Ralph Salati è uno dei più interessanti solisti dell’ultima generazione: è un chitarrista metal colto che affianca a un linguaggio shred evoluto e attualissimo una preparazione armonica e una consapevolezza ritmica ragguardevoli. Salati, noto soprattutto essere il chitarrista dei , (band metal tra le più seguite e apprezzate del momento), è anche un .
In questa serie di pillole didattiche, Ralph Salati parlerà soprattutto di studio della tecnica, con particolare attenzione al tema della pennata. L’approccio verrà esaminato nelle sue diverse applicazioni basate ora sull’alternate, ora sull’economy ora sull’approccio misto, metodologia che prevede il bilanciamento di pennata e legato. La pennata alternata sarà la protagonista di questi approfondimenti e sarà analizzata attraverso la comparazione delle impostazioni di icone come Paul Gilbert, John Petrucci e Steve Morse.
Tra gli esercizi e gli spunti di lavoro finalizzati a far progredire questa tecnica, si insisterà sull’importanza dello studio dei pattern e sulla corretta impostazione di questo approccio, attraverso l’utilizzo di set ridotti e la piena consapevolezza del disegno ritmico che questi sottintendono.
Inoltre, la pratica della pennata alternata sarà approfondita con esercizi di sincronizzazione, salti di corda, utilizzo di gruppi irregolari, inserimenti cromatici nelle scale a tre note per corda, studi sulle triadi e sugli arpeggi, utilizzo e combinazione di differenti figure ritmiche.
Infine, non mancheranno suggerimenti e consigli sull’approccio allo studio e alla routine delle sessioni di pratica, con alcune interessantissime considerazioni su come agiscono sull’attività di un musicista le influenze esterne dell’ambiente e delle abitudini in cui è questi è calato.
Un rosa di proposte di studio e lavoro, ricche e brillanti, tra le più articolate e approfondite presentate qui su Accordo.
Nella tua proposta didattica riservi grandissimo spazio alla pennata alternata. Perchè ritieni sia così importante come tecnica?
La pennata alternata costringe a lavorare a una perfetta sincronizzazione tra le mani. E questo obbliga il musicista a concentrarsi ed affinare il proprio senso ritmico. E il ritmo, ritengo, sia l'elemento portante della musica. Studiare la pennata sprona il chitarrista a ragionare da batterista, a immergersi nel ritmo.
Hai qualche suggerimento sul suono da utilizzare quando si studia la pennata?
Bisogna lavorare con ogni tipo di suono. Suoni diversi aiutano a far uscire sfumature e dinamiche differenti del playing. Il che è decisivo per scoprire e quindi risolvere tutti i difetti di impostazione e pronuncia. Non bisogna mai esagerare con il gain ma è necessario esercitarsi spaziando tra suoni clean e distorti.
In che progetti sei coinvolto?
Ho appena concluso un tour americano con i Destrage e approfitterò del periodo di pausa, fino all'inizio delle date estive, per lavorare al mio disco.
Ho una rosa di sette brani su cui sto lavorando, sarà una sorta di Ep. Vorrei cercare di farmi meno problemi possibile circa il genere musicale in cui ingabbiarne scrittura e produzione, concedendomi ampia libertà stilistica. Di sicuro, comunque, ci sarà una forte e moderna impronta progressive e ampi richiami al Djent.
Anche il nuovo disco dei Destrage è in cantiere.
Con i Destrage questa estate farete dei concerti assieme ai Meshuggah...
Sì: io sono un loro grandissimo fan. Ci sono molte loro influenze nella musica che scrivo e suono. In particolare, da loro ho preso un certo approccio alle poliritmie: in questo, sono i maestri assoluti. Dal vivo sono impressionanti, sembrano un disco per quanto sono precisi. E non è una cosa da poco visto la complessità del loro repertorio. Mi piacciono davvero molto. Magari, un loro disco faccio fatica ad ascoltarmelo dall'inizio alla fine per quanto sono pesanti e complessi. Dal vivo però, un loro concerto è un "viaggone" che ti trascina dall'inizio alla fine.
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