Parlare di crisi della musica suonata può essere un'esagerazione, ma non è un segreto che la chitarra elettrica abbia vissuto un consistente ridimensionamento negli ultimi anni.
Suonare la chitarra non "fa figo" come qualche decennio fa e i funambolismi a sei, sette e otto corde non fanno presa sul pubblico come un tempo. La musica è cambiata, il ruolo del chitarrista con lei e, se lo strumento intende continuare a catturare la fantasia delle folle, è giusto che sappia reinventarsi di conseguenza.
Sulla base di queste premesse The Guardian ha stilato una lista di tre nomi che, a giudizio dei redattori, potrebbero "salvare la chitarra". Segno dei tempi che cambiano: i nuovi "guitar hero" sono tutti donne.
Si tratta di St Vincent, ossia Annie Clark.
Segue Courtney Barnett.
Conclude Waxahatchee, al secolo Katie Crutchfield.
Nei video, , non troverete assolo da fuochi d'artificio né tecniche avanguardistiche: non è questo è il pubblico richiede. La nuova chitarra fa canzoni, è un complemento per il songwriting, un accessorio per il frontman. È fuori dubbio che gli artisti menzionati abbiano talento - St Vincent sta gradualmente guadagnandosi i favori anche del pubblico più scettico, forte della sua recente signature Music Man - e potrebbero rappresentare il volto di una prossima generazione di giovani musicisti, un'ondata di rottura rispetto ai canoni attuali. Tuttavia, con gli occhi di un chitarrista della vecchia guardia, si potrebbe quasi dire che nel 2018, apparentemente, la sfida della miglior chitarra la vince chi la veste meglio. |