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Yamaha Revstar RS502: impressioni
Yamaha Revstar RS502: impressioni
di [user #34418] - pubblicato il

Pickup P90 e hardware satinato, la Revstar RS502 conferma la capacità di Yamaha di confezionare strumenti di pregio con rapporto qualità-prezzo vantaggioso.
Per noi tutti è una continua escalation (si spera sempre verso l'alto) alla ricerca del "suono che abbiamo nella testa". E solo tra di noi chitarro-maniaci possiamo capirci quando parliamo di questa cosa, quindi non c'è bisogno che io ve la spieghi perché saprete bene di cosa parlo. Questa escalation comporta spesso un notevole esborso di denaro, ma per fortuna non sempre. A volte si possono avere delle piacevolissime sorprese, anche dagli occhi a mandorla nel mio caso, e anche dopo che ti sono passate tra le mani non poche americane di razza.
Tutta la serie Revstar (trovate un articolo dedicato anche qui su Accordo) mi colpì fin da subito, a catalogo, e posso dirmi del tutto soddisfatto ora che ne ho una a casa. Quella che ho scelto io è la RS502, ponte fisso e P90.

Yamaha Revstar RS502: impressioni

Come è fatta
Dannatamente bene. Il body è il classico e super-collaudato sandwich di mogano (in tre pezzi molto ben accoppiati: è possibile vedere le giunzioni solo in controluce e aguzzando lo sguardo) e acero per il top (bello spesso, circa un centimetro). Il manico incollato è in mogano, tre pezzi, ma non di tipo 'scarf-neck' (con giunzioni su paletta e tacco) ma bensì tre pezzi incollati per il verso longitudinale. Scelta questa che consente di contenere le spese sulla materia prima ma al contempo non rinuncia a solidità e fermezza strutturali dell'insieme. Una vera chicca. La tastiera è in palissandro, di grana fitta e regolare, con segnatasti dot dello stesso colore del binding che contorna tutta la chitarra, body, tastiera e paletta. La posa dei tasti - jumbo - è perfetta e ottimamente rifinita sui bordi. 
Il wiring è efficiente e pulito, il vano elettrico schermato di sopra e di sotto, e i pot funzionano sorprendentemente bene: il volume è lineare su tutta la sua corsa, e il tono è di tipo push-pull con filtro in gamma bassa quando attivato.
I P90 ruggiscono, nessun rimpianto per quelli della mia Les Paul 50's Tribute. Suonano sempre croccanti e definiti.
Notevole anche il ponte top-wrap, fermissimo, preciso nelle regolazioni, e fusione perfetta senza sbavature. E anche la particolare finitura sabbiata (comune per tutto l'hardware) è molto bella (l'effetto è migliore dal vivo che in foto).

Yamaha Revstar RS502: impressioni

Addosso
Sia in piedi sia da seduti, la chitarra è perfettamente bilanciata, non cade giù e non rischiate di prendere la paletta su un occhio (succede, credetemi). E questo è in assoluto un bene, perché non è un peso piuma: la mia ferma l'ago della bilancia sui 3,8kg, ma è in linea con le chitarre dello stesso tipo (la mia ultima Les Paul pesava 3,7kg, senza camere tonali).

Come suona
Io la definirei una chitarra "Hi-Fi", nel senso che è molto fedele nella risposta e dinamica al tocco. Non aggiunge e non toglie niente a quello che tu fai con le mani. Non è orientata verso nessun genere particolare, ci si può far bene un po' tutto secondo me. L'attacco sulle note è deciso, massiccio, fermo, granitico. Perfetto per me e per i suoni che cerco io (canale clean e volume sparato al massimo, quando si può). Non segnalo prevalenze di frequenza, né in gamma bassa né alta, ed è colorata ma non troppo. Bilanciata. Gli accordi aperti sono una libidine.

Yamaha Revstar RS502: impressioni

Prime e anche ultime personalizzazioni sono state le clip-lock DiMarzio, upgrade del capotasto (originale in plastichina sostituito con un GraphTech) e cover truss-rod in argento sterling con finitura brunita (lo faccio sempre su tutte le mie chitarre). E un adesivo. Mai messo prima d'ora un adesivo su una chitarra ma, secondo me, qui ci stava.

