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Henry Juskiewicz: anche i negozi sono responsabili della crisi Gibson
Henry Juskiewicz: anche i negozi sono responsabili della crisi Gibson
di [user #3] - pubblicato il

Un commento su Facebook alla dichiarazione di mr. Juskiewicz la dice lunga sulla popolarità di mr. Gibson: "seguendo la sua logica, quando un nuovo film è un flop è colpa della sala cinematografica". In realtà nelle sue parole non mancano spunti condivisibili, ma è altrettanto vero che la popolarità di Gibson non era mai scesa così tanto.
Secondo Juskiewicz, l'annosa (anche su ACCORDO, dove questo tema negli anni ha sempre prodotto thread infiniti) questione sul far provare le chitarre resta sempre al centro. La lettura è un po' superficiale, ma qualche spunto condivisibile non manca: il primo valore aggiunto che il negozio può dare rispetto all'e-commerce è la possibilità di mettere le zampe sugli strumenti. Per un musicista è un aspetto determinante e non passa giorno che ACCORDO non riceva una mail di lettori che dicono la loro sul tema, condividendo esperienze positive e vicissitudini.

“They put all of these guitars on the wall, and they put the best ones out of reach. Because you might steal one? Well, that's one way to look at it, but Apple doesn't look at it that way, and most of their stuff is more expensive than a lot of higher-end guitars. Their products are just out on tables for everyone to pick up and look at, and while they have some theft protection, its not like they have a security force in each store. We just have the whole thing wrong. If you want customers, you have to be nice to them, and give them a place where they are comfortable.”

Diciamola tutta: Juskiewicz fa un esempio che non calza proprio: paragonare le chitarre Gibson ai prodotti Apple significa non voler considerare che nei negozi della mela si espongono prodotti di prezzo anche elevato, ma il cui reale valore fisico è ordini di grandezza inferiore. Le chitarre, invece, costano e tanto. Un MacBook da 2mila dollari ha un costo aziendale di un centinaio di dollari e quelli di esposizione sono forniti gratuitamente, una Gibson dello stesso prezzo può costarne anche più di mille (e sicuramente la Gibson non ne offre una gratis da far provare a ogni rivenditore autorizzato). Questo è un tema complesso e forse i distributori di strumenti dovrebbero considerarlo con attenzione. In campo ciclistico - per dirne una - non è infrequente che le aziende forniscano biciclette da test a prezzi irrisori o addirittura in comodato. Si può fare con le chitarre? 

Secondo Henry c'è anche un problema logistico: "I’ve been arguing with retailers for a long time that you have to be a place where [customers] can sit and take in the store, and be a destination that is friendly. If you walk into most music stores, there's nowhere to sit. Give me a break! Most stores aren't comfortable places"

Anche in questo caso, al di là della crudezza e di un po' di superficialità, qualcosa di vero c'è, sempre sulle opportunità per il negozio di mattoni di aggiungere valore in ambiti dove neppure la straordinaria user experience offerta da Amazon è in grado di funzionare. La sensazione tattile e la prova dal vivo sono la base, ma possono essere aggiunte l'accoglienza, la chiacchiera, l'odore degli strumenti, via via fino alla scelta di alcuni nuovi negozi di implementare un piccolo bar in un angolo (che - a margine - porta anche altro fatturato). E' però evidente che la soluzione non può essere quella di mettersi a vendere direttamente, come mr. Gibson paventa, dandosi la zappa sui piedi: “We’ve always been loyal to retail; we still don’t have a site where we sell directly. We probably will in the future, and part of that is in reaction to general trending toward e-commerce".

Ecco. Juskiewicz ha ragione quando afferma "All of the retailers are fearful as can be, they're all afraid of e-commerce, and the brick and mortar guys are just panicking. They're all wondering if there will be a world for brick and mortar stores for much longer". E' vero, siamo di fronte a un cambio epocale dei consumi e la preoccupazione si percepisce. Però all'osservatore attento non sfuggono le opportunità che ogni crisi produce: chi ha voglia e capacità di mettersi in gioco trova sempre spazi di movimento. Se l'e-commerce è il futuro della grande distribuzione (perché devo andare all'Esselunga per comprare le scatolette di tonno e trasportarle se le posso ricevere a casa acquistandole online), non è detto che lo sia (e probabilmente non lo sarà) per tutti quegli ambiti merceologici in cui entra fortemente in gioco l'emozione e la sensorialità.

