Adam Deitch. Suonare la batteria Dubstep: influenze
di eriktulissio [user #28153] - pubblicato il 12 maggio 2018 ore 14:00
Adam Deitch è un batterista tra i più brillanti della scena internazionale; strabiliante nella sua doppia attività di musicista e produttore, calato nel mondo del rap, dell'hip hop e dell'elettronica. Da questa lezione, ci aiuterà a conoscere e contaminare con il nostro fraseggio batteristico uno dei linguaggi musicali legati all'elettronica più innovativo e d'impatto dell'ultimo decennio: la Dubstep. Oggi partiamo delle origini, scoprendole attraverso esaltanti groove di batteria.
E' dalla metà degli anni novanta che nella scena londinese iniziano a germogliare generi musicali e approcci al groove che sono stati decisivi nella creazione e nello sviluppo della Dubstep. Come nello studio di tutti i generi, capire, ascoltare e studiare i precursori del linguaggio che si desidera approfondire è fondamentale.
Il Dubstep è una corrente musicale che sgorga da tre sorgenti: Grime, noto anche come garage rap, la Drum'n'Bass, un genere con ancora molti adepti e il Two-Step. Proprio di quest'ultimo stile, forse meno praticato e conosciuto, Adam Deitch fornisce un accattivamte esempio suonato.
Eccone la trascrizione.
Questo pattern, che va suonato in shuffle feel, gioca su un incastro fra cross stick sul rullante (indicato con la nota cerchiata) e l'accento su rullante sul battere del secondo e quarto movimento suonato con la mano destra mentre la mano sinistra resta appoggiata sulla pelle. Così facendo l'accento di rullante suonerà molto asciutto e sordinato, quasi a richiamare un suono di rullante elettronico.
Il charleston suona gli ottavi ed è leggermente accentato sul levare di ciascun movimento, mentre la cassa suona sul battere e sull'ultimo sedicesimo del primo movimento, sull'ultimo sedicesimo del terzo movimento e, nella seconda misura del pattern, anche sul levare di ottavo del quarto movimento.
Bisogna fare molta attenzione a suonare questo pattern con un feel ternario (quindi considerando i quattro sedicesimi di ciascun movimento come primo, terzo, quarto e sesto sedicesimo di sestina), altrimenti il groove non avrà lo swing necessario per spingere nel modo corretto.