di redazione [user #116] - pubblicato il 19 gennaio 2018 ore 07:30
Lo studio di Michele Quaini ospita una bella collezione di amplificatori vintage. Questa volta abbiamo messo alla prova un Selmer dei primi ’70, 50 watt su EL34, un riverbero e tanta cattiveria. Il tutto con una squisita cassa Wem del periodo.
Il Selmer Treble n Bass è un amplificatore costruito a cavallo tra gli anni ’60 e ’70. Sfrutta una coppia di EL34 nel finale con tre ECC83 nella sezione di preamplificazione. Sul pannello frontale realizzato in metallo grigio troviamo tutti i controlli necessari per gestire i due canali del Selmer, uno dedicato alla chitarra e uno al basso, ovvero alti, bassi e volume. Per controllare meglio l’eq abbiamo a disposizione anche un controllo per la presence.
È una testata enorme, i tecnici negli anni ’70 si son presi tutto lo spazio che volevano, senza fare complimenti e anche in quanto a peso non è certo messo male. Poco importa però perché il Selmer è perfetto per essere messo in sala di registrazione con il volume a manetta.
La timbrica è marshallosa, acida e cattiva quanto basta, con una riserva di gain niente male, a patto che sia abbia un posto dove poter mettere la manopola del volume oltre il 10.
La differenza tra i due canali è marcata, soprattutto sulle basse. Inutile dirlo, essendo il secondo canale dedicato ai quattro corde, ha una spiccata vocazione a far vibrare i coni su frequenze non molto care alla chitarra. Questo però si traduce in un sapore davvero interessante quando si rimane sui suoni puliti. Puliti per modo di dire, ovviamente, ma in grado di reggere anche una bella coppia di humbucker come quelli della 335 di Michele.
Il Selmer è un amplificatore vintage sorprendente. Ce lo si può portare a casa con una spesa nemmeno troppo elevata, ma per sfruttarlo al meglio bisogna poterlo usare a 3/4 del volume, cosa non certo facile con un 50watt. È divertente, cattivo, ma anche cicciotto quando serve, vintage si ma nemmeno troppo sotto certi aspetti. Se vi capita di trovarne uno provatelo, è una goduria.