Da ultimo, un dettaglio non trascurabile: a fronte di una solida reputazione del brand Gibson per se, la popolarità della gestione e delle scelte tecniche degli ultimi anni è ai minimi storici dal 1986. Gli appassionati sono arrivati a coniare la definizione "pre-bad-decision Gibsons" per le chitarre costruite quando Juskiewicz mnetteva meno il naso dei reparti R&D: è chiaro che una presa di consapevolezza della situzazione e una svolta a U potrebbero aiutare tutti. 
gibson henry juskiewicz
Link utili
Un articolo su Ultimate Classic Rock
Un articolo su Fa Ourt Magazine
L'impopolarità della gestione Juskiewicz
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di dariothery [user #12896]
commento del 26/02/2018 ore 15:11:3
Gibson fa chitarre bellissime, ma uguali a se stesse da decenni.
Poi quando propongono le meccaniche autoaccordanti è normale che gli ridano tutti dietro...sono soluzioni adattate ad un disegno che non hanno il coraggio di modificare.
Ad esempio, quanto ci vuole per modificare le palette e/o migliorare la qualità generale per rilanciare il marchio???Fra una Gibson ed una PRS c'è una differenza abissale.
Poi dare la colpa ai negozianti...per favore!!
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 26/02/2018 ore 16:35:19
Mah, in realtà ogni volta che Gibson prova a smarcarsi da Les Paul e SG piovono pietre; leggiti i commenti sulla Modern V pochi articoli prima di questo, oppure vai a vedere l'accoglienza della MIII rivista. Certo anche Gibson ci mette del suo offrendo modello che dovrebbero esplorare il mercato a prezzi da strumento di culto, ma anche il chitarrista medio ci mette del suo.
Ciao
Rispondi
di umanile [user #42324]
commento del 26/02/2018 ore 17:00:46
Piovono pietre anche perché, ad esempio non hanno mai tentato di risolvere il problema delle accordature ballerine del SOL e del RE ad esempio, e si danno da fare su forme bizzarre e chitarre che si accordano da sole.
Se proponessero una linea dei loro modelli classici con la scala PRS e la paletta meno inclinata, secondo me ne venderebbero appacchi!
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 26/02/2018 ore 17:45:0
Questo commento non attiene a quanto ho scritto in risposta a dariothery: ci riferivamo a modelli nuovi e vecchie conoscenze. Se poi le Gibson hanno problemi endemici è un altro paio di maniche, quella è questione di qualità produttiva. Però ad onor del vero io ho una les paul studio ed una expolere e non ho mai patito guai di accordatura.
Ciao
Rispondi
di dariothery [user #12896]
commento del 27/02/2018 ore 12:14:49
Senza entrare in polemica, intendevo proprio quanto scritto da umanile.
Ho la sensazione che Gibson provi sempre a proporre la stessa chitarra giocando "attorno" ai problemi, piuttosto che proporre ad esempio modelli che non si rifacciano alla "tradizione".
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:14:42
E' strano,le mie non si scordano affatto men che meno sul Sol,il fatto è che la gente da troppa retta alle "leggende" e non pensa in proprio.
Rispondi
di umanile [user #42324]
commento del 26/02/2018 ore 18:17:50
io ho 4 gibson, non è una cosa terribile però ci sono chitarre che tengonol'accordatura molto meglio!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:24:57
Io ne ho solo 2,ma ne ho avute altre nel tempo,così come diverse Fender etc..etc...
se devo essere sincero sia le Gibson che le Fender USA non mi hanno dato mai problemi,assieme ad una Music Man,tutte le altre più o meno nella norma (non ho mai avuto "carcasse indecenti" comunque)
Rispondi
di dinoruggiero [user #48213]
commento del 26/02/2018 ore 17:50:30
Io credo che si desideri e si acquisti una Gibson proprio perchè è uguale a sè stessa da decenni, ha partecipato da protagonista alla storia della musica, e sono infine ottime chitarre. Nel catalogo 2018 ci sono anche cose nuove... quello che io mi sento di chiedere (e ho appena comprato un "Diavoletto") è che Gibson riesca a mantere alti i suoi standard di fabbricazione.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:20:01
"Gibson fa chitarre bellissime, ma uguali a se stesse da decenni."
Invece gli altri che fanno,le chitarre di StarTrek? Ma dai non scherziamo.Guardati i cataloghi degli altri brand "di nome e lignaggio" io vedo solo forme LP,Strato Tele ed ES,amen.
Rispondi
di ludusus [user #2549]
commento del 27/02/2018 ore 13:16:43
Ciao, cosa intendi per "modificare le palette"?
Rispondi
di mattia filippini [user #44329]
commento del 26/02/2018 ore 15:21:32
Schettino insegna....se al comando c'è un incapace la barca affonda.
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 26/02/2018 ore 15:25:48
Io credo che in parte dipenda anche dagli acquirenti. Con il commercio on-line, si è diffusa l'abitudine di entrare in un negozio, provare vari strumenti, trovare il più adatto alle proprie esigenze e poi cercare il prodotto sul web al prezzo più basso possibile. Non conosco la percentuale d'acquirenti che utilizzano questo sistema, credo che però sia alta, finendo per accollare i costi di magazzino e di test solo ai negozi fisici.
Rispondi
di xavier [user #9768]
commento del 26/02/2018 ore 16:48:26
...d' accordissimo!
Rispondi
di gipson [user #32466]
commento del 26/02/2018 ore 17:15:36
così fà Thomann
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 26/02/2018 ore 17:51:55
E' vero quanto scritto da TidalRace, ma ciò non significa che il produttore non possa trovare degli incentivi per lo store fisico. Inoltre moltissimi negozi reali hanno anche il sito, l'assurdità è sentirti dire che lo stesso articolo che ho appena provato te lo devono vendere a 70 euro in più (490 anzichè 420) se lo compri in negozio. Allora è ovvio che, non essendo scemo, me ne torno a casa e te lo rdino dal sito. Infine Thomann ha comunque gli stessi problemi di ogni negozio: deve pagare delle strutture e degli addetti.
Ciao
Rispondi
di gipson [user #32466]
commento del 26/02/2018 ore 17:56:55
vero, ma vende online tantissimo e verso molti paesi. Non lega il suo fatturato al cliente che fisicamente acquista
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 26/02/2018 ore 18:00:43
Se fosse solo quello, non si spiegherebbe come possono fare altri rivenditori più piccoli a fare gli stessi prezzi. Personalmente ne conosco almeno tre in Italia.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:16:57
E non funziona mica tanto bene sai,perchè ammesso che tu voglia comprare roba che va oltre i 2000€ di spesa lo fai la buio? L'esemplare che hai provato nel negozio fisico non è mica quello che ti arriverà per posta.Su roba medio bassa si può fare tranquillamente ma visto il catalogo Gibson direi che farlo con chitarre costose sia un bel rischio.
Rispondi
di TidalRace [user #16055]
commento del 26/02/2018 ore 18:38:06
La mia non era una critica rivolta a chi acquista on-line ma una constatazione, non si possono dare tante colpe ai negozi ma a Gibson stessa, quindi sono d'accordissimo con la tua affermazione anche se la spesa media per una chitarra elettrica in Italia è di circa 350 euro, quindi niente Gibson. Come ho scritto su un altro articolo, un grande produttore dovrebbe avere svariati modelli, ma senza troppe varianti di ognuno, magari proposto con tante essenze di legno e colori.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:44:28
Si ma infatti io dissento totalmente dalla minchiata che la colpa sia dei venditori come dichiarato da questo individuo,magari avessero tolto i calmieri di acquisti in modo da avere una diffusione più capillare probabilmente avrebebro anche avuto benefici di vendite,dato che ci sarebbe stata più concorrenza sui prezzi.Il commercio online ormai non o ferma più nessuno per cui i negozi che lavorano bene sono e resteranno in piedi,per gli altri la vedo bella dura.Sono daccordo anche sull'ultima tua frase,ed io credo che il catalogo Gobson subirà un bel dimagrimento a breve.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:44:30
Si è raddoppiato il post soprastante,non il perchè.
Rispondi
di ciun [user #15167]
commento del 26/02/2018 ore 18:41:04
Giustissimo, e infatti é per quello che il paragone con la Apple ci sta a cavolo.
Un prodotto Apple costa tanto, ma chi cerca in quel prodotto delle qualità specifiche sa che le troverà perché l' oggetto é di produzione interamente industriale, e ameno che un pezzo in particolare non sia fallato, é uguale a tutti gli altri dello stesso modello.
Per le chitarre non é così, puoi provare 10 Les Paul dello stesso tipo, anno, ecc. e non trovare quello che ti va bene, oppure azzeccare alla prima quello che ti calza a pennello, magari perché l' hai provata sull' ampli giusto.
