di redazione [user #116] - pubblicato il 11 maggio 2018 ore 07:30
La K14CE rappresenta un punto di arrivo della ricerca Taylor. Il top per quanto riguarda sia la ricerca timbrica che estetica, con l'innovativo sistema di bracing a V. L’abbiamo testata con Paolo Antoniazzi.
Nella K14CE Taylor ha concentrato tutta la ricerca degli ultimi anni. Cominciando dall’interno troviamo la prima grande novità. Per il bracing è stato sviluppato un sistema sperimentale, il V Class, che sarà probabilmente esteso a tutte gli altri modelli in futuro. Due lunghi bracci a V passano accanto alla buca attraversando per il lungo tutta la tavola. Questo a differenza dei progetti tradizionali permette di aumentare notevolmente non solo il sustain e il volume dello strumento, ma anche l’equilibrio timbrico e l’attacco. Un sistema sulla carta perfetto e già dalle prime note non ci ha fatto dubitare.
Spostandoci verso l’esterno troviamo una scelta di materiali di primissima qualità. Le forme grand auditorium sono sagomate utilizzando una tavole in abete Sitka e fasce e fondo in Koa. Quest’ultimo figuratissimo è ulteriormente sagomato sulla spalla mancante e nell’angolo opposto per garantire un comodo accesso a tutti i tasti e non infastidire il braccio destro quando si suona.
Questi due accorgimenti possono sembrare piccola cosa, ma regalano ottime sensazioni quando si imbraccia lo strumento, non proprio leggerissimo, ma ben bilanciato. Il manico è realizzato in mogano e ebano. Quest’ultimo piantato e raccolto proprio dalla Taylor stessa che da tempo ha avviato un progetto per la salvaguardia tanto dell’essenza, quanto delle popolazioni che possono basare la loro economia su questo legno.
Il sistema di amplificazione scelto per la K14CE è l’Expression 2, composto da tre differenti pick up posti sotto la selletta e calibrati singolarmente per ottenere la massima fedeltà nella riproduzione del sound unplagged della Taylor.
Inutile sottolineare che ci troviamo di fronte a uno strumento senza compromessi, tanto nell’estetica che nei materiali scelti. Questo si traduce, oltre che in un prezzo bello pesante, in un sound complesso, aggraziato e ricco di volume.
Cominciamo dallo strumming dove le basse generose, garantite dalla cassa voluminosa, non sovrastano il resto delle voci creando una vera e propria orchestra di armoniche, che si succedono e si scavalcano. Questo sicuramente è merito anche del sistema di bracing che, unito a legni ben stagionati e selezionati, crea un sustain lungo accompagnato da un volume sempre presente che permette di lavorare al meglio con la dinamica, soprattutto quando si abbandona il plettro e si passa alle dita.
Qui ci viene in aiuto anche l’ottimo setup. Le corde a filo tastiera si premono con facilità, tanto da sembrare fin troppo sottili, ma senza mai friggere, anche quando si preme sull’acceleratore e si dà fondo a tutto il sound disponibile.
Gli scassi nel body sono uno degli aspetti tecnici che più abbiamo apprezzato in questo strumento, ma degno di nota è sicuramente il sistema di amplificazione. Con i controlli soft touch, discreti e comodi da usare, si può intervenire su volume, alti e bassi. Già lasciando l’equalizzazione in flat c’è da ammettere che il risultato è veritiero e soddisfacente. Certo alcune sfumature del suono acustico si perdono, ma nel complesso abbiamo per le mani un sound pazzesco.
La K14CE è uno strumento che non lascia indifferenti. Con un prezzo che si aggira intorno ai 5000 euro non è uno strumento per tutti, ma per chi è in cerca di un’acustica senza compromessi, un giro su questa Taylor è vivamente consigliato.