Yamaha Revstar RS502: impressioni

Se ve ne capita una sotto mano, fateci un giro.
chitarre elettriche gli articoli dei lettori revstar rs502 yamaha
Link utili
Yamaha Revstar su Accordo
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di Inglese [user #31999]
commento del 04/02/2018 ore 12:54:02
Bella. Una delle poche chitarre di serie che lascia un po' indietro i soliti richiami estetici e ha trovato un equilibrio di forme che mi piace proprio.
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 04/02/2018 ore 13:14:08
Sembrano chitarre fatte davvero bene, Yamaha del resto è una garanzia.
Avrei solo preferito che le avessero fatte più leggere, tipo SG.
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 04/02/2018 ore 15:09:56
Anche se ormai suono quasi esclusivamente da seduto, devo dire che anche a me un chiletto in meno non mi sarebbe dispiaciuto, anzi. Ma penso anche che siccome in Yamaha le chitarre le sanno fare, devono esserci delle ragioni (che io non conosco) se il body ha un dato spessore e quindi peso. Del resto, come ho scritto, come peso è allineata con le altre chitarre della stessa tipologia body mogano con top acero (la sg non ha il top in acero quindi non è paragonabile).
Rispondi
di Sykk [user #21196]
commento del 04/02/2018 ore 20:10:35
ok mi hai convinto, compro un'altra SG, sempre Epiphone però
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 04/02/2018 ore 13:37:36
Bella,è quella che ho provato io (verde) me la volevo portare a casa ma ho già la LP con i P90,gran chitarra comunque! Complimenti :-)
Rispondi
di umanile [user #42324]
commento del 04/02/2018 ore 14:06:07
anche a me le revstar piacciono molto.
Rispondi
di MicStone [user #20095]
commento del 04/02/2018 ore 16:43:2
Molto bella...
Rispondi
di wo utente non più registrato
commento del 04/02/2018 ore 19:31:02
Sempre piaciute queste Revstar, senza adesivo però :-)
Bella recensione
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 04/02/2018 ore 19:40:00
Non puoi capire.. guarda che l'adesivo è la cosa più bella.... ;-)
Scherzi a parte.. grazie.
Rispondi
di adriphoenix [user #11414]
commento del 05/02/2018 ore 09:34:52
Superba! ...è un po' che l'ho puntata, proprio come la tua, ma fatico a trovarla in giro per provarla come si deve, ho provato e riprovato le serie con gli humbucker, ma il richiamo dei P90 è molto forte! Goditela!
Rispondi
di dale [user #2255]
commento del 05/02/2018 ore 09:45:05
Bella, Yamaha è una garanzia, non ho mai ceduto finora anche se la sa2200 mi tenta parecchio, ma alla fine torno sempre alla 335.
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 05/02/2018 ore 09:56:39
Bella, elegante (prima dell'adesivo, lasciamelo dire) ed essenziale, tutta qualità.
I Jap in quanto a coniugare eleganza e minimalismo sono da sempre maestri indiscussi, come i loro splendidi mobili.
Complimenti, ottimo acquisto.
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 05/02/2018 ore 12:58:32
Voi continuate a non capire...
Con l'adesivo (quel bellissimo, intonatissimo, e anche steso molto bene, adesivo...) la chitarra suona meglio. Guadagna in attacco e anche in sustain.
;-)
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 05/02/2018 ore 15:39:57
Hai ragione, ma aumenta il peso....;-)
Rispondi
di SHENANDOAH1980 [user #10847]
commento del 05/02/2018 ore 11:51:47
Trovo che l’intera serie sia composta da buoni strumenti, soprattutto i modelli più economici, con finiture e criteri costruttivi da chitarra pro.
La vedo parecchio come una cugina della Yamaha SG, che possiedo, e considero uno strumento grandioso.
Ma, leggendo il nome, e guardando le immagini, possibile che solo io non ci veda alcuna originalità di forme e che la signora mi ricordi molto queste?
vai al link
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Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 05/02/2018 ore 12:53:4
Mi pare più plausibile che siano quegli altri ad essersi ispirati, per concetto e forme, alla più classica Sg, chitarra che Yamaha produce dal 1966, che non il contrario.. ;-)
Cmq grazie della segnalazione, anche queste Reverend sembrano interessanti..
Rispondi
di 77casual [user #25849]
commento del 05/02/2018 ore 19:15:31
È originale nel suo "vorrei ma non posso"...il fascino a mio avviso è tutto lì, è evidente che sia ispirata alla cugina yankee, ma si è ritagliata un posto tutto suo...ma l'aggettivo che più gli si addice è: sobria (eccetto l'adesivo) :)
Complimenti e auguri per la bimba ;)
Rispondi
di lietoofine [user #44803]
commento del 06/02/2018 ore 09:27:33
