Incuriosito e stimolato dai diversi articoli presenti sul sito in merito alla costruzione di cabinet 2x12 per chitarra, a inizio anno ho deciso che ci avrei provato anche io e da pochi giorni mi godo il sound della mia nuova cassa.
La scelta del legno è caduta sul multistrato di betulla da 18mm frequentemente utilizzato in queste applicazioni, mentre per la dimensione del pannello grezzo è stato necessario ragionare prima sulla dimensioni che avrebbe avuto la cassa. La scelta del litraggio dipende dai coni che si andranno a montare ragionando in relazione alla loro risposta in frequenza e alle eventuali risonanze che possono nascere mediante l'interazione della sorgente con l'ambiente interno della cassa che si viene a creare. Pur tuttavia ci sono degli intervalli, in termini di dimensioni, all'interno dei quali rientrano le misure di molti dei cabinet commerciali ai quali mi sono ispirato. Per i coni che ho scelto non ho trovato alcuna informazione in merito per cui ho preferito ragionare a parità di diffusore (il celeberrimo Celestion V30) su quelle che sono le dimensioni di alcune casse arcinote che li montano, tutte closed back. Dispongo infatti di una coppia di V30 e, se il risultato non mi avesse soddisfatto, vi avrei montato quelli. Ho ragionato sulle dimensioni medie delle casse Mesa Boogie 2x12, Diezel D212, ENGL e212 vh pro, Fender Supersonic, Orange PPC212 e Friedman vintage escludendo quelle che uscivano fuori media di molto. Le dimensioni che ne ho ricavato sono: L78xH46xP35.
A quel punto, sapendo usare discretamente autoCAD, sono passato al disegno della cassa e di ogni elemento utile: cornice di supporto per pannello posteriore, per il baffle e per la griglia frontale, rinforzi interni.
Ho acquistato quindi un pannello da 150x150x18 che ho fatto tagliare in pannelli e listelli. Quindi sono passato al disegno dei fori, delle aperture e di linee di costruzione che mi permettessero poi di incollare tutto con la massima precisione possibile. A quel punto ho cominciato a incollare i pannelli con colla vinilica senza utilizzare spine di legno o viti di sorta, ma servendomi di stringenti e angolari metalli per una perfetta posa in opera a squadro. Ho incollato prima il pannello inferiore e i due laterali, quindi il pannello superiore, infine i telai di supporto e quindi il baffle.
Per il baffle ho dovuto trovare un espediente che mi permettesse di realizzare i fori: alla fine ho utilizzato la fresatrice per ricavare un incavo circolare largo 30.5 cm di diametro e quindi trapano e seghetto alternatore per il foro vero e proprio di 28 di diametro.
Ho applicato i rinforzi interni sempre con colla vinilica e poi sono passato alla stuccatura, sempre e solo interna, per riempire eventuali fori che comunque erano già stati abbondantemente inondati di colla.
Ho incollato la cornice per il frontalino che poi sarebbe stato fermato al supporto con del tessuto a strappo da tappezzeria, quindi realizzato i fori per ospitare le viti che avrebbero sostenuto il pannello posteriore, in modo che questo fosse amovibile e la cassa ispezionabile.
A quel punto ho fresato gli spigoli e trattato con carta vetrata molto fine tutta la superficie. Per finire ho passato tre mani di impregnante color castagno e due di vernice protettiva lucidante.
Ho preferito montare il telaio di supporto del baffle davanti allo stesso, quindi in posiszione esterna rispetto alla cassa, in modo che il buffle ne risultasse più vincolato e quindi meno deformabile rispetto alla pressione sonora di rimbazo derivante dal pannello retrostante che comuqnue ricoprirò di fonoassorbente. I coni sono stati avvitati sulla superficie esterna del baffle e quindi nella svasatura di 0.5cm di profondità appositamente realizzata, per evitare colorazioni in frequenza dovute alla diffrazione sonora con i bordi (pannello spesso 1.8 cm). Ne risulta una cassa probabilmente più direzionale ma allo stesso tempo meno colorata se ascoltata da posizioni periferiche.
Adesso impallidirete tutti: ho scelto per i coni due Peavey Blue Marvel da 12 pollici, quelli che montavano di serie i combo Peavey Transtube!
Purtroppo o per fortuna sono un testardo e mi fido più di cosa sento che di cosa leggo e a me questi coni sono sempre piaciuti moltissimo. Devo dire che sono soddisfattissimo della scelta: confrontati con gli arcinoti Celestion V30 si sono lasciati preferire di gran lunga (il mio non vuole essere un giudizio, i gusti sono gusti per cui la mia resta una personalissima opinione, sia ben chiaro).
A quel punto ho montato maniglie e rotelline. Dato che gli spigoli mi piacevano così com'erano, ho evitato i paracolpi metallici che pure avevo già acqustato. Ho montato la vaschetta retrostatte e cablato la cassa. Ho previsto sia il collegamento in serie sia quello in parallelo disegnandomi prima il circuito e consentendo la scelta tramite uno switch a due posizioni. I coni montati infatti hanno impedenza 8 ohm, per cui il collegamento in parallelo consente di lavorare a 4 mentre in serie a 16. La mia DV Mark Micro 50 non ha problemi a lavorare a 4 ohm, ma ho preferito prevedere anche il collegamento in serie per non escludermi in futuro la possibilità di utilizzo con testate diverse.
A me il risultato appaga molto, sia dal punto di vista estetico sia per la resa sonora. La cassa suona profonda, con basse frequeze presenti ma non coprenti e impastate, anzi. Medie e alte sono equilibrate, il suono è caldo e avvolgente.
I puliti sono una goduria: la posizione al manico della mia Fender Classic Player '50 canta che è una bellezza e non mi stancherei mai di ascoltarla. I distorti possenti e pieni. Distorsori che stavo per buttare dalla finestra hanno cominciato a esprimersi in una veste che mai avrei pensato possibile. Non credevo che una cassa potesse fare questa differenza a parità di tutto il resto. Immagino cosa possa essere in grado di tirar fuori una costruzione più esperta e sapiente della mia!
Ringrazio Alec per i preziosi consigli a 360°, a cui devo la mia passione per i cabinet (prima dei suoi consigli avevo sempre suonato in combo) e zava1980 cui ho chiesto dritte, nonostente poi abbia cambiato progetto. |