Gibson ha denunciato il gruppo proprietario di Dean Guitars con l’accusa di aver violato diversi trademark. Qualora la corte dovesse trovare Dean colpevole, i risarcimenti per Gibson potrebbero contare alcuni milioni di dollari.
Gibson Guitars non smette di far parlare di sé. Solo alcuni mesi fa, il colosso decaduto dichiarava fallimento e, dopo essere stato acquisito da una nuova gestione, prometteva di riconquistare il posto che spetta al marchio Gibson nella storia della musica.
Dapprima è arrivata : James JC Curleigh, già responsabile del successo riscosso dal marchio Levi Strauss & Co.
Poi è stato il turno di Mark Agnesi, soffiato a Norman’s Rare Guitars per per Gibson. Mark è anche il nuovo volto pubblico nei video diffusi sui social ed è stato protagonista di un controverso clip che ha attirato le antipatie dei fan al punto da convincere Gibson a ritirarlo da YouTube poche ore dopo.
Nel video, dal titolo Play Authentic, Mark si rivolge a tutti i sostenitori e a tutta la concorrenza. Spende parole riguardo la tradizione di casa Gibson e i segni distintivi che hanno connotato gli strumenti nelle epoche, come l’intarsio a corona sulla paletta delle SG e le “orecchie di topo” sulle spalle della 335. Il succo del video, rimosso da YouTube ma , è l’avviso alla concorrenza che Gibson non intende passare sopra le violazioni dei propri copyright e, mentre da un lato si dichiara aperta a collaborazioni con artisti e protagonisti dell’industria musicale, dall’altra si dice determinata a prendere provvedimenti nei riguardi di chiunque non ne rispetti le proprietà intellettuali.
Nel video, Mark Agnesi sembra più teso del solito, nervoso. Il suo “siete stati avvisati” suona tanto come una dichiarazione di guerra e bisogna attendere solo pochi giorni perché la prima disputa legale faccia capolino tra le pagine della stampa di settore: Gibson ha denunciato Armadillo Distribution Enterprises, proprietaria - tra gli altri - di Dean Guitars, con l’accusa di aver violato diversi trademark, tra cui la forma della Flying V, della Explorer, ES e SG, la paletta, oltre ai nomi Hummingbird e Moderne.
La causa è stata intentata lo scorso maggio presso il tribunale del Texas, ma la documentazione è stata registrata solo il 6 giugno 2019, pochi giorni prima della pubblicazione del video Play Authentic.
Ben più grave di una semplice violazione dei trademark, l’accusa è di contraffazione del marchio. L’aspetto implicherebbe un comportamento mirato a trarre in inganno il pubblico nel tentativo di far intendere che ci siano collegamenti tra i marchi Dean e Gibson.
Qualcosa è evidentemente cambiato nella recente gestione Gibson, che si muove contro dei modelli presenti ormai da decenni nel catalogo Dean e contro i quali, prima d’ora, la precedente proprietà aveva già fatto consegnare a Dean una lettera di “cease and desist” nel 2017, ma senza poi dare alcun seguito all’azione. |