locali. Nel video che segue, Mark McGuigan di MasterTheGuitar dimostra alcune delle potenzialità dell'ambizioso progetto.
Ultimo aspetto sottolineato dal creatore, non da sottovalutare è che costruirle costa esattamente quanto fare un set di corde standard, pertanto il prodotto finito non dovrebbe pesare sulle tasche dei chitarristi più di qualunque altra muta in commercio.
Edit (ore 20:30): in un commento a questo articolo, Jonathan precisa che il pareggio della tensione quando viene usata la leva del vibrato avviene solo sulle quattro corde avvolte, mentre i due cantini plain si comportano in maniera tradizionale.