C'é comunque da dire che le orecchie dei chitarristi sono magiche, ad ogni ascolto percepiscono un suono diverso.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:50:15
Scusa Ciun ma io non ho fatto nessun paragone con la Apple :-)
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 26/02/2018 ore 19:10:06
Sì, se parte dal presupposto che la qualità media sia ragionevolmente elevata lo fa al buio, sapendo che il rischio consiste nei venti euro, più o meno, che gli potrà costare l'eventuale reso.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 19:25:10
Ognuno sceglie la strada che preferisce,intanto su certe fasce di prezzo io non trovo Thomann (che è sempre ecomunque il riferimento in questo campo) particolarmente competitvo ad esempio,e ripeto per certi strumenti non comprerò mai al buio,se poi dovessi spendere 3 o 4000€ vado dal liutaio e mi faccio lo strumento della vita.
Rispondi
di Oblio utente non più registrato
commento del 27/02/2018 ore 20:35:05
Spesso vanno in negozio , le provano e trovandole settate di m***a vanno online a comprare chitarre diverse !! :)
La butto in scherzo , ma molti negozi non meritano di vendere certe chitarre ..!!
Rispondi
di vandergraaf [user #24385]
commento del 26/02/2018 ore 18:24:5
D'accordo. Ma le vendite realizzate on-line piuttosto che sul canale tradizionale sempre vendite sono. Se ci fosse un travaso, anche con un piccolo decremento, il sig. Gibson non farebbe quelle affermazioni. Il problema mi pare sia Gibson in sé, non tanto i negozianti. Io non ho mai posseduto una Gibson ma qualche mese fa mi ha pigliato la voglia di avere un Les Paul. Sono quindi andato in un grande store e ne ho provate diverse (anche 335 e SG). Beh, mi sono tenuto la mia Ibanez As 103 (simil 335) fatta in Cina e pagata 700 euro 4 o 5 anni fa.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:51:33
"Beh, mi sono tenuto la mia Ibanez As 103 (simil 335) fatta in Cina e pagata 700 euro 4 o 5 anni fa. "
Ho un amico che ha detto che il vino di suo nonno ,secondo lui,era meglio del Sassicaia :-)
Rispondi
di vandergraaf [user #24385]
commento del 26/02/2018 ore 20:47:21
Ma io mica ho detto che la mia Ibanez é meglio.....ho solo detto che sono rimasto deluso. A mio umilissimo parere il rapporto q/p è sfavorevole per Gibson. Volendo spendere qualche migliaia di euro andrei su PRS o magari me la farei fare da un liutaio. Mi ero lasciato infatuare dal marchio, dalla sua storia, dal suo fascino ed anche dalla bellezza di queste chitarre . Provandole purtroppo mi è quasi crollato un mito.
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 27/02/2018 ore 09:07:01
A me invece fa sempre l'effetto contrario.
Rispondi
di vandergraaf [user #24385]
commento del 27/02/2018 ore 09:46:58
Buon per te. Mi sa che sei rimasto uno dei pochi.....
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 27/02/2018 ore 09:54:07
Non direi proprio,fai un survey qui sopra cosi vedi anche i numeri.
Rispondi
di vandergraaf [user #24385]
commento del 27/02/2018 ore 10:17:57
Scusa ma il nocciolo della questione è "crisi Gibson", che in un primo momento sembrava eminentemente finanziaria ma, che dalle dichiarazioni di Juskiewicz , oggetto di questi commenti, si evince anche essere di mercato. Poi se vuoi fare il tifoso Gibson vs Fender o vs resto del mondo liuteristico..... alzo le braccia. Aggiungo che anni fa ero fissato per la J45, ho girato mezzo nord Italia per provarne diverse ed alla fine ho preso una Takamine che costava si il doppio della J45 ma tutt'altra qualità. Ognuno giudica con le proprie mani, orecchie e occhi...
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 27/02/2018 ore 10:23:25
"sembrava eminentemente finanziaria ma, che dalle dichiarazioni di Juskiewicz , oggetto di questi commenti, si evince anche essere di mercato"
E' ovvio che se non vendi non incassi,ma i problemi di Gibson non sono dati da quello ma da scelte sbagliatissime di marketing e acquisizioni fatte alla leggera,ma perchè dovete tirare in ballo sempre la "tifoseria"? Chi ha parlato di queste cose?La crisi Gibson sta nella gestione allegra degli ultimi 10 anni,le chitarre le vendono eccome,poi certo ognuno sceglie quello che vuole ci mancherebbe.
Rispondi
di Maffedrums [user #17755]
commento del 26/02/2018 ore 15:44:04
chi prova in negozio e poi compra online sono ormai in tantisssssssimi....e lo dico perché ho due amici propreitari di negozi.
come orami sono pochi quelli che hanno ancora bisogno di provare unno strumento prima di comperarlo....poichè in realtà molti ormai acquistano con gli occhi !
Poi ritengo molto giusto quello che un accordiamo ha scritto qualche giorno addietro sul fatto che forse la chitarra elettrica non è più "lo strumento" che attira le nuove generazioni , abituate come sono a sentire "suonare" i dj .
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 18:18:15
Sono argomentazioni abbastanza campate in aria,leggi sopra cosa ho risposto a TidalRace così non mi ripeto.
Rispondi
di Maffedrums [user #17755]
commento del 27/02/2018 ore 08:00:30
Guarda non penso tu abbia la scienza infusa , quindi evita di andare a dire alla gente che argomenta male un pensiero solo perché non ha avuto il tempo libero che hai tu per scrivere....se poi lo vuoi sapere , cosi ti spiego bene, uno dei miei migliori amici è proprietario di uno dei negozi più grandi dell'emilia romagna e ha stimato che rispetto al periodo "pre internet" quasi il 30% della sua clientela ora va in negozio solo per provare le cose e poi le compra online.
poi tu non lo fai? ecchissenefrega !!!!
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 27/02/2018 ore 09:05:07
Dalla risposta strampalata è chiaro che non hai nemmeno capito di cosa stiamo parlando .Il tuo amico ha dati precisi? Perchè gli acquisti online ci sono da qualche decennio,ci sono state crisi economiche etc..etc...hai fatto solo discorsi da bar.
Rispondi
di Maffedrums [user #17755]
commento del 27/02/2018 ore 09:32:2
lasciamo perdere , ricordati solo una cosa: questo sito, a cui tu sei iscritto nemmeno da tanto tempo, è fatto per esporre opinioni, quindi...tenendo conto che le tue valgono come le mie, ti consiglio di non rispondere alla gente dicendo che le proprie idee sono chiacchere da bar....perché dubito che tu sappia leggere un bilancio di un'azienda, dubito che tu abbia un master in finanza o che sappia esattamente da cosa è scaturita la crisi del 2008....purtroppo per te tutte cose che io so/ho.
Ciao bello
Rispondi
di Pietro utente non più registrato
commento del 27/02/2018 ore 09:53:01
Ahahaha ci mancava "lei non sa chi sono io", poveretto :-)
Rispondi
di mimonic2 [user #1306]
commento del 26/02/2018 ore 16:00:14
la crisi di Gibson, in parte, è anche figlia dei nostri tempi e del genere musicale che c'è al giorno d'oggi. Quando avevo 18 anni e vedevo su MTV i Guns N Roses o le band di Seattle con Les Paul in mano sognavo di comprarne una. Adesso che cosa si vede su MTV? ragazze in cinta a 16 anni e giordi scior...
Rispondi
di dinoruggiero [user #48213]
commento del 26/02/2018 ore 17:53:07
Hai ragione la crisi di Gibson ma anche di Fender deriva, credo, soorattutto dal fatto che mancano chitarristi di classe.
Rispondi
di xavier [user #9768]
commento del 26/02/2018 ore 16:50:25
..." ragazze in cinta a 16 anni e giordi scior... "...
Vi amo popolo di Accordo! .-)
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 26/02/2018 ore 17:57:17
Come scrivevo da un'altra parte: la crisi Gibson avrà molte cause, ma in un mercato sovraffollato pretendere di vendere un buono strumento progettato 60 anni fa al triplo del prezzo di un buono strumento moderno è un poco miope come strategia di mercato. Valentino è una firma ed il rosso Valentino è simbolo di eleganza, ma ogni anno rinnova la collezione, ha una linea pret a porter e differenzia con senno i prodotti rimanendo aderente al suo core business.
Ciao
Rispondi
di hamilton [user #6193]
commento del 26/02/2018 ore 18:07:42
Anche se con qualche affermazione posso trovarmi d'accordo trovo il ragionamento un po' forzato e contraddittorio alla base, troppa differenza tra offerta e spazio disponibile nel negozio. Mi spiego, i cataloghi (ormai online) mi sembrano sempre più diversificati e con un'offerta al limite del maniacale in personalizzazione per accontentare più potenziali compratori possibile, benissimo potremmo anche esserne contenti, ma poi fisicamente dove posso provare il modello esatto che ho scelto? Da comune utente l'impressione che ne ricavo è che poi sia molto difficile se non impossibile. L'offerta stessa dell'azienda pare pensata più per un negozio online che fisico.

