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NG2 il Fuzz secondo Cornish
NG2 il Fuzz secondo Cornish
di [user #116] - pubblicato il

Nello studio di Michele ci sono un sacco di oggetti speciali, quasi feticistici. Tra le chitarre, i processori e gli amplificatori trovano spazio i tre pedaloni grigi marchiati Cornish, una garanzia in fatto di effetti. L’NG2 non è una novità, ma non ci siamo certo tirati indietro dal farvelo ascoltare per bene.
L’NG2 è un fuzz ideato per simulare il sound di un ampli pronto per una morte imminente (Imminent Amp Death sul sito del produttore). Grazie ai differenti stadi di cui è composto il circuito si può scegliere quante ore di vita regalare al povero amplificatore ipotetico. Il primo stage è un linear Drive (controllato dalla manopola dedicata) con un guadagno di 26dB. Il secondo invece è un preamp stabilizzato al germanio che messo alle corde dal primo si riversa sul terzo e ultimo passaggio che è cil cuore del circuito, la parte che simula un amplificatore pronto a spegnersi a causa di un bias errato o un danno alle valvole o ai trasformatori. Il controllo di Sustain invece si occupa di regolare il volume che entra nel terzo stadio di guadagno e, come dice Cornish, può andare da “valvole stanche” a “valvole sciolte”. 

Volume e Tone invece si dedicano a regolare il sound globale per adattare il pedale allo strumento e all’ampli. 

Come sempre la qualità che traspare è elevata così come le dimensioni e il peso che sono davvero da record. Da guinness ovviamente anche il prezzo che nemmeno sull’usato riesce a sembrare abbordabile. 

NG2 il Fuzz secondo Cornish

Come avevamo già detto per l’SS3 è inutile stare a disquisire su questi dettagli, i Cornish sono così prendere o lasciare. Siccome abbiamo optato per la prima, accendiamolo schiantandolo dentro la Marshall con una Fano e una bella coppia di P90. 

L’idea di amplificatore pronto a esplodere si affaccia subito. Il suono carico e scoppiettante che esce dai coni sembra davvero il canto del cigno di un set di finali pronto a sciogliersi, un sound che esalta e che non finisce come quello originale in una nube di fumo bianchiccio e puzza di bruciato. 

L’NG2 però non è solo questo. I quattro controlli chicken-head permettono di cambiare radicalmente il suono passando da un leggero fuzz appena appena accennato, quasi un boost sporco fino a suoni compatti e squadrati, delle vere onde quadre a tratti quasi fastidiose. 

La magia di questo pedale da mezzo metro, però, sta tutta nel fatto che anche con i settaggi più estremi l’anima dello strumento resta sempre evidente, chiara e riconoscibile, ma ancora più esaltante è lo scoprire l’intelligibilità delle note anche quando sustain e drive sono a ore 3. 



L’NG2 non è un pedale per tutti. Questo non per il prezzo, o per le dimensioni, ma perché va indagato, studiato e messo a punto per la propria strumentazione. Non è un effetto prêt-à-porter, plug and play, ha bisogno di essere coccolato e sperimentato. Una volta trovata la giusta amalgama però sarà difficile separarsene. Certo prima bisognerà trovare il coraggio di scucire l’assegno. 
 