Ho visto la recensione che ne hanno fatto quelli di Andertons..dicevano che la particolare finitura del body fà in modo che le ditate/manate siano molto difficili da eliminare. Hanno ragione?
Bellissima comunque, sto cercando di vendere una delle mie tele per comprarne una.
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 06/02/2018 ore 12:55:32
"dicevano che la particolare finitura del body fà in modo che le ditate/manate siano molto difficili da eliminare. Hanno ragione?"
Un po' si.. ma di una chitarra così non te ne preoccupi più di tanto. Almeno non io. Cioè.. nell'insieme, ha un look, un colpo d'occhio non da bella signora, ma piuttosto da ragazzaccia.
Comunque, basta un panno appena inumidito e torna come nuova, e
le ditate vengono via.
Rispondi
di scrapgtr [user #12444]
commento del 06/02/2018 ore 17:34:09
Ho la versione verde con l'attaccacorde in alluminio montato su molle e il ponte tune o matic. E' notevole la differenza tra i due modelli, per il resto del tutto identici: quella con il sistema ponte/attaccacorde ha una risonanza tutta particolare, simile alle chitarre con il Bigsby, l'altra è più diretta e immediata. Confrontando direttamente i due modelli si capisce perché alcuni chitarristi che non usano il vibrato preferiscono averne comunque uno (Bigsby o Fender che sia) sulla propria chitarra ed altri no, oppure perché tra i cultori della 335 ci sono gli irriducibili sostenitori dello stop tailpiece e i fans del trapezio.
Sono comunque entusiasta della Revstar, che a mio parere ha un rapporto qualità prezzo incredibile (tenuto conto anche della qualità della custodia imbottita davvero robusta e ben fatta in dotazione ai modelli oltre i 500 €), un'estetica sufficientemente personale che riesce a coniugare originalità e richiami alla tradizione di casa Yamaha (per una volta priva di quel non so che di esteticamente inappropriato che caratterizza molte elettriche Yamaha), la tastiera più bella che mi sia capitato di vedere su una chitarra economica (mi riferisco tanto alla qualità del legno quanto alla realizzazione) e una notevole versatilità sonora (ero scettico sul filtro attivabile con il potenziometro push pull del tono, invece lo uso moltissimo).
Anch'io ho però dovuto cambiare il capotasto (il mio si è proprio rotto in corrispondenza del mi basso montando le corde).
Non parlerei peraltro, come ha fatto qualcuno, di "vorrei ma non posso" rispetto alla Les Paul (o alla stessa Yamaha SG): il body piatto, i controlli semplificati e il selettore stile Fender, insieme al filtro passa alti che sostituisce il più diffuso coil tap, la rendono uno strumento semplice e diretto, più vicino alla filosofia Telecaster che alle raffinatezze di casa Gibson, e la campagna pubblicitaria di lancio delle Revstar con i suoi riferimenti alle moto "cafè racer", richiamate anche nell'estetica dei modelli più caratteristici, è proprio rivolta ad un pubblico che nulla ha a che vedere con quello della Les Paul, tanto che la RV620, la Revstar più simile allo storico modello Gibson, è collocata a metà gamma ed è la meno pubblicizzata.
Ritengo in ogni caso che in un mercato ormai caratterizzato dalla riproposizione del passato (i grandi classici Gibson e Fender sono ormai prodotti in tutte le fasce di prezzo, dall'entry level al custom shop, e gli altri costruttori si buttano sul retrò a tutti i costi) le due diverse RV502 e la RV820, con il loro design moderno ma non troppo e la loro linea allo stesso tempo familiare ed originale e la loro estrema funzionalità siano tra le più interessanti solid body uscite negli ultimi anni.
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 06/02/2018 ore 19:00:14
Sono d'accordo su tutta la linea, ovviamente..
In particolare sul 'vorrei ma non posso'.. (vuole chi? e non può chi e cosa? ...)
Ho avuto modo di provare bene anche la tua, in negozio c'era. Le mie orecchie non hanno percepito differenze importanti, alla fine ho preferito la mia perchè mi piace molto il sistema ponte senza stoptail, e il colore nero. Sul resto, chitarre bellissime entrambe, secondo me.
Dovremmo tenerci in contatto penso, mi sa che siamo i minoranza con queste Revstar, potrà essere utile scambiarci opinioni e/o consigli. Anzi avrei già da chiederti delle cose...
Ti aggiungo tra le 'persone che seguo'.
Rock on.
Rispondi
di scrapgtr [user #12444]
commento del 06/02/2018 ore 17:34:29