Allargando poi il discorso col web si è aperto un mondo nuovo e tanti marchi emergenti cominciano ad avere un successo non indifferente, come Mayones, Mozer, Chapman, Ferguson ecc., tutte chitarre che vivono di passaparola e youtube, se le vuoi ti fidi e le ordini direttamente al produttore. Al netto di questo il negozio purtroppo ne esce con le ossa rotte per impossibilità in metratura.. Infatti musicisti giovani coi quali mi capita di scambiare pareri trovano più normale ordinare direttamente sul web e restituire o rivendere se è il caso.

Insomma tutto sto pippone per dire che l'offerta sul web di marchi vecchi e nuovi è smisurata e che in futuro difficilmente potrà mai trovare spazi idonei e dislocati capillarmente. E che se si ha un catalogo di 8.000 modelli poi non ci si può lamentare che i negozi siano poco attraenti. Nel 2018 sono poco attraenti "di base" perchè ciò che hai visto, scelto e vorresti provare non c'è e non soltanto perchè non puoi intervallare la chiacchiera con un caffè.
Rispondi
di elgipi [user #33899]
commento del 26/02/2018 ore 18:24:52
Quando un cliente è convinto di fare un miglior acquisto acquistando un vecchio usato Gibson di qualche anno fa, pagandolo anche più del nuovo, piuttosto che comperare una bella Les Paul nuova di zecca.... allora qualche cosa forse non va.
Ecco, se fossi alla Gibson, io lavorerei su questa percezione, vera o falsa che sia.
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 26/02/2018 ore 19:06:59

