di redazione [user #116] - pubblicato il 01 ottobre 2019 ore 07:30
La G2622T fa parte della serie Streamiliner, una delle ultime nate in casa Gretsch. Un aspetto vintage ma con pick up dal sound moderno la rendono una chitarra dalle molte sfaccettature. Il Bigsby le dà una marcia in più strizzando l’occhio al mondo rockabilly da cui la serie sembra allontanarsi.
Della G2622 avevamo provato la versione a ponte fisso che ci aveva stupido per il sound moderno le ottime finiture. Con la vernice metallizzata e il Bigsby della T l’aspetto migliora ulteriormente. La G2622T Streamline è una Center Block Double-Cut, una semiacustica realizzata con body in acero laminato con un manico in Nato e tastiera a 22 tasti in laurel. Il profilo del manico thin-U, sottile e arrotondato unito al radius da 12’’ la rendono davvero comoda. Grazie anche al peso contenuto e il buon bilanciamento fa sentire subito a casa anche chi è abituato a elettriche dalle dimensioni decisamente più compatte.
L’elettronica, come per il modello a ponte fisso, è affidata a due Broad’Tron. Questi humbucker sono realizzati appositamente realizzati per la serie sono tra i pick up più potenti montati sulle Gretsch. La particolarità di questi magneti risiede nei bassi cristallini, più che nella pura potenza. Nonostante siano montati su una semi-hallow non le danno quel timbro un po’ nasale tipico delle double cut con le buche ad F.
Le scelte timbriche per questa G la spostano con decisione verso ambiti più moderni e poppish. Questo non solo grazie allo splendido color canna di fucile metallizzato, ma anche grazie a una timbrica che premia la definizione e le basse frequenze, senza diventare troppo cupa.
I pick up di una chitarra che non supera i 500 euro spesso possono rappresentare un tallone d’Achille. In questo caso invece si rivelano essere un’arma perfetta. Grazie alla chiarezza con cui si snocciolano le note, senza che queste si impastino troppo, anche quando si utilizza un fuzz bello acido ed estremo come il Cornish NG-2.
Sotto le dita la G2622T si rivela essere morbida e comoda. Il manico è sottile quanto basta per non affaticare, ma allo stesso tempo regala un’ottima sensazione di scorrevolezza. La vernice glossy non infastidisce più di tanto, non è estremamente appiccicosa e il Bigsby fa il suo dovere alla perfezione senza scordare più di tanto le corde, sempre che non lo si usi per dive bomb estremi.
Con un prezzo che si aggira ben al di sotto dei 500 euro metterà un bel po’ di zizzania tra le semi-hollow di fascia media e entry level, soprattutto visto il livello di finiture e di suono che si può ottenere dai due humbucker.