Ho la versione verde con l'attaccacorde in alluminio montato su molle e il ponte tune o matic. E' notevole la differenza tra i due modelli, per il resto del tutto identici: quella con il sistema ponte/attaccacorde ha una risonanza tutta particolare, simile alle chitarre con il Bigsby, l'altra è più diretta e immediata. Confrontando direttamente i due modelli si capisce perché alcuni chitarristi che non usano il vibrato preferiscono averne comunque uno (Bigsby o Fender che sia) sulla propria chitarra ed altri no, oppure perché tra i cultori della 335 ci sono gli irriducibili sostenitori dello stop tailpiece e i fans del trapezio.
Sono comunque entusiasta della Revstar, che a mio parere ha un rapporto qualità prezzo incredibile (tenuto conto anche della qualità della custodia imbottita davvero robusta e ben fatta in dotazione ai modelli oltre i 500 €), un'estetica sufficientemente personale che riesce a coniugare originalità e richiami alla tradizione di casa Yamaha (per una volta priva di quel non so che di esteticamente inappropriato che caratterizza molte elettriche Yamaha), la tastiera più bella che mi sia capitato di vedere su una chitarra economica (mi riferisco tanto alla qualità del legno quanto alla realizzazione) e una notevole versatilità sonora (ero scettico sul filtro attivabile con il potenziometro push pull del tono, invece lo uso moltissimo).
Anch'io ho però dovuto cambiare il capotasto (il mio si è proprio rotto in corrispondenza del mi basso montando le corde).
Non parlerei peraltro, come ha fatto qualcuno, di "vorrei ma non posso" rispetto alla Les Paul (o alla stessa Yamaha SG): il body piatto, i controlli semplificati e il selettore stile Fender, insieme al filtro passa alti che sostituisce il più diffuso coil tap, la rendono uno strumento semplice e diretto, più vicino alla filosofia Telecaster che alle raffinatezze di casa Gibson, e la campagna pubblicitaria di lancio delle Revstar con i suoi riferimenti alle moto "cafè racer", richiamate anche nell'estetica dei modelli più caratteristici, è proprio rivolta ad un pubblico che nulla ha a che vedere con quello della Les Paul, tanto che la RV620, la Revstar più simile allo storico modello Gibson, è collocata a metà gamma ed è la meno pubblicizzata.
Ritengo in ogni caso che in un mercato ormai caratterizzato dalla riproposizione del passato (i grandi classici Gibson e Fender sono ormai prodotti in tutte le fasce di prezzo, dall'entry level al custom shop, e gli altri costruttori si buttano sul retrò a tutti i costi) le due diverse RV502 e la RV820, con il loro design moderno ma non troppo e la loro linea allo stesso tempo familiare ed originale e la loro estrema funzionalità siano tra le più interessanti solid body uscite negli ultimi anni.
Rispondi
di fabiojay [user #20826]
commento del 06/02/2018 ore 17:45:02
l'ho provata poco durante una demo in negozio, ma mi ha davvero impressionato (l'avevo anche scritto in un diario)... Davvero bella, particolare e comoda!
Rispondi
di FranzFTM [user #27792]
commento del 06/02/2018 ore 20:38:20
Il miglior acquisto che abbia mai potuto fare! Chitarra super affidabile, precisa e come descritto benissimo nell'articolo diretta e sincera!
Concordo in tutto! Se avete l'occasione provatela! Merita!
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 20/02/2018 ore 08:20:32
Sul web c'è un video di un tipo che la mette a confronto diretto con una LesPaul Studio; solo che alla fine dice che i suoni erano invertiti: quando filmava la Gibson suonava in realtá la Yamaha, e viceversa. Interessante, anche perchè la resa è molto simile, nonostante la differenza di prezzo.
Rispondi
di pastrana [user #34418]
commento del 20/02/2018 ore 12:29:17
Si, lo conoscevo già..
Tra l'altro il confronto diretto io ho potuto farmelo da me, perchè a casa avevo proprio una Les Paul con P90 (Tribute '50 2013 Darkback) chitarrina che mi ha dato belle soddisfazioni, molto ben riuscita, ma nel confronto diretto con questa Yamaha secondo me addirittura ci perde. Sulla carta, i pickup della Yamaha dovrebbero non essere all'altezza degli originali a cui si ispirano (sono prodotti da una ditta in Indonesia, su commissione diretta e specifiche di Ygd Yamaha) ma di fatto secondo me son meglio, o almeno a me piacciono di più: hanno di sicuro un output più alto, ma senza perdere in dinamica e articolazione. Inoltre il circuito della Yamaha è assolutamente più efficiente e ben riuscito che non sulla Gibson, in particolare il volume della chitarra, che ha un comportamento molto lineare, ed è realmente utilizzabile fino a fondo corsa senza perdere frequenze alte.
Rispondi
di superloco [user #24204]
commento del 05/03/2018 ore 09:17:38
guardandola è una chitarra molto tecnologica... può piacere o no ma sicuramente fatta con i crismi.
Sono andato su YT ad ascoltare vari esempi e direi niente male !!
Rispondi
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