appunto, dovrebbero pensare proprio a quello invece di prendersela con gli altri. Io sono un monomaniaco e mi rendo conto che tiro fuori sempre lo stesso argomento, ma nessuno mi toglie dalla testa che vedere "richlite" in modelli che prima montavano ebano fa venire voglia di andare sull'usato. Tra l'altro non è che l'usato lo pago sempre più del nuovo.
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 26/02/2018 ore 19:00:12
1) qualche giorno fa avevo detto che alla Gibson si erano convinti di essere la Apple delle chitarre. Non pensavo che ci credessero veramente. Bisognerebbe fare notare che gli Applemaniaci comprano ogni anno il nuovo modello. Cosa che non avviene per le chitarre;
2) i negozi che hanno avuto l'idea di diventare "centro Gibson", per poterlo fare hanno dovuto fare ordini di decine di migliaia di euro. e poi, non potendo nemmeno decidere cosa prendere e cosa no, si sono visti arrivare gadget e mandolini per migliaia di euro che non hanno potuto rifiutare. Adesso dire che la colpa è anche dei negozi è come minimo offensivo.
Rispondi
di MuddyWaters [user #47880]
commento del 26/02/2018 ore 20:03:19
Tu sai come funziona. Io sapevo che questa era più consuetudine di Fender ma non stento a credere che anche Gibson lavori così. La distribuzione degli strumenti musicali fa schifo. Pochi si salvano, pochissimi. Però quelli che si salvano sono persone oneste e di gran classe. Non posso fare nomi per ovvie ragioni ma per chi non lo sapesse: dietro le chitarre scintillanti c'è un mondo marcio, orribile, mal gestito e scorretto.
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 26/02/2018 ore 20:43:44
Guarda, Fender, fino a quando è stata distribuita da Casale Bauer -adesso non si sa cosa succederà- in Italia non ha mai avuto un comportamento così "impositivo" nei confronti dei negozi. Infatti la Fender la trovi anche nei negozi medio piccoli. Poi questo Sig.Juskiewicz parla di avere difeso i negozi; però ai negozi ha letteralmente imposto merce che se doveva aspettare che qualcuno gliela ordinasse poteva prendere chili di polvere sugli scaffali. Se la venda online lui. E voglio vedere se adesso che è su Amazon si può ancora permettere di fare il "duro" e di imporre prodotti.
Rispondi
di summerandsun [user #22475]
commento del 26/02/2018 ore 20:26:35
Ma cosa cambia per Gibson vendere in negozio o on line? On line non pagano le chitarre? I motivi del fallimento, azzarderei dire che più probabilmente sono:
- non vendono abbastanza
- hanno una gestione dei costi errata
- sotto lo stesso brand ci sono rami d'azienda fallimentare che trascinano negativamente la divisione chitarre