effetti e processori ng2 pete cornish
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di kelino [user #5]
commento del 05/01/2018 ore 08:55:26
Roba modaiola. 😎
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di Floyd [user #143]
commento del 05/01/2018 ore 09:08:03
L'NG-2 non è proprio il mio pedale Cornish preferito, troppo scorreggione sui bassi, troppo confuso, ma per chi cerca proprio questi suoni, sicuramente sarà una manna.
Io possiedo diversi pedali di Mr PJ, e adoro il suo P-1 e P-2, due fuzz molto diversi ma sempre di derivazione Big Muff, l'SS-3, che mi accompagna da oltre un decennio ormai e che è diventato un punto fermo della mia board, e infine l'OC-1, compressore ottico con controllo di blend, che a mio avviso ha nel blend proprio il punto di forza, restituendo grande sustain senza penalizzare la dinamica della plettrata e snaturarte in alcun modo il timbro dello strumento.
I pedali di Mr. Cornish sono sicuramente cari, ma la qualità e sopra gli standard dei normali pedali "boutique", così come la garanzia a vita offerta a patto che non si rompano i sigilli.
Altra caratteristica di questi pedali è il fatto di avere due buffer di assoluta qualità, e per un motivo ben preciso: bisogna tener conto sia dell'impedenza ottimale di ingresso del circuito del pedale, sia dell'interfacciamento dello stesso con il resto della catena, che il pedale sia acceso o spento. Questo complicato sistema di buffering-switching ha il suo costo, ma quando si inserisce uno di questi pedali in una catena effetti, fa la differenza. °Un qualsiasi fuzz al germanio ad esempio, siamo costretti a metterlo come primo pedale in catena, altrimenti suona male. questo accade proprio per il problema delle impedenze in ingresso al pedale stesso, che se troppo basse, lo fanno suonare male.
Il gioco vale la candela? secondo me si.
Per i meno esperti ricordo che l'accoppiamento delle impedenze giusto, fa la differenza tra una pedaliera che suona alla grande e una che suona in maniera mediocre, a prescindere dalla qualità dei pedali contenuti al suo interno!
buon weekend a tutti
Floyd
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 05/01/2018 ore 09:48:59
Nulla da disquisire sulla qualità dei pedali che è il punto di riferimento anche per tutti gli autocostruttori e non voglio neppure parlare di rapporto/qualità prezzo perché è un discorso già fatto mille volte, ma affermare che il buffering-switching Cornish faccia impennare i costi non è giusto perché i due buffer "a là Cornish" sono due circuiti semplicissimi che annoverano un solo componente attivo (peraltro un transistor al silicio che costa poche decine di eurocent), lo schema lo si trova su tutti i siti di DIY di pedali. Dopodiché quando si compra un costosissimo Cronish si pagano le idee ed il blasone, ed è anche giusto che sia così.
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di Floyd [user #143]
commento del 05/01/2018 ore 10:36:15
Finora non ho visto nessun pedale che abbia il sistema di switching-buffering come un Cornish. so benissimo che ormai è stato fatto il reverse engineering di alcuni dei suoi pedali, ma, come hai giustamente scritto, il progetto ha il suo valore, a prescindere dal costo della componentistica usata. I buffer economici di Cornish suonano molto meglio del classico buffer a integrato Tl071 o similari.
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 05/01/2018 ore 12:04:25
Anche questa tua ultima affermazione mi sembra controvertibile: in commercio (ne producono anche alcune aziende italiane di cui su Accordo si possono trovere abbondanti informazioni) si trovano ottimi buffer basati su circuito integrato che suonano divinamente. Il buffer è un circuito semplicissimo e se il progetto è stato pensato bene e si sono scelti i componenti giusti non può che essere altrimenti, non è scienza missilistica, è elettronica di base.
Cornish a differenza di tanti (e per primo, quindi chapeau) è stato il primo a mettere i buffer sia all'ingresso del pedale che dell'effetto ed è un esempio classico di uovo di Colombo; ottima idea ma non gridiamo al miracolo.
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di Floyd [user #143]
commento del 05/01/2018 ore 12:29:07
non parlo di produzione di buffer, parlo di un sistema di switching che non ho visto in altri pedali. se hai visto le immagini dei Cornish usati per il reverse engineering sai di cosa parlo. E' un sistema abbastanza complesso, tanto che allo switch è collegato un circuito apposito, proprio una piccola pcb dedicata!
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 05/01/2018 ore 13:14:33
Il circuito collegato al switch è il buffer all'ingresso del pedale (e quindi rimane sempre attivo, anche quando l'effetto è disattivato), inoltre c'è un buffer anche all'ingresso dell'effetto: niente di complicato, solo due buffer gemelli. Sul fatto che funzioni meglio di quelli tipo Boss, ad esempio, non ci piove: il switching tipo Boss è una chiavica immonda ed è tra l'altro uno dei motivi per cui il true-bypass ha preso piede. Cornish però (e mi trova d'accordissimo) è sempre stato contro il true-bypass perchè se metti in conto una catena di pedali true-bypass, il cavo che va alla chitarra e quello che va all'amplificatore l'effetto netto e che si suona con un cavo lunghissimo che collega appunto la chitarra ampli con conseguente deterioramento del sagnale.
