abbiamo evidenziato come la sonorità del modo Frigio risultasse particolarmente efficace per sottolineare le atmosfere cupe e particolarmente aggressive del Metal. Il modo Frigio è un modo minore che si costruisce sul terzo grado di una scala maggiore. Per esempio, nel caso della scala di Em Frigio che utilizzeremo in questa lezione, questa si costruisce sul terzo grado della scala di C maggiore. Le note del Em Frigio, sono pertanto le stesse della scala di C maggiore disposte, ovviamente, in un ordine di intervalli differente e partendo dalla nota di E.
La nota caratteristica della scala Frigia è la seconda minore, in questo caso il F, che è l’unica che lo contraddistingue dal una scala di Em naturale o Eolio.
Em FRIGIO: E, F, G, A, B, C, D 1, b2, b3, 4, 5, b6, b7
Em EOLIO: E, F#,G, A, B, C, D 1, 2 , b3, 4, 5, b6, b7
Il riff che proponiamo esaspera la sonorità del modo frigio sovrapponendo, in tutto il suo sviluppo, a un power chord di E5 (E, B) il F, nota caratteristica del modo, al basso.
Inoltre, essendo il power chord di E composto dalle note di E e B, quando alla fondamentale E viene sostituita la nota F, questa genera con il B presente nell’accordo un intervallo di Tritono, che accresce l’asprezza e aggressività della parte.
Alla fina della prima e seconda misura, sugli ultimi due sedicesimi del quarto movimento, il passaggio di un semitono tra C e B, scandito sulla corda di E suonata a vuoto, accentua il carattere minore della parte e regala dinamica alla ritmica, rilanciando il riff.
Nell’ultima misura la scala Frigia è scandita per intero, partendo e chiudendosi proprio con la sua nota caratteristica, il F.
Dal punto di vista esecutivo, la difficoltà maggiore di questo riff sarà mantenere pulizia, coesione e inteliggibilità ritmica sulla corda di E basso dove gran parte della ritmica si articola. E' decisivo che l'acellerazione in sedicesimi che avviene sul levare del primo movimento sia assolutamente impeccabile: tutta la responsabilità spetta alla mano destra! Il movimento di plettrata deve essere affidato esclusivamente al polso, questo garantirà fluidità e controllo; il plettro dovrà colpire le corde in maniera precisa e consapevole, preservando la massima pulizia. Da ultimo, essendo necessaria una generosa dose di distorsione, visto il genere, servirà controllare che l'esecuzione non divent mai sbracata, esercitando la giusta attenzione al palm muting.
La batteria nel video di corredo a questa lezione è suonata da Paolo Caridi |