Sulla prima supposizione, cioè non vendono abbastanza, i motivi possono essere i più svariati
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 26/02/2018 ore 20:47:4
vendere in negozio vuol dire che il negozio ti paga la chitarra e poi venderla è un problema suo. E siccome è Gibson sulla forza del marchio ha imposto prodotti e obbligo di un certo quantitativo di spesa ai negozi che volevano essere centro Gibson. Online vuole dire che vendere la chitarra è un problema diretto della Gibson, certo se la vende ha un ricavo maggiore dato che si saltano passaggi intermedi tra produttore e consumatore, però se il consumatore non compra la chitarra resta sul groppone a Gibson. Poi bisogna vedere se l'Online è gestito direttamente da Gibson oppure se -come pare- dia i prodotti ad Amazon.
Rispondi
di vicius [user #4317]
commento del 26/02/2018 ore 20:59:51
E sti****i.
Questa è l'unica risposta degna alle parole del tizio.
Hanno investito fantastilioni di dollari "ad minchiam" aquisendo a destra e manca per diversificare,hanno fatto scelte commerciali discutibilissime,non ne parliamo delle scelte tecniche sugli strumenti,e la colpa è dei rivenditori? dell'e-commerce? dei musicisti?
Per me se sai fare chitarre,fai chitarre bene e basta,magari pensando anche a chi la va ad acquistare,cosa che i grandi marchi sembrano non fare più da parecchio.
Ps: sul fatto che non si spendano soldi pesanti acquistando online strumenti,più di un mio conoscente ha acquistato su thomann le varie Knaggs,Duesenberg etc etc...quindi si preoccupassero di fare bene il loro lavoro e non far pagare un progetto del dopoguerra una barca di soldi.
Rispondi
di spillo91 [user #17528]
commento del 26/02/2018 ore 21:53:1
Ragazzi ok, può esser vero che la Gibson non fa più le chitarre di una volta, che sono troppo care rispetto alla concorrenza, che le scelte estetiche sono discutibili... Però è vero anche che i negozi, se continuano così, sono destinati a scomparire. Secondo me l'unico motivo per cui i venditori sono così restii a far provare le chitarre è che hanno paura che vengano rovinate, usurate, segnate. Perchè quindi non procurare qualche protezione, una semplice coperta sulle ginocchia e un tappeto per terra, e lasciare che la gente provi ste benedette chitarre!!! Tutti parlano di come suonano le Gibson di oggi, quelle di trent'anni fa, le Custom... ma come possiamo conoscere effettivamente la qualità di uno strumento senza poterlo provare, e tantomeno comprare??? Nei negozi di mobili di alta qualità i venditori, assicuratisi che i clienti non abbiano borchie o gelati in mano, lasciano sedersi e sdraiarsi tranquillamente su divani e letti da migliaia di euro! Bisogna provare, altrimenti meglio andare su Thomann e comprare col diritto di recesso, e con un bello sconto rispetto ai negozi veri e propri!
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di JFP73 utente non più registrato
commento del 26/02/2018 ore 22:07:43
Le Gibson costano una follia, con un mercato in contrazione non mi pare una furbata.
In più epiphone una volta faceva chitarre discrete oggi è indecente.
Prs al contrario tiene ad un buon livello le se
Rispondi
di Massimo Panchetti [user #22]
commento del 27/02/2018 ore 00:01:18
I problemi di Gibson (ma anche di Fender) sono fondamentalmente legati ad una drastica riduzione del mercato... in altre parole, ci sono meno chitarristi in giro, e la maggior parte dei ragazzi che si avvicinano allo strumento lo abbandonano entro un anno. Per cercare di trattenere un po di piu' il cliente la Fender si e' messa a produrre lezioni di chitarra oltre a corpi e manici.
Oggi chi si avvicina alla musica ha come riferimento GarageBand e Logic, non le nostre amate e odiate Fender e Gibson, mentre la musica prevalentemente ascoltata dai ragazzi ha spesso matrice elettronica (house, EDM, pop...).
Dare quindi la colpa ai negozi "off line" perche' non attraggono gente, o perche' non fanno provare le chitarre, o ancora perche' non ci sono posti per sedersi, e' solo un modo per nascondersi dietro un dito.
Dall'altro lato ci mettiamo anche del nostro, come clienti... la scorsa settimana ero in un noto negozio che sta liquidando tutto, e ad un certo punto hanno smesso di far provare le poche chitarre che ancora hanno appese al muro perche' qualche sbadato ne aveva graffiata una... un piccolo graffio noi lo valutiamo moltissimo, e molto ci aspettiamo come sconto extra per uno strumento graffiato, tranne poi avere a casa una collezione di relic (pagate un occhio della testa) di cui ci vantiamo. A volte quello sconto che ci fanno e' il margine del negozio stesso.
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di JoeManganese [user #43736]
commento del 27/02/2018 ore 00:02:27
A proposito di Fender. Adesso che si distribuisce da sola, Casale Bauer perde una botta di fatturato. Qualcuno ha idea di quanto incidesse Fender nel fatturato di Casale Bauer? Si parla di ben oltre il 50%.. mi pare strano ma se fosse così è un disastro. Poi a me pare che sia stata sempre ben distribuita da Casale, da sempre. Mi spiace.
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di sand1975 [user #46451]
commento del 27/02/2018 ore 01:47:54
Prs ha il gran pregio di aver creato un brand ormai al terzo posto nel mondo chitarristico. Ma ha il vantaggio di aver avuto un proprietario appassionato della sua creazione. La lessa è oggi grossomodo come quella degli anni 50 così come una prs custom ma chi segue prs Sa come ogni anno propongano mirate e leggere modifiche al loro prodotto core (ponte, meccaniche, pickup, finiture) in modo da perfezionare sempre più il prodotto oltre a proporre intelligenti e ottime variazioni sul tema mantenendo il concetto base. Possibile che un Les Paul non siano riusciti a perfezionarla in 60 anni mantenendo lo stesso concetto base?
Inoltre prs ha standard di produzione altissimi: provando 10 prs di fila difficilmente si percepiscono differenze sostanziali, cosa che, nel tempo e oggi, non si può dire di Gibson è Fender risultando in alcuni periodi, dei Terni al lotto...
Rispondi
di telecrok [user #37231]
commento del 27/02/2018 ore 09:29:29
Secondo me me non c'é tanto da girarci in giro, i motivi sono sempre gli stessi, gli stessi che riguardano il mercato automobilistico, i mobili, l'abbigliamento ecc ecc,
si fà troppa roba, troppa merce per poterla vendere, a chi la vendi?
Non puoi cambiare auto un anno si e uno no, chitarra tutti gli anni, l'arredamento ogni sei mesi.
Troppo prodotto in giro e spesso fatto male, in fretta con una serialità esasperata, con materiali scadenti spesso mal assemblati, verniciati alla carlona e senza la cura dei particolari e in una chitarra questo è fondamentale, in più c'é la marea di robaccia orientale anche se qualcosa si salva, ma è veramente un quantitativo inimmaginabile.
Troppa roba, troppa.
Bisogna ridimensionare e fare meglio, concentrarsi sulle proprie specificità che distinguono e recuperare la fiducia della clientela affezionata e nuova.
Il gigantismo stà uccidendo il commercio buono.
Le parole d'ordine, per stare sul mercato, negli anni 2000 erano:
Differenziarsi e espandersi.
Si è giunti al collasso, certe ricette potranno andar bene sul cibo o altre cose, prodotti di massa a basso costo e via dicendo, offrendo tutto il possibile, ponendosi in concorrenza con tutto e ttutti, ma sicuramente sul prodotto chitarra non funziona.
Devono tornare ad "essere" Gibson, non solo a scriverlo sulla paletta.
La tentazione di fare quello che altri fanno e cercare di soffiargli la fetta di mercato è sbagliato, se fatto così lo è doppiamente.
Rispondi
di DANIELE61da [user #28553]
commento del 27/02/2018 ore 10:38:40
Credo che al di là delle errate scelte manageriali di Gibson o Fender, vi sia in discorso più ampio che riguarda la figura del chitarrista, "centrale" nelle composizioni nei primi Novecento con il blues e continuata con il Rock sino a fine anni 90. Poi tutto è cambiato a favore dell'elettronica e dei Pc. E la chitarra sta piano piano uscendo dal suo ruolo centrale nella composizione moderna. Un esempio banale: ai miei tempi (anni 70) al liceo su dieci maschi in quattro suonavamo una chitarra, oggi nella classe liceale di mio figlio nessuno suona una chitarra....e forse nessun altro strumento!!!!
Rispondi
di McTac [user #47030]
commento del 27/02/2018 ore 12:14:23
Concordo. Forse il vero punto è questo. Sarei curioso di capire l'età media di noi che partecipiamo a questo forum. Secondo me gli under 30 sono pochi. Forse anche gli under 40. E questo sarebbe indicativo.
Rispondi
di DANIELE61da [user #28553]
commento del 27/02/2018 ore 12:23:40
Vorrei sbagliarmi ma la figura del "Guitar Hero" anche a livelli terra terra non c'è più. Un tempo chi suonava una chitarra elettrica o acustica che fosse alle festone o in birreria o a una festa di paese era al centro dell'attenzione......ora non più.
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 27/02/2018 ore 15:19:5
Avete ragione. Guitar hero - ci sono oramai anche pochi pezzi recenti proponobili a feste e festone. Un DJ va meglio! A Copenaghen vanno discoteche o clubs di taglio underground con chitarre e relativa pedaliera. Si vedono passare musicisti (molte donne!) per strada in bicicletta andando in sala prove. Ma OK, è "la metropoli" di qua essendo però piccoletta rispetto Roma/Milano.
La sensazione è che la figura del guitar hero non sia più interessante - si bada al sodo con lavoro in dettaglio. Studiare e sala prove.
Su Accordo ci sono molti giovani - ci si rinfresca di continuo. Credo che partecipare al SHG sia una ottima idea!
It's a two-way street... i giovani vogliono fare musica loro ma c'è una "aura vintage" che pervade il mondo della chitarra. Quanto vintage siamo noi vegliardi? E l'età media? È in teoria possibile fare una statistica basata su date di compleanno di chi è stato attivo questi ultimi 12 mesi.
Rispondi
di Lisboa [user #47337]
commento del 27/02/2018 ore 20:44:34
Io non ho capito: da un lato il problema non sono le chitarre (che continuano a vendere bene e a fare utile), ma le spericolate acquisizioni a debito di altre attivitá. Dall'altro lato questo signore dice che la colpa è dei negozi di strumenti musicali che non presentano adeguatamente le sue chitarre. Forse deve fare pace con se stesso... O forse, invece di disperdere investimenti fuori bersaglio, poteva usarli per creare dei negozi monomarca dove vendere solo strumentii a brand del Gruppo. Allestiti secondo le guidelines decise dalla casa madre. Come fanno da decenni i grandi brand, della moda e non solo...
Rispondi
di Orange70 [user #37435]
commento del 28/02/2018 ore 06:05:3
Mi ricordo che qualche anno fa a Roma doveva esserci una "Gibson boutique", ma credo abbia chiuso.
Rispondi
di speedyguitar [user #5962]
commento del 28/02/2018 ore 12:26:20
caro Mr. $Cognome_inpronunciabile Gibson, facciamo gli spiritosi eh?
Si potrebbe finire lì dicendo che se un guascone, o un pirlotto ma non sta bene e allora facciamo le cose per benino dai,buttiamo giu un elenchino/riassuntino veloce delle genialate:
--costringere i negozi a comprare mandolini/amenicoli/gadget: in romagna avremmo semplicemente detto "lassatandè" ( lasciati andare ) ma invece ne hai fatto una "strategia" di vendita. Astuto.
Hai troppi buoni liutai che fanno quintalate di mandolini? mettine qualcuno a curare chitarre che magari ci guadagnamo tutti.
--fare chitarre con legno del menga, poi opportunamete forato ( beh, "sventrato " sarebbe meglio dire ) : ma scherzi , vero? se voglio una gibson voglio quel suono li , no un suono "leggero , brillante , piu moderno " come si ostinano a dire in molti. Mi compravo una 335,no? dai. Allora chiamala "les paul lite" e la vendi così. Invece la "les paul" me la fai come va fatta.
--sta giunzione manico corpo, avete imparato come si fa e poi l avete dimenticato...?!
che vi costi cosi tanto fare un manico che sta dentro allo scasso come si deve ? si son viste certe robe in giro da brividi
--meccaniche motorizzate alla paletta..che già molte "ghibbeson ", come dice un mio amico "de Roma" cascano di paletta...geniale.
--meccaniche con l accordatura discutibile...ancora? nel 2018? halloooo??? c'è nessuno li dentro?
--uhm dunque, brands: Gibson,Baldwin, Cakewalk, Cerwin-Vega, Dobro,Epiphone, Esoteric, Kramer, Onkyo, Stanton, Steinberger, TASCAM, TEAC, Tobias
( fonte: vai al link , ma ne ancano magari..)
Ma fare chitarre, farle bene e bon no?"diversificare,diversificare"...see, come no.
--magneti: dunque, burstbucker 2 li paraffiniamo, no, si , no , ah ma quelli che vendiamo no, ma quelli che montiamo diretti si, etc. ( o era il burstbucker 3..o il 5..bah ) ...dai, decidetevi. Poi la gente pensa che siete poco seri, alla lunga ...ma neanche tanto visto che poi è arrivato il momento di "emmò basta"
Ah per favore, ragazzi, vi prego : risparmiatevi "ma la mia va benissimo, la mia suona benissimo, la mia ..." la tua t'è andata bene, non stressare, non aiuta.
Quando tempo fa nei forum di moto molta gente si lamentava che era
rimasta a piedi per $Maledetto_ regolatore_di_tensione _notoriamente_difettoso di
$Famosa_moto_inglese e alcuni scrivevano " si ma la mia non si è mai rotta " era una pena..
Risparmiamocela, si sta discutendo del perchè Gibson sta andando a gambe per aria e visto che non è la Henger questo è un problema.

