di redazione [user #116] - pubblicato il 02 novembre 2017 ore 12:15
Dall'auto swell del Crescendo ai glitch dell'octaver analogico Nether, otto nuovi pedali TC Electronic sono protagonisti di altrettanti video dimostrativi.
Otto video ufficiali mostrano i nuovi pedali TC Electronic incentrati su circuiti tradizionali e sonorità della vecchia scuola. Fanno parte della collezione presentata alla fine del 2016 con lo slogan "Smorgasbord of Tones" che raccoglie stompbox semplici e diretti, facili da usare e con un'attenzione alla cifra sul cartellino senza rinunciare alla qualità e alla solidità.
Gli chassis in metallo piegato, puliti nell'estetica e tutti con switch true bypass, celano dei circuiti molto diversi dagli standard a cui TC ha abituato i propri fan. Non ci sono Toneprint, ma circuiti per lo più analogici ispirati ai classici del suono chitarristico, dai best seller di ogni epoca a vere rarità per fanatici del genere.
Per l'ondata di modelli in arrivo con l'autunno 2017, il laboratorio danese ammicca a modulazioni, saturazioni e complementi vari per tutti i gusti, corredando ogni nuova uscita da un video introduttivo che ne illustra le caratteristiche principali.
El Mocambo Overdrive è l'immancabile reinterpretazione dell'overdrive più famoso che la chitarra elettrica abbia conosciuto. Lo chassis è bianco, ma i riferimenti al pedale verde per eccellenza sono evidenti.
Facile da individuare è anche l'ispirazione dietro l'Honey Pot, il fuzz di casa con controlli di Tone, Volume e Sustain. Perfetto per il rock alternative anni '90 o per suoni carichi di sustain che ammiccano a tratti al mondo dei sintetizzatori, è ideale per l'abbinamento con un amplificatore già sul limite del breakup.
L'interfaccia del 3rd Dimension Chorus può spiazzare chi è abituato a manopole e switch in quantità per le proprie modulazioni. Qui TC, nell'ispirarsi a un gigante degli anni '80, ha piazzato solo quattro pulsanti, ognuno impostato su una precisa sonorità raggiunta attraverso un circuito analogico basato su bucket brigade device. L'utente può attivarne uno o più insieme per sommare le modulazioni fino a 16 impostazioni differenti dai chorus più delicati a quelli più invasivi.
Ancora più semplice è l'approccio dell'Eyemaster, un distorsore estremo da heavy metal con manopole di Gain e Volume. Niente controlli di tono, ma un debole per finire nel send return dell'amplificatore e sfornare così un suono ancora più duro e potente.
Se si usa una distorsione importante come l'Eyemaster, contare su un noise gate all'altezza è fondamentale. L'Iron Curtain, con controlli di Threshold e Decay, fa proprio questo e promette di servire le esigenze di chi cerca un noise gate aggressivo e netto per i propri riff hi-gain quanto per chi vuole una coda più morbida e attenta alla dinamica per le parti melodiche.
Parlando di manipolazione del volume, chiusura e apertura, non poteva mancare all'appello un tremolo. Il Choka è immediato nell'uso grazie ai controlli di profondità e velocità, e consente di definire l'escursione dell'effetto con un terzo potenziometro indicato come LFO, che modella l'onda tra una quadra e una triangolare.
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In TC si sono divertiti alquanto a giocare con i livelli del segnale, e hanno deciso di fare l'occhiolino a una vera rarità del mondo dell'effettistica. Il Crescendo genera l'effetto swell che molti musicisti ricreano destreggiandosi con la manopola della chitarra mentre suonano o con un pedale volume. I più fortunati si sono accaparrati qualche edizione vintage di un effetto che ricreava in automatico tale processo, e ora TC la restituisce al grande pubblico con una versione accessibile e facile da usare. Il Crescendo ha i soli potenziometri di Sensitivity e Attack, e ricorre a una circuitazione puramente analogica.
Il Nether è l'octaver del gruppo, anche lui analogico per restituire le sonorità monofoniche e ricche di glitch che caratterizzano la categoria. Chi preferisce trasposizioni pulite e cristalline ha l'imbarazzo della scelta nel catalogo TC, e ora c'è del pane anche per i denti di chi richiede le vibrazioni possenti e a tratti confuse di un circuito analogico fino a due ottave inferiori rispetto al segnale originale.