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di Floyd [user #143]
commento del 05/01/2018 ore 13:38:42
Con il sistema Cornish, ogni pedale viene isolato in catena e funzionerà sempre bene e sempre uguale in qualsiasi posizione lo si piazzi, questo mi ha aiutato a creare una catena effetti esente da problemi di accoppiamento di impedenza, grazie all'intervallo mirato del posizionamento dei pedali Cornish nei punti critici: la catena inizia bufferizzata con il compressore OC-1, dopo il Tube Driver che ha un'impedenza di uscita piuttosto elevata ho messo l'SS-3 che mi risolve il problema.
morale della favola è che l'uso sapiente di pedali bufferizzati e true bypass risolvono anche i problemi di resistenza e capacità dei cavi di connessione e del misero collegamento dei jack.
Rispondi
di jack182 [user #41282]
commento del 05/01/2018 ore 09:11:25
Sulla qualità ovviamente non si discute. Sul prezzo c'è da dire che i rivenditori non autorizzati rincarano di circa 200-300 euro lo street price rendendo questi prodotti inavvicinabili. Questo ng2 ha un prezzo di 418 sterline che in euro fa circa 470, prezzo elevato ma non impossibile. Siamo in linea con i vari Vemuram, D*a*m, ecc. Inoltre mi pare che ora i tempi di attesa sui prodotti standard siano di 4-6 settimane, con poca attesa ci si porta a casa questi gioielli nuovi risparmiando un bel pò rispetto ai prezzi folli dei negozi e dell'usato. Io ci sto facendo un pensierino per il P2. Complimenti come sempre per il video recensione sempre al top!
Rispondi
di qualunquemente1967 [user #39296]
commento del 05/01/2018 ore 10:01:14
Un pedalino non puo' costare cifre del genere ! Ma stiamo scherzando?!!! Pura follia ! Cornish numero 1 per marketing !👋👋I
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di ADayDrive [user #12502]
commento del 05/01/2018 ore 12:09:00
Secondo me Cornish è il tipico caso in cui "hanno fatto tutto gli altri", nel senso che lui non ha mai fatto altro che produrre ottimi pedali, pubblicizzarli e venderli. Se poi trova gente disposta a sborsare cifre folli è perché è diventato (anche con dei meriti, per carità) una leggenda dell'effettistica, ma a livello di marketing non mi sembra che abbia inventato cose rivoluzionarie... Sui siti di tutti i costruttori alla fine ci sono scritte le stesse cose, tipo "quest'overdrive garantisce una dinamica straordinaria" oppure "questo booster ha un'incredibile risposta al tocco" e così via...
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 05/01/2018 ore 20:38:56
Mah, nessuno dei mega-guru ha mai fatto chissà che marketing aggressivo: anche del Klon che promozione c'è stata? E' tutto basato sul passaparola e sull'endorsement spontaneo. Che è poi quello che dona lo stato di megaculto, perchè gli endorsement pagati sono un pò stantii, diciamolo, con il chitarrista di turno che guarda il pedale incredulo e fa "amazing.."
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di Floyd [user #143]
commento del 05/01/2018 ore 12:32:30
Si ricade sempre nel solito discorso del prezzo, e non si indaga invece nell'effettiva qualità del pedale. Per capire un Cornish però, non basta sentire una clip, bisogna suonarlo.
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di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 05/01/2018 ore 12:59:43
Tralascio il discorso sui prezzi, visto che c'è chi chiede cifre simili per cagate pazzesche.
Le dimensioni sono sempre generose, una volta eravamo abituati a EHX con certi bestioni e ora c'è Moer, ma alla fine anche se si poteva stare in spazi minori si vede che Cornish voleva lavorare comodo. Certo non si può avere troppi pedali enormi se no la pedaliera diventa una cassa da morto...
Il suono del NG2 non mi piace, preferisco anch'io i simil muff P1 e P2 o l'SS3, anche se conosco pedali che suonano meglio per i miei gusti. Se dovessi cercare un suono fuzzoso distrutto o lowfi andrei su Devi Ever o DBA o altro. Non mi stancherò mai però di discutere il sistema di bypass di Cornish. Per me quando un pedale è spento la IN va alla OUT e il circuito a terra, punto. Non è possibile che sia legato ad una o più parti di circuito sempre attive. Potrei usare un sistema con controller midi, ma non può essere una costrizione.
Poi c'è chi usa prevalentemente suoi pedali e gli piace il tutto, amen :D
Per il buffer posso dire che avendolo provato da solo in sistemi ad esclusione, confrontandolo con altri buffer basati su operazionali ho trovato i secondi migliori.
Certo un buffer può avere una specifica costruzione se inserito in un determinato circuito, ma se considerato a sè solo come buffer non mi ha fatto gridare al miracolo.
Preferisco una migliore definizione di tutte le frequenze, una buona linearità rispetto al suono originale e soprattutto lo scopo per cui esiste il buffer, sopperire alla perdita di segnale in lunghe catene effetti e con l'uso di lunghi cavi.