Per la cronaca: avrei voluto un les paul,anche usato,usatissimo, ma decente senza spendere un capitale ne ho cercati/provati qualcuno ma non mi piacevano. Alla fine ho preso una Tokai fine anni 80,( .Pagata 500 E.! ) portata dal liutaio per una "messa in piega alla tastiera" , mi dice "ma questa qua suona meglio di alcune r8 che mi sono passate sotto le mani" ...e allora non ci siamo
Rispondi
di SysOper [user #10963]
commento del 28/02/2018 ore 18:46:04
Intanto, al Custom Shop sono già partiti con i licenziamenti:
vai al link
Rispondi
di alberto biraghi [user #3]
commento del 28/02/2018 ore 20:48:28
Ci siamo. Cominciano i tagli. vai al link
Rispondi
di NICKY [user #46392]
commento del 01/03/2018 ore 08:55:20
Ho un paio di Gibson in casa e l'ultima che ho acquistato è una ES 335 del 1994. Quando sono andato nel mio negozio di fiducia per provare e comprare una ES 335 DOT nuova, rossa e ancora con l'odore di vernice addosso, mi sentivo già Marty Mcfly al ballo "Incanto sotto il mare" ma così non è stato. Ho provato diverse ES nuove quel giorno e tutte le ho trovate grossolane, ovvero piccole imperfezioni qui e la e soprattutto la vernice trasparente sui lati della paletta granulosa e imprecisa, cazzo sono chitarre da € 2.500,00!!! Poi i manici, nonostante tutte avessero il Rounded C non c'enera una uguale a quell'altra e non sto parlando di differenze inifinitesimali. Alla fine la ES 335 del 94" era li, bellissima, stagionata e solida, pertanto non ho avuto alcun dubbio e me la sono portata a casa.
Se questa è la produzione attuale te lo credo che sono in crisi!!!!!!!
Rispondi
di DANIELE61da [user #28553]
commento del 01/03/2018 ore 09:27:23
Il licenziamento di 15 "senior worker" conferma ancora di più che a Gibson, come pure altre marche blasonate, non importa più di tanto della qualità degli strumenti prodotti :parliamo di Custom Shop quindi di chitarre da migliaia di euro.In più, come in tutto il mondo industriale succede, a lasciarci il posto di lavoro sono quelli della catena di produzione, non certo i manager.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 01/03/2018 ore 15:42:35
A me questo signore non sta simpatico, fa dei paragoni che non stanno da nessuna parte.
Gibson, propone strumenti a prezzi astronomici, e con condizioni ai dealer piuttosto discutibili (da quello che si percepisce) in un mercato iper saturo.
Qui sta tutto.
Rispondi
di KanonOfGemini [user #47965]
commento del 01/03/2018 ore 16:56:08
Dico umilmente la mia, frutto di esperienze recenti, che centra poco con Gibson ma tanto con quello che mr. Juskiewicz ha detto : SANTO SUBITO !!!!

