Come mescolare pentatonica, arpeggi e scale diatoniche
di Gianni Rojatti [user #17404] - pubblicato il 16 luglio 2018 ore 18:00
Un piccolo studio per esercitarsi su uno degli aspetti più delicati del fraseggio solista: fondere e legare in un discorso fluido e omogeneo diversi aspetti armonici. Lavoriamo in Gm e mescoliamo tra loro pentatonica, scala blues, arpeggi e una scala diatonica, in questo caso Dorica.
Un buon punto di partenza nello studio della chitarra solista è organizzare in maniera analitica tutti gli elementi armonici che potremmo utilizzare sopra una progressione sulla quale dobbiamo improvvisare o scrivere un assolo.
Nello studio che proponiamo si è supposto di suonare su una progressione in Gm dorico.
Gli accordi che la formano sono i seguenti. Nella backing track sono eseguiti da un synth ma qui ne proponiamo ugualmente delle diteggiature, funzionali a u 'esecuzione alla chitarra ritmica.
A questo punto, sono state sintetizzate alcune opzioni armoniche che si sposavano con il sound della base, ammiccante a funk, blues, R&B; per ciascuna è stata ritagliata una diteggiatura o pattern da utilizzare. E’ ovvio che in una prima fase di studio, sia necessario avere di ogni opzione armonica selezionata la visione completa attraverso tutta la tastiera (quindi una mappatura esaustiva di tutte le diteggiature e i possibili rivolti).
Ma sedimentato questo tipo di conoscenza, può essere pratico concentrarsi, selezionare e limitarsi a una serie di posizioni che garantiscano le sonorità che si cercano e sono funzionali al tipo di fraseggio che si intende praticare.
Nel caso di questo studio, sono state privilegiate quelle posizioni che avrebbero permesso al fraseggio di mantenersi vicino a un playing più tradizionale, stretto e impiantato sulla scala pentatonica. Nel nostro caso, si partiva da una pentatonica di Gm (G, Bb, C, D, F)
La prima opzione è caduta sulla diteggiatura di arpeggio di Gm7 (G, Bb, D, F).
A ben guardare, questo arpeggio ha tutte le note della pentatonica di Gm, tranne il C la sua quarta. Ne fornirà una sonorità vicinissima ma più snella, aperta.
Il secondo elemento è un arpeggio Dm7 (D, F, A, C).
Questo arpeggio mantiene due note dell’accordo di Gm7 sott’inteso, la quinta giusta D e la settima minore F. E le integra con due estensioni melodiche interessanti: la nona A e la quarta giusta C.
Si procede con due diteggiature della pentatonica di Gm.
La prima integra la 5b, nota Blues. Questa viene isolata in un piccolo pattern che salta la corda di B e si snoda tra il E cantino e le corde di G e D. Si osservi come, diteggiato in questo modo, il pattern evoca il suono di un arpeggio diminuito di G (G, Bb, Db).
Il secondo frammento pentatonico mette in gioco l’utilizzo delle corde a vuoto.
Sulla corda di E cantino viene sviluppato in senso orizzontale un frammento di scala diatonica di Gm.
Quindi compare un altro arpeggio, costruito sullo scheletro di una triade di Bb. La triade è integrata con due estensioni melodiche e diventa un arpeggio di Bb add4/9. (Per chi volesse approfondire questa tipologia di arpeggi, sintetizzata come “Scala Arpeggio” suggerisco la visione del mio manuale “Tecnica Fraseggio & Esercizi").
Di nuovo compare l’arpeggio di Dm7.
In chiusura, un’impennata ritmica: un frammento di scala di Gm dorico viene eseguita con una sestina di sedicesimi. Un’accelerazione che accende la dinamica dell’assolo.
Vi lascio all’elaborazione di un frammento di assolo che mescola tra loro tutti questi elementi.
Una volta analizzato e imparato, l’invito è quello di elaborare in maniera analoga ma personale tutti gli elementi proposti.
Il frammento di assolo analizzato in questa lezione fa parte di un brano completo, chiamato "Trappala". Eccolo, per chi fosse interessato ad ascoltare per intero come si sviluppa e articola il fraseggio lungo lo sviluppo melodico del pezzo del pezzo.