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 05/01/2018 ore 13:49:47
io di buffer singolo di Cornish ho avuto l'LD-1, e confrontato con Buffer blasonati (non voglio fare i nomi) in termini di trasparenza l'ho trovato migliore, e anche l'influenza negativa che i buffer hanno su certi pedali con il Cornish era minore. Tutto testato con sistemi ad esclusione, inserendo ciascun buffer in un looper passivo true-bypass.
l'ho tolto dalla pedaliera quando ho inserito il compressore OC-1 sempre Cornish, che già aveva i buffer on-board.
Per quanto riguarda il suono, allora non discuto i gusti personali, ci mancherebbe. A me gustano molto perchè i miei suoni sono orientati in una direzione che si può evincere dal nickname, e su amplificatori Hiwatt suonano molto bene!
Per altri generi, anche io uso altri pedali (soprattutto il BE-OD che adoro).
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 05/01/2018 ore 15:24:22
Indubbiamente per suoni "gilmouriani" non puoi sbagliare 😁
In varie prime prove che ho fatto le differenze erano alquanto minime, c'erano ma potrei quasi definirle "personali".
Poi ho alzato il tiro con cavi molto lunghi, che certo non è detto servano, e già la storia cambiava. Già qui alcuni buffer operazionali mi hanno dato una resa migliore. Se poi entriamo in ambito "pazzie da studio", il test finale che ho fatto mi ha sbalordito...
Con alcune prove di reamping dove necessitavo per forza di cose di uscita trafo-isolata mi è cascata la mandibola sentendo quanto alcuni buffer finora perfetti, compreso un mio vecchio circuito, morissero in seguito a questo utilizzo. Frequenze adios! 😁
Ora uso un circuito ben più potente e la resa è paradossalmente superiore a quella ottenuta con un cavo corto e senza isolamento... 😙
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 05/01/2018 ore 16:34:52
Adesso cosa usi?
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 08/01/2018 ore 12:31:10
È un sistema di buffer con due opamp duali della burrbrown molto hifi e con trasformatore di isolamento finale, che uso per il mio scopo (reamping o uscita isolata verso un secondo ampli/tuner) per un progetto più complesso che sto sviluppando, infatti questo circuito è solo la prima parte di una pcb ben più generosa. Il trafo aggiunge una buona porzione di bassi, ma anche da solo il circuito di buffer fa veri miracoli ;D
Non è al momento un prodotto che vendo e non voglio farmi pubblicità così, magari scrivimi (la mail la trovi sul mio sito) ;)
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di Floyd [user #143]
commento del 08/01/2018 ore 13:03:32
interessante, qual'è il tuo sito?
Rispondi
di Floyd [user #143]
commento del 08/01/2018 ore 13:04:14
trovato! ;-)
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 05/01/2018 ore 15:02:51
Cornish ha un senso dell'umorismo che spesso manca! Uno studio ben attrezzato ne ha i mezzi ne dovrà avere uno. Lo vedo per musica psichedelica Flower Power / Jimi Hendrix - c'erano 3 stack in palco di cui perlomeno 1 era standby, casomai... Poi quelli del Punk / Grunge.
A me è capitato di suonare in chiesa per un funerale (!) con un Peavey a basso volume improvvisamente pronto al funerale suo. Sound da NG-2. Ho chiesto scusa dopo, ma nessuno ha capito di cosa parlavo...
Rispondi
di giambibolla [user #5757]
commento del 05/01/2018 ore 19:38:18
500 pound e lo devi pure coccolare...
Rispondi
di MicStone [user #20095]
commento del 05/01/2018 ore 19:48:
In effetti scorreggia come un ampli che sta per collassare....
Rispondi
di RedRaven [user #20706]
commento del 05/01/2018 ore 20:51:50
Ha quel suono che in una demo è attraente, e poi quando ce l'hai a casa non sai mai come usare. Troppo slabbrato, troppo gated. Comunque, se prendo il mio Fuzz face, lo apro, e giro il trimpot del bias mettendolo bassissimo ottengo sostanzialmente questo suono, per larga misura. Se si vuole qualcosa di questo tipo, Devi Ever fa infinite variazioni sul tema. Non entro nel discorso prezzo / qualità del buffer e simili, ma mi chiedo quanto realisticamente siano affollate queste pedaliere, e quanto lunghi i cavi.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 06/01/2018 ore 10:34:22
Se Gilmour avesse usato il fuzz che costruii a 12 anni col kit di Nuova Elettronica, adesso potrei venderlo a 500 euro.
Rispondi
di screamyoudaddy [user #37308]
commento del 08/01/2018 ore 12:35:41
Capisco che Cornish mettendo buffer nei suoi pedali garantisce un segnale integro in una pedaliera, lo faccio anch'io con alcuni miei prodotti (anche se il buffer è attivo solo a pedale acceso), ma preferisci un sistema true-bypass dove al massimo decido io se e quale buffer utilizzare, dove posizionarlo e soprattutto ne userei uno solo fatto bene che basta anche per pedaliere grandi. Non dimentichiamoci comunque che anche con pedali non TB tipo Boss un buon buffer risolleva il segnale e aiuta a colmare quello che giustamente è stato definito un buffer orrendo dentro i Boss ;)
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