In tutte le mie ultime esperienze con "negozi veri", non posso che firmare e controfirmare quanto detto. Tra gente che prova a venderti, anche tramite i loro siti, cose a quasi il doppio del prezzo, che non ti risponde a mail di richieste informazioni, che quando li chiami e/o passi da loro in negozio sembra quasi che tu li infastidisca.....

Online tutta la vita, visto che oltre a prezzi migliori, danno anche servizi migliori, almeno non butto via il mio preziosissimo tempo di adulto lavoratore pendolare.
Rispondi
di Gjllian [user #44757]
commento del 02/03/2018 ore 07:22:09
il tempo del blues, del jazz... e anche del rock non è questo. Il suono solid body della Gibson ha perso utilizzatori... la verità è che non è adatta a questo tempo, ai generi che si esplorano ora e non se ne vedono piu nei live... perche non ammetterlo? Fender ha un suono che si è meglio adattato al futuro oggi e con piccoli accorgimenti sa trovare il suo posto ancora. Una tele puoi usarla per fare ogni cosa...e difatti ne è pieno il panorama live. Il problema delle gibson è che sono invendute, costose e poco versatili. Gipson ...Bellissime ma inutili nel panorama musicale attuale. I nomi che fate di chi le ha rese famose sono nomi che appartengono alla storia non al presente... ma una azienda non vive solo di notorietà... ma anche di vendite!!
Rispondi
di speedyguitar [user #5962]
commento del 06/03/2018 ore 12:53:48
@Gjllian: forse hai ragione ... ma non del tutto.PRS non pare avere questi problemi e le sue chitarre si vedono in giro, sia le classicone che no. Forse Forse offrire DI SERIE split coil /controfase/etc come facevano all inizio le PRS potrebbe offrire una varieta sonora maggior con sempre l asso nella manica da sfoderare per un bel solo caldo, il full humbucker al ponte ma avendo a portata una combinazione di single coil per qualche ritmica. Una delle ultime ibanez paul gilbert è scala corta, mogano , tre single coil e offre suoni piuttosto interessanti quindi non è neanche vero come dicono in molti "si ma i single coil su mogano e scala corta fan ca..are" Dipende. Migliore qualita e maggiore varieta di suoni con un catalogo MOLTO piu piccolo IMHO potrebbero essere una migliore strategia di quella che hanno ora.
Rispondi
di DANIELE61da [user #28553]
commento del 11/03/2018 ore 21:16:05
vai al link

Intanto le notizie si susseguono.....
Rispondi
di Claes [user #29011]
commento del 12/03/2018 ore 21:56:59
Juzzy e il marketing Gibson: pure in case discografiche vi è gente che non sa distinguere minore dal maggiore... Spero che Juzzy (più facile da scrivere) e il resto del team marketing / finanza Gibson si interessi allo sviluppo futuro del mondo della chitarra. Come andrà quella strana Flying V Modern? Che sia sufficiente avere il marchio e logo Gibson per assicurare vendite immediate di un modello mai visto prima? Da Gibson ci si aspetta qualità da liutaio e ormai unicamente modelli ormai vetusti. E a prezzi da "vintage"! Che il giro di affari nel reparto Epi stia meglio???
Questo mi ricorda le Danelectro a prezzi da supermercato anni '60. O Eko. Per loro, è stato impossibile essere competitivi a lungo, pur avendo prezzi accessisibili a chi parte da zero per l'elettrica - l'aura Fender poi Gibson è presto stata sentita come al culmine del GAS.
Anno 2018 è un altro mondo, non come gli anni '50-60-70. Bisogna adattarsi - senza aspirazioni da dominare il mondo intero. Partendo da Ibanez e poi PRS, la competizione per la fetta di mercato GAS è ora acerrima, e più di sempre.
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