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Esempi dalle chitarre di Corrado Rustici e Peppino D'Agostino
Esempi dalle chitarre di Corrado Rustici e Peppino D'Agostino
di [user #46004] - pubblicato il

Oggi esce l'album “For the Beauty of This Wicked World” di Corrado Rustici e Peppino D'Agostino. Ci siamo adoperati per trascrivere qualche frammento musicale di questo magnifico disco ad opera del duo italoamericano. E' un disco davvero ricco di spunti chitarristici interessanti e siamo certi che lo studio di queste trascrizioni vi stimolerà nella ricerca di nuove sonorità e nell'applicazione di nuove tecniche.
Di "For the Beauty of This Wicked World”  abbiamo recentemente pubblicato un'approfondita recensione, impreziosita da un track by track esclusivo realizzato da Corrado Rustici e Peppino D'Agostino.
L'album ha già incontrato il favore di alcuni grossi nomi nell'ambito del music business. Martin Taylor ad esempio lo considera “un disco di incredibile profondità e bellezza”, mentre Zucchero tra i tanti elogi profusi ha concluso dicendo “spero che questa sia la musica che possa ispirare i giovani musicisti e tutti quelli che l'ascolteranno a un ritorno al futuro”. Questo ci fa capire come dischi del genere possano oltrepassare i confini e le figure degli ascoltatori “di settore”.
Abbiamo preparato alcune trascrizioni. Ci teniamo fin da subito a dirvi che le posizioni e le diteggiature trascritte potrebbero non corrispondere a quelle utilizzate dai due chitarristi e quindi sentitevi liberi di utilizzare le posizioni a voi più congegnali.
 


Partiamo con la parte suonata da Peppino D'Agostino nel brano “The Knife of Love”. La stesura di questo brano è in gran parte derivata dal bellissimo brano solista di D'Agostino chiamato “Sérgio”, contenuto nel disco “Penumbra” del 2014, e dedicato all'omonimo chitarrista/compositore brasiliano, celebre per far parte del micidiale duo Assad insieme al fratello Odair. L'accordatura del brano è (dalla sesta alla prima corda) C# G# E F# B D#, in pratica un C#m11 aperto, molto particolare come soluzione. Il risultato sonoro offre un basso particolarmente profondo e accordi che risuonano piuttosto bene nel nostro strumento. Il brano è in tonalità di C# minore naturale anche se abbiamo qualche accordo estraneo alla tonalità d'impianto. Il D è sostituzione di tritono del G#, mentre il A#m11(no5), che è in realtà un A#m7(b5) con l'undicesima aggiunta senza il quinto grado, proviene da C# dorico. Infine il G#7(#5) è il classico accordo di dominante preso in prestito dalla scala minore armonica di C#. Gli accordi di E6/9 e Eadd2 sono realizzati mediante un minibarrè che si adagia unicamente sulle ultime due corde mediante la terza falange (dove è presente l'unghia) del dito 1. Per quanto riguarda il bending a batt.34, trattandosi di un armonico bisogna effettuare un cosiddetto bend behind nut, ovvero “tirare” la corda dietro il capotasto. Così facendo sentirete crescere magicamente d'intonazione il vostro armonico. Attenzione infine a suonare entrambi gli armonici sul quinto e settimo tasto a battuta 35.
 

 
Il prossimo esempio riguarda l'assolo ad opera di Corrado Rustici contenuto nel brano sopracitato in tonalità di C# minore naturale. È un assolo ricco di soluzioni interessanti. Se l'inizio è melodico, già a partire da batt.8 troviamo un cromatismo tra settimo grado minore e maggiore subito stemperato da una pentatonica discendente con tanto di terzo grado minore tendente al maggiore. Ma se l'orecchio si è sentito a casa per un attimo, ecco che a batt.13 iniziano una serie di note che si possono riassumere con questa particolare scala: C# D D# E F# G G# A# B B# C# ovvero 1 b2 2 b3 4 b5 5 6 b7 7, in pratica una scala dorica con cromatismi tra 1 e 2, 4 e 5 e 6 e 7. È importante notare come la scelta non consequenziale delle note con la presenza di intervalli di un tono e mezzo alternati a cromatismi, determini per l'orecchio dell'ascoltatore continuo interesse e freschezza nel fraseggio. L'arpeggio di C#madd2 a batt. 21-22 ci ricorda come il troppo stroppia e Corrado aggira sempre magnificamente l'ostacolo alternando diatonismo e frasi al limite della comprensione. Il solo termina con uno string skipping mozzafiato che utilizza perlopiù la scala semitono-tono di G#. Attenzione al vibrato leggero operato da un uso sapiente della leva.
 

 
“XXVI-118-120” è un pezzo molto particolare, che inizia con un intro di chitarra (suonato da Peppino) in 18/8 suddivisi nella seguente maniera: 5+5+5+3. La tonalità di F si evince fin dalla prima successione di accordi (I-VI). Durante il brano ci sono due sezioni dove la sola chitarra di D'Agostino tesse profonde trame sonore dilatate ed eteree mediante accordi di lunga durata che progressivamente si abbelliscono tramite note singole. Noi abbiamo trascritto la seconda sezione. La tonalità di F, qui in realtà corrispondente al modo di C misolidio, è arricchita dall'accordo di Eb, tritono di A7 (dominante del VI grado Dm) che a sua volta utilizza un'appoggiatura. Infatti al canto abbiamo la nota A che si appoggia alla nota Bb. È interessante notare come la melodia al canto (F, E, A, Bb/C, G, C) della durata di quattro battute sia ripetuta di volta in volta con armonie differenti. Espediente sempre utile per donare più interesse a una linea melodica. La difficoltà nella realizzazione di questa sezione sta nel saper lasciar vibrare i vari accordi per tutta la durata della battuta, quindi se riuscite staccate le dita della mano sinistra solo al termine della battuta. La sesta corda è accordata in D.
 

 
L'assolo della title track “For the Beauty of This Wicked World” è a detta di chi scrive uno degli assoli più belli e toccanti tra quelli scritti da Rustici. Il brano, che si iscrive all'interno della tonalità di B minore, tocca il suo vertice in questo assolo che sbalordisce per dinamica sonora, arditezza di note scelte e drammaticità nella stesura, dove a un rivolo di note che si gonfiano nei cromatismi e nella velocità d'esecuzione consegue un abbandonata e quasi arrendevole risposta melodica che suggella la vela di malinconia che pervade il brano. La mancanza di attacco nelle note delle prime quattro battute, possibile grazie a un pedale prototipo della DVMark, è probabilmente stato attutato tramite l'uso della sola pressione della mano sinistra. Infatti nel momento in cui Rustici usa il plettro si può udire chiaramente l'attacco. A una prima semifrase che utilizza le note della scala di B minore naturale e la pentatonica minore di B ne segue un'altra molto più articolata in termini di scelta di note che si può riassumere con una scala totalmente cromatica fatta eccezione per i gradi b3° e 4°. È presente un uso intenso di scale a tre note per corda che alternano ampi intervalli come testimonia l'inizio in string skipping di batt.6 (che presente al suo interno anche un interessante arpeggio diminuito di E), intensi cromatismi (seconda metà di batt.6 e batt.8) oppure note diatoniche a gradi congiunti, anche se condite qua e là da cromatismi (da batt.10 a 12). Un lick che farà la gioia dei metal heads si trova a batt.12: un arpeggio di Em11 tra prima e terza corda che ricorda il buon Paul Gilbert. La frase conclusiva, utilizza un classico pattern su due corde costruito su intervalli di quinta che si muovono in maniera discendente attraverso uno slide sulla prima corda.
 

 
L'ultimo esempio da trascrivere è il tema di “-3-2-1... A Tribute...”. Si tratta di una lunga e articolata melodia dedicata a John Coltrane. Questo brano non si appoggia su una tonalità precisa, ma possiamo inscriverlo all'interno dei seguenti accordi: Dmaj7, A/C#, Bbmaj7 (prima battuta), A7(#5), A7(b5b9) (seconda battuta). Una sorta di omaggio al principio della progressione di accordi a distanza di una terza maggiore (Coltrane Changes) utilizzato da Trane in alcuni dei suoi leggendari capolavori quali “Giant Steps”, “Countdown”, “26-2”... Il tema vede la presenza di moltissimi arpeggi di triade o quadriade (spesso conditi con una nota di passaggio o in stato di primo rivolto), e abbiamo provato a evidenziarne il più possibile, così come la presenza di pentatoniche maggiori. 



Se la diteggiatura e le posizioni della trascrizione sono quelle di Corrado, come si evince dal video “Corrado Rustici recording” presente in questo articolo, in realtà il tema viene suonato quasi interamente all'unisono dal duo. Solo da batt.9 a 12 D'Agostino passa a suonare il tema una quinta discendente e potete trovare questa sezione in fondo alla partitura a partire da batt.23. Il brano, oltre ad essere un ottimo studio per la conoscenza degli arpeggi sulla tastiera, è un musicalissimo esercizio per la pennata alternata che qui viene messa duramente alla prova. 

corrado rustici lezioni peppino d'agostino
Link utili
Il sito di Corrado Rustici
Il sito di Peppino D'Agostino
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di sciani [user #3555]
commento del 01/07/2019 ore 10:22:22
Grande disco, grande lavoro di trascrizione e grande omaggio alle chitarre più sottovalutate della storia, le Godin..ottimi strumenti troppo poco valorizzati purtroppo.
Rispondi
di ovinda [user #46688]
commento del 01/07/2019 ore 16:10:42
Anche le Godin di fascia bassa (quelle da 600 €) offrono prestazioni superiori a quelle di strumenti il cui valore raddoppia o triplica solo in virtù di un loghetto più blasonato... Legni, hardware e elettronica di altissimo livello anche negli strumenti di fascia più bassa.
Rispondi
di maxventu [user #4785]
commento del 02/07/2019 ore 13:39:15
bravissimi tutti ma come ho già avuto modo di commentare in precedente articolo, grandissimo davvero Corrado Rustici, ci sono dei passaggi di alcuni suoi assoli dove è vicinissimo al linguaggio di Allan Holdsworth rielaborato in maniera personale e questo è realmente un livello che in pochi